Dal 1 luglio 2021 entra in vigore il nuovo assegno unico figli, previsto a favore di tutti i genitori lavoratori dipendenti o autonomi. Prenderà il posto delle detrazioni figli a carico, dell’assegno familiare e di tutti i bonus famiglia
Grandi novità in vista per il bilancio familiare. Con l’approvazione della legge 46 del 1 aprile 2021 spariscono gli assegni familiari, le detrazioniSono una somma da sottrarre alle imposte che dovrebbero essere pagate annualmente. Vengono riconosciute in base a determinati requisiti di reddito e personali. More fiscali per figli a carico, i vari bonus (nascita, nido etc.). Tutti verranno sostituiti da un’unica misura di sostegno: l’assegno unico universale per i figli.
Si chiama “Delega al Governo per riordinare, semplificare e potenziare le misure a sostegno dei figli a carico attraverso l’assegno unico e universale”, ed è la legge istitutiva dell’assegno unico universale per i figli. Si inserisce nel più ampio “Family Act” e impegna il Governo ad adottare i decreti attuativi per riunire in un unico assegno tutte le misure a favore delle famiglie per i figli a carico. Ogni anno verranno quindi stanziati oltre 20 miliardi di euro.
La scelta del nome non è casuale. Il nuovo assegno è “unico” perché sostituisce (e riunisce) tutte le precedenti forme di sostegno per i figli a carico. Sono così cancellate le più famose tutele di questi ultimi anni: l’assegno familiare, l’assegno di natalità (un contributo fino al primo anno), il premio alla nascita (un bonus di 800 euro), le detrazioni fiscali. Tutte questi istituti vengono sostituiti e ricompresi nell’assegno unico per i figli.
Una delle principali novità sta nel fatto che questa nuova misura è universale. L’assegno unico è stato infatti pensato per tutti i percettori di un reddito Irpef, quindi sia per i lavoratori dipendenti sia per i lavoratori autonomi e per i professionisti.
Entrerà in vigore in versione provvisoria dal 1 luglio 2021, in modo da armonizzare la graduale soppressione delle precedenti forme di sostegno.
Dal 1 gennaio 2022 partirà invece la versione definitiva dell’assegno unico.
Può richiedere l’assegno unico chiunque sia percettore di un reddito IRPEF, sia lavoratore dipendente sia lavoratore autonomo o professionista, a condizione che:
L’assegno unico spetta per i tutti i figli minori a carico e per tutti i figli disabili a carico, anche se maggiorenni.
L’assegno spetta anche per il nascituro, a partire dal settimo mese di gravidanza.
Infine, può essere richiesto anche per i maggiorenni fino a 21 anni, se iscritti a un corso di laurea, se fanno il servizio civile o frequentano un corso di formazione. In questo caso l’assegno unico può essere richiesto direttamente dal maggiorenne.
Per comprendere nello specifico il preciso ammontare dell’assegno unico 2021 bisogna attendere i prossimi decreti attuativi. La legge 46/2021 indica alcuni criteri orientativi. Innanzitutto, si considera non solo il reddito, ma l’ISEEÈ una valutazione della situazione economica del soggetto che ha intenzione di fruire di particolari prestazioni sociali agevolate. More, che, al reddito imponibile aggiunge anche il patrimonio immobiliare e quello mobiliare. Alcuni beneficiari, inoltre, godono di alcune maggiorazioni (non minore del 30% e non superiore al al 50%).
Vediamo qualche esempio: per i figli successivi al primo, per le madri fino a 21 anni, per i figli disabili.
L’assegno unico per i figli a carico è compatibile con il reddito di cittadinanza, è pagato mensilmente oppure, su richiesta, il relativo importo può essere utilizzato come credito di imposta.
Leggi anche:
Sostegno alla famiglia, le misure per il 2021