L’INPS, con messaggio n. 2842/2021 del 6 agosto 2021, ha chiarito che indennizzerà le quarantene, con sorveglianza attiva o in permanenza domiciliare fiduciaria con sorveglianza attiva, del 2020, anche se i certificati medici emessi dai medici curanti non riportavano gli estremi del provvedimento. La tutela previdenziale prevista è quella per l’indennità di malattiaÈ la somma di denaro che, nei periodi di malattia, viene riconosciuta al lavoratore in sostituzione dello stipendio ed è generalmente più bassa di quest’ultimo. More.
Il decreto Cura Italia all’art. 26 stabiliva che ai soggetti in quarantena venisse riconosciuta l’indennità di malattia. È però successo che molti lavoratori del settore privato hanno giustificato i propri giorni di assenza senza riportare nel certificato medico il numero di provvedimento emesso dalla sanità pubblica. L’INPS era già intervenuta con il messaggio n. 2584/2020 e ora interviene nuovamente per confermare che riconoscerà per il 2020 le tutele dell’art. 26 entro i limiti di spesa stanziati per l’anno; per il 2021, invece, non è ancora stato previsto un fondo a tutela della quarantena e quindi, fino a quando non entrerà in vigore un ulteriore intervento normativo, l’INPS non riconoscerà la tutela previdenziale per le quarantene del 2021.
Recentemente l’Ispettorato del lavoro ha chiarito le tutele previste per i lavoratori fragili:
L’INPS ha precisato che le tutele previdenziali per i lavoratori fragili sono confermate per il 2020 e che per il 2021 sono stati stanziati 282,1 milioni di euro per coprire la spesa per le assenze equiparate a ricovero ospedaliero fino al 30 giugno 2021. Per i periodi successivi, si dovrà attendere un nuovo intervento normativo.