Il decreto Ucraina è il decreto legge numero 21 pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 21 marzo 2022. È il provvedimento con cui il Governo offre un pacchetto di misure a favore delle aziende maggiormente colpite dal rincaro dei costi delle materie prime.
Nuove settimane di cassa integrazione, bonus benzina, rateizzazione bolletta elettrica, assunzioni agevolate.
È un particolare provvedimento che consente alle aziende di regalare un bonus di 200 euro ai propri dipendenti a titolo di «bonus» per poter acquistare il carburante. L’obiettivo di questa misura è ridurre l’impatto dei rincari della benzina sulle tasche dei lavoratori.
Si tratta di somme nette ed esentasse: il bonus benzina non concorre alla formazione del reddito ai sensi dell’articolo 51, comma 3, del Testo Unico delle Imposte sui Redditi – DPR n. 917/1986.
Sono molte le aziende che hanno dovuto ridurre la produzione in seguito all’aumento dei costi delle materie prime (l’acciaio su tutti) e degli approvvigionamenti energetici (elettricità, carburante, ecc.). Per permettere ai dipendenti di queste società di non rimanere senza stipendio, il Governo ha previsto:
In entrambi i casi, le settimane sono da utilizzare entro il 31 dicembre 2022 e la «cassa» è gratis: non è dovuto il pagamento di alcun contributo.
Le bollette di maggio e giugno 2022 possono essere rateizzate, da parte delle imprese, fino a un massimo di 24 rate mensili. Inoltre, lo Stato, tramite Sace Spa, interviene anche a favore delle imprese dell’energia, garantendo i rifinanziamenti legati alla minor liquidità provocata dalla rateizzazione delle bollette.
Sempre per limitare l’impatto dei rincari dell’energia, lo Stato può garantire, fino a un massimo del 90%, i finanziamenti richiesti dalle imprese che «gestiscono stabilimenti industriali di interesse strategico nazionale».
Viene ampliata la possibilità di godere dello sgravio contributivo in caso di «assunzioni agevolate».
Viene inserita una nuova ipotesi a favore di chi assume uno o più lavoratori che, nei sei mesi prima, sono stati licenziati per riduzione di personale oppure erano impiegati in rami d’azienda oggetto di trasferimento da parte di aziende in crisi.
Lo sgravio contributivo totale spetta nella misura massima di 6.000 euro annui.
Le aziende che operano in questi due settori hanno diritto ad un credito di imposta pari al 20% dei costi sostenuti per l’acquisto di carburanti nel primo trimestre del 2022. È necessario però conservare le fatture di acquisto per poter usufruire del credito di imposta del 20%.
Leggi anche:
Guerra e costo materie prime: cassa integrazione
Cassa integrazione 2022 benefici per tutti
Bonus psicologo 2022 di 600 euro a chi spetta