Apprendistato professionalizzante o contratto di mestiere: cos’è e come funziona

Apprendistato professionalizzante
(foto Shutterstock)

L’apprendistato è lo strumento più diffuso per unire formazione e lavoro, con oltre mezzo milione di apprendisti in Italia

Cos’è l’apprendistato professionalizzante? 

L’apprendistato è una formula che permette di unire insieme formazione ed esperienza lavorativa.  Si tratta di un istituto ampiamente diffuso, con oltre mezzo milione di apprendisti secondo l’ultima rilevazione Istat.   

L’obiettivo principale dell’apprendistato è far ottenere a chi sottoscrive questo contratto una qualifica professionale in un determinato settore.  Il lavoratore, infatti, impara un mestiere sul campo alternando ore di lavoro pratico a momenti di formazione teorica che si svolgono in strutture autorizzate interne o esterne all’azienda. 

Dal punto di vista normativo, l’apprendistato è un vero e proprio rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato ed  è disciplinato dal decreto legislativo 81 del 2015.

Contratto apprendistato professionalizzante: qual è il limite d’età?

L’apprendistato professionalizzante è dedicato ai giovani di età compresa tra i 18 e i 29 anni (dai 17 anni per chi è già in possesso di una qualifica professionale).

C’è però una deroga importante: la legge prevede la possibilità per i disoccupati over 29 di essere assunti con questo tipo di contratto, per aiutarli a reinserirsi nel mondo del lavoro. Oggi, quindi, è consentito l’apprendistato senza limiti di età per le persone disoccupate che al momento dell’assunzione abbiano diritto a trattamenti a sostegno del reddito legati alla disoccupazione (es. NAspI, mobilità ecc.).

Apprendistato professionalizzante: quant’è lo stipendio? 

La retribuzione dell’apprendista è determinata dai singoli contratti collettivi e può essere inferiore rispetto a quella prevista per i colleghi più esperti. Per quale motivo? Ce lo spiega la legge. 

La normativa, infatti, consente al datore di lavoro di assumere l’apprendista con un salario più basso rispetto a quello degli  altri lavoratori. Più precisamente il decreto legislativo 81/2015 prevede la “possibilità di inquadrare il lavoratore fino a due livelli inferiori rispetto a quello finale di conseguimento o “in misura percentuale e proporzionata all’anzianità di servizio”.

Qual è il motivo di un simile trattamento? La giustificazione è data dal fatto che l’apprendista si sta ancora formando nel settore in cui è impiegato e dunque, nel periodo formativo, può ricevere uno stipendio più basso rispetto ai colleghi più anziani.

Qual è la durata dell’apprendistato professionalizzante?

La durata del rapporto è solitamente stabilita dal contratto collettivo di settore e dipende dalla qualifica da raggiungere.

Ci sono però dei punti fermi previsti per legge, ossia:

  • la durata non può in ogni caso essere inferiore a 6 mesi, tranne che per le attività stagionali.
  • la durata massima, invece, non può generalmente superare i 3 anni, ma per le professioni artigiane può arrivare fino a 5 anni.

Per esempio, il contratto collettivo del commercio e del terziario, prevede una durata di 2 o 3 anni a seconda dei livelli e delle mansioni; il contratto collettivo metalmeccanico – industria prevede un durata massima di 36 mesi.

Apprendistato professionalizzante: dimissioni o licenziamento 

Il lavoratore apprendista può essere licenziato alla pari dei colleghi assunti con un normale contratto di lavoro. La legge prevede che “durante l’apprendistato trovano applicazione le sanzioni previste dalla normativa vigente per il licenziamento illegittimo.” Ciò significa che l’apprendista è soggetto al potere disciplinare del datore e che, allo stesso tempo, può impugnare i provvedimenti disciplinari, invocando le medesime tutele previste per la generalità dei dipendenti.

L’apprendista può dimettersi prima della scadenza? Si, se ricorre una ipotesi di giusta causa, ad esempio nel caso in cui non gli sia stata fornita la formazione, non siano state rispettate le regole di sicurezza sul lavoro, oppure se non ha ricevuto uno o più stipendi.

Cosa succede alla fine dell’apprendistato professionalizzante?

Completato il percorso di formazione, sia il datore di lavoro che l’apprendista possono decidere liberamente di chiudere il rapporto, rispettando l’obbligo di preavviso fissato dal contratto collettivo di riferimento.

Se, invece, nessuna delle parti manifesta questa intenzione il rapporto prosegue nella forma del contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato.

 

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