Quando sarà disponibile il vaccino il datore di lavoro potrà obbligare il lavoratore a farlo? Quali vantaggi ci sono per il datore nell’offrirlo ai propri dipendenti e quali le modalità?
Il Governo sta iniziando a programmare le priorità di vaccinazione anti Covid-19 per il 2021. Ha preannunciato che il vaccino verrà dapprima fornito al personale sanitario e alle forze dell’ordine, poi alle fasce più deboli della popolazione per arrivare a una vaccinazione sempre più estesa.
Normalmente no, non si può obbligare un lavoratore a vaccinarsi. Al momento è al vaglio anche la decisione del Governo di rendere obbligatorio il vaccino Covid-19 per tutta la popolazione. Quindi, eventualmente, rimarrà statale anche la responsabilità di stabilire l’obbligatorietà a sottoporsi al vaccino. Infatti, se il vaccino dovesse, per legge, diventare obbligatorio il datore avrebbe la responsabilità di adeguarsi alle disposizioni del Governo e ammettere a lavoro solo chi si è vaccinato.
È da ricordare che il datore di lavoro, secondo l’art. 2087 del Codice civile, «è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro». Quindi qualora il datore di lavoro offrisse un servizio di vaccinazione o mettesse a disposizione dei lavoratori convenzioni o rimborsi del vaccino Covid-19, tali iniziative potranno rientrare tra le misure, seppur non obbligatorie, atte a salvaguardare la tutela della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.
I vantaggi che il datore di lavoro può trarre nell’offrire ai dipendenti il vaccino sono: l’assicurare un maggior livello di sicurezza e salute in azienda e fornire un servizio rientrante nel welfare aziendaleÈ l’insieme di benefit e prestazioni che un datore di lavoro riconosce ai suoi dipendenti, in aggiunta alla normale retribuzione, con lo scopo di migliorarne la qualità della vita privata e professionale. More.
Offrendo il vaccino o mettendo a disposizione dei lavoratori convenzioni sanitarie e rimborsi, il datore offre un beneficio economico al dipendente consistente nel valore del vaccino.
Se il vaccino infatti fosse offerto alla generalità o ad alcune categorie di dipendenti dall’azienda (anche con riferimento ai loro familiari), trattandosi di spese sanitarie, il valore del medicinale percepito in natura dal lavoratore rappresenterebbe per lo stesso un guadagno netto, in quanto non sarebbe tassato per il lavoratore. Anche l’azienda godrebbe del vantaggio economico di dover sostenere esclusivamente il costo del medicinale senza doverci pagare tasse e contributi.
La somministrazione del vaccino potrà avvenire:
L’azienda può decidere di rimborsare il costo sostenuto dal dipendente per la vaccinazione lasciando l’organizzazione della stessa ai lavoratori.
La vaccinazione si può agevolare in due modi: