Dal 1 gennaio 2021 è diventata effettiva l’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea, e con questa il termine della libera circolazione tra i due paesi.
Vediamo cosa cambia per i cittadini italiani nel Regno Unito e per gli inglesi in Italia.
Anche dopo il 1 gennaio 2021, per i cittadini italiani e di altri Paesi UE continuerà ad essere possibile visitare il Regno Unito per un massimo di 6 mesi, senza visto, per attività tra cui turismo, visite a familiari e amici, programmi di studio a breve termine e limitate attività connesse al lavoro, come eventi e conferenze.
Le attività consentite in regime di esenzione da visto sono presenti in questo specifico elenco.
Per chi viaggia da e per il Regno Unito, i cambiamenti a seguito della Brexit saranno graduali ma è raccomandabile dotarsi per tempo di un passaporto per viaggi nel 2021.
Fino al 30 settembre 2021, sarà consentito continuare ad usare la carta d’identità.
Dal 1 ottobre 2021 sarà richiesto l’uso del passaporto al confine, e le carte d’identità UE saranno accettate solo per le categorie tutelate dall’accordo di recesso (lavoratori transfrontalieri e cittadini comunitari che abbiano presentato la carta d’identità come documento di riconoscimento per la pratica di “settled” o “pre-settled status”).
Come parte della transizione graduale che durerà fino al 2025, il governo introdurrà un programma di autorizzazione elettronica di viaggio (ETA) simile a quella necessaria per visitare gli Stati Uniti.
Al momento non è ancora previsto questo obbligo e non si prevede che venga implementato prima del 1 ottobre 2021. È comunque opportuno tenere monitorato anche questo aspetto.
Non risultano essere state adottate, al momento, né a livello nazionale né europeo, nuove o differenti misure specifiche. Il sito del governo britannico offre la possibilità di controllare la validità di patenti estere per uso nel Regno Unito.
Anche dopo il 1 gennaio 2021, la tessera sanitaria europea continuerà ad avere valore per cittadini europei che si recheranno nel Regno Unito per visite o soggiorni brevi in regime di esenzione da visto.
I cittadini che abbiano bisogno di un visto (per motivi lavorativi, di studio o d’altro tipo) dovranno invece pagare un contributo aggiuntivo per godere dell’accesso al servizio sanitario britannico in occasione della presentazione della domanda di visto. In entrambi i casi, se si vorranno utilizzare servizi in aggiunta a quelli del servizio sanitario nazionale, sarà necessario sottoscrivere un’assicurazione sanitaria privata.
Un cittadino italiano residente nel Regno Unito prima del 31 dicembre 2020 può fare domanda per l’EU Settlement Scheme per continuare a vivere e lavorare nel Regno Unito oltre il 30 giugno 2021, termine di presentazione della domanda.
I cittadini europei che intendono invece trasferirsi nel Regno Unito a partire dal 1 gennaio 2021, non avranno più automaticamente il diritto di farlo, ma dovranno chiedere un visto secondo le procedure stabilite da un nuovo sistema di immigrazione del governo britannico (“points-based immigration system”) che privilegia le competenze e il talento rispetto alla provenienza del soggetto.
La domanda di visto può essere inoltrata direttamente dall’interessato sulla piattaforma gov.uk. Il lavoratore dovrà avere tutta la documentazione necessaria a dimostrare di possedere i criteri per ottenere il numero di punti richiesti per il visto in oggetto.
Per essere assunti presso un’azienda inglese sarà necessario un visto per lavoratori qualificati (“skilled worker visa”).
Per ottenerlo sarà necessario guadagnare almeno 70 punti nel nuovo sistema di immigrazione a punti.
I requisiti fondamentali per ottenere i primi 50 punti sono:
Come ottenere i restanti 20 punti:
A partire dal 1° gennaio 2021, i cittadini britannici che risultano residenti in Italia alla data del 31 dicembre 2020, possono richiedere, presso la questura di residenza, un documento in formato digitale sulla base di quanto previsto dall’Accordo di recesso tra Regno Unito e Unione europea.
Le procedure di rilascio saranno fondate sull’iscrizione anagrafica dei cittadini britannici presso il comune di residenza prima del 31 dicembre 2020. A questo fine l’interessato dovrà richiedere al proprio comune di residenza il rilascio di un’attestazione di iscrizione anagrafica (ai sensi del d.lgs. n. 30/2007 e dell’art.18.4 dell’Accordo sul recesso del Regno Unito e dell’ Irlanda del Nord dall’Unione Europea).
Il documento di soggiorno elettronico verrà poi rilasciato dalla Questura della provincia dove risiede il cittadino britannico (sul cui sito verrà indicato un canale telematico dedicato che consentirà agli interessati di prenotare l’appuntamento per la presentazione dell’istanza).
I cittadini del Regno Unito devono presentare i seguenti documenti:
Gli eventuali familiari extracomunitari del cittadino del Regno Unito devono presentare in aggiunta un documento dall’autorità competente del Paese di origine o di provenienza che attesti la qualità di familiare del cittadino britannico.