Tutte le misure speciali introdotte a sostegno delle persone con disabilità e di chi le assiste
Il decreto Cura Italia (d.l. 18/2020) ha aumentato di 12 i giorni di permesso fruibili, che diventano quindi 18 totali per i mesi di marzo e aprile 2020, utilizzabili liberamente entro il 30 aprile, senza vincoli e scadenze rigide.
L’estensione dei permessi è prevista sia per i lavoratori pubblici e privati che assistono una persona con disabilità, sia per i lavoratori pubblici e privati a cui è riconosciuta una disabilità grave. Il beneficio è riconosciuto anche al personale sanitario compatibilmente con le esigenze organizzative legate all’emergenza Covid-19.
I lavoratori dipendenti con figli disabili, in aggiunta all’estensione della durata dei permessi retribuiti previsto dalla legge 104, possono fruire del congedo Covid-19.
Sì. A decorrere dal 5 marzo, entro dicembre 2020, in relazione all’emergenza coronavirus, il decreto Cura Italia ha previsto uno specifico congedo, della durata di 15 giorni, per i genitori lavoratori dipendenti del settore privato per i figli di età non superiore ai 12 anni, per il quale è riconosciuta una indennità pari al 50% della retribuzione.
Il limite di età non si applica in riferimento ai figli con disabilità in situazione di gravità accertata, iscritti a scuole di ogni ordine e grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale.
La fruizione del congedo (frazionabile in giornate) è riconosciuta alternativamente ad entrambi i genitori, per un totale complessivo di 15 giorni, ed è subordinata alla condizione che nel nucleo familiare non vi sia altro genitore beneficiario di strumenti di sostegno al reddito in caso di sospensione o cessazione dell’attività lavorativa o altro genitore disoccupato o non lavoratore.
In alternativa al suddetto congedo è stata prevista la possibilità per i genitori di richiedere un bonus per l’acquisto di servizi di baby-sitting.
Sì. Fino al 30 aprile, i lavoratori dipendenti pubblici e privati con disabilità grave possono assentarsi dal lavoro.
Tale assenza è equiparata ai periodi di assenza per ricovero ospedaliero o per quarantena obbligatoria, e non è computata ai fini del comporto.
Sì. Fino al 30 aprile 2020, i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, disabili gravi o che abbiano nel proprio nucleo familiare una persona con disabilità grave, hanno diritto a svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile, purché questa modalità sia compatibile con le caratteristiche della prestazione. Nello stesso periodo, ai lavoratori del settore privato affetti da gravi e comprovate patologie con ridotta capacità lavorativa è riconosciuta la priorità nell’accoglimento delle richieste di svolgimento delle prestazioni lavorative in modalità agile.