A causa della pandemia da coronavirus è stato necessario sospendere i normali servizi educativi di scuole e centri per l’infanzia. Per questo il Governo ha concesso ai genitori lavoratori un periodo di 15 giorni, che può decorrere anche retroattivamente dal 5 marzo 2020, di assenza parzialmente retribuita per assistere i figli entro i 12 anni.
I genitori – alternativamente e purché l’altro genitore non sia in cassa integrazioneÈ uno strumento previsto dalla legge ed erogato dall’INPS per integrare o sostituire lo stipendio dei lavoratori che hanno subito una riduzione o sospensione dell’attività lavorativa per ragioni legate all’azienda. More, disoccupato o non lavoratore – potranno stare a casa dal lavoro percependo il 50% della loro retribuzione.
I genitori con figli tra i 12 e i 16 anni, invece, potranno stare a casa, ma senza percepire alcuna retribuzione.
Chi ha già fatto domanda di congedo parentaleÈ il diritto, riconosciuto in capo a entrambi i genitori, di astenersi dal lavoro facoltativamente e contemporaneamente entro i primi anni di vita del bambino. More ordinario, o ne stia già fruendo, non dovrà fare altro che presentare l’autocertificazione che attesti il possesso dei requisiti per la richiesta e il periodo di fruizione al datore.
Se invece il lavoratore ha già terminato il congedo parentale ordinario, o non abbia fatto alcuna domanda, oltre all’autocertificazione e alla richiesta al datore, dovrà procedere alla domanda telematica presso il sito dell’INPS.
Il bonus baby sitter è alternativo alla richiesta del congedo parentale straordinario Covid-19. Quindi per ottenerlo il richiedente deve possedere i medesimi requisiti e presupposti per la fruizione del congedo parentale straordinario.
Il bonus ammonta a 600 euro (1.000 euro per i dipendenti del settore pubblico) e può essere fruito attraverso il “libretto famiglia” attraverso il quale si può pagare la babysitter.
Per ottenere le credenziali genitore e babysitter dovranno registrarsi attraverso il sito internet dell’INPS accedendo alla sezione “libretto famiglia”, contattando il contact center o attraverso un patronato o un intermediario, come uno studio professionale.
L’importo è unico e si deve intendere come fruibile a nucleo familiare, non va quindi moltiplicato per il numero di figli che si hanno.
I genitori non conviventi non potranno fare due domande separate, bensì potrà essere richiesto il bonus solo dal genitore con cui il minore convive.
Con l’emergenza coronavirus sono stati dati ulteriori 12 giorni lavorativi mensili di permesso retribuito (oltre ai 3 giorni ordinari previsti dalla legge 104/92), a chi deve assistere un familiare disabile o a chi ha una grave disabilità.
PER I LAVORATORI CHE FRUISCONO GIÀ DEI PERMESSI 104
I lavoratori che hanno già un provvedimento di autorizzazione ai permessi non dovranno fare nient’altro che comunicare al proprio datore l’intenzione di usufruire degli ulteriori giorni.
PER I LAVORATORI CHE NON HANNO ANCORA L’AUTORIZZAZIONE AI PERMESSI 104
Chi invece non ha ancora ottenuto l’autorizzazione ai permessi deve presentare domanda secondo i consueti canali per la fruizione dei 3 giorni di permesso retribuito.
In questo caso il lavoratore deve comunicare al proprio medico curante di emettere un certificato introduttivo di disabilità. Questo certificato dovrà essere poi sottoposto alla commissione integrata ASL e INPS, e il lavoratore dovrà chiedere i permessi all’INPS e al datore.
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