È una specifica misura finalizzata a favorire e incentivare l’assunzione di lavoratrici. Dopo l’ok della Commissione Europea, l’Inps, con la circolare del 5 novembre 2021 ha fornito tutte le istruzioni operative per poter usufruire dell’esonero contributivo. Si tratta di uno sconto di 6.000 euro annui sui contributi previdenziali a carico dell’azienda. Il Governo ha stanziato 37,5 milioni di euro per il 2021 e 88,5 milioni per il 2022.
Tutti i datori di lavoro privati possono accedere allo sgravio contributivo. Non è necessario che il datore di lavoro sia un imprenditore, quindi hanno diritto all’esonero contributivo anche gli autonomi, tutti i liberi professionisti e gli imprenditori agricoli.
Questa misura non si applica a tutte le assunzioni di lavoratrici, ma opera solo per particolari categorie. Infatti, nonostante la norma parli genericamente di assunzioni di «lavoratrici», l’Inps con la circolare 32 del 2021 ha precisato che l’esonero può essere usufruito nel caso di assunzione di donne prive di impiego da un determinato periodo di tempo che varia a seconda dei casi e dall’età delle lavoratrici. Vediamoli in sintesi:
È prevista un’ulteriore condizione per poter fare domanda di esonero contributivo: le assunzioni devono comportare un incremento occupazionale. È necessario confrontare il numero dei lavoratori occupati nel mese di assunzione rispetto al numero dei lavoratori mediamente occupati nei dodici mesi precedenti.
Tutte le nuove assunzioni a tempo indeterminato godono di un esonero per 18 mesi. Per quanto riguarda i nuovi contratti di lavoro a tempo determinato, lo sconto si applica per massimo 12 mesi. Possono godere dell’esonero anche le conversioni di contratti da tempo determinato a tempo indeterminato e anche in questo caso la durata è di 18 mesi.
L’importo massimo dell’esonero contributivo è di 6.000 euro all’anno, per un massimo di 18 mesi.
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