Pensione APE Sociale 2022, proroga e nuovi beneficiari

(foto Shutterstock)

Si allarga il gruppo di persone che possono richiedere questa particolare forma di anticipo pensionistico

I lavoratori che hanno compiuto i 63 anni di età possono, in presenza di determinati requisiti, chiedere l’APE, un anticipo pensionistico.

Si tratta di una misura che tutela categorie particolari di lavoratori, come chi ha svolto lavori usuranti o chi ha terminato il periodo massimo di disoccupazione.

Possono chiedere l’APE anche i lavoratori caregiver, ossia coloro che si occupano di un proprio familiare con disabilità grave riconosciuta dalla legge 104.

APE Sociale, cos’è?

APE è l’acronimo di “anticipo pensione” ed è stata introdotta dalla legge di stabilità del 2017.

Si tratta di una misura che originariamente era stata prevista solo in via sperimentale ma, grazie alle recenti proroghe, è possibile usufruirne fino a fine 2022.

È una speciale forma di prepensionamento e consiste in un’indennità a carico dello Stato, volta a favorire l’accompagnamento alla pensione dei caregiver e di determinate categorie di lavoratori.

Lo Stato accompagna il beneficiario alla pensione anticipando una indennità, fino al momento in cui il soggetto non matura i requisiti per accedere al trattamento pensionistico ordinario.

Si tratta di un prestito che lo Stato concede a determinati lavoratori e che viene restituito, in massimo 20 anni, a partire dalla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia.

La concessione dell’APE Sociale è subordinata alla cessazione dell’attività lavorativa e non spetta a coloro che sono già titolari di un trattamento pensionistico diretto.

Quali sono i requisiti

Innanzitutto, possono accedere a questo speciale sistema di finanziamento e prepensionamento coloro che non godono già di un trattamento pensionistico e che abbiano già compiuto 63 anni.

Per quanto riguarda i requisiti soggettivi, il soggetto richiedente deve essere un caregiver, ossia deve prendersi cura di un parente o un affine con disabilità grave, oppure deve trovarsi in una particolare situazione lavorativa e aver maturato una data anzianità contributiva. 

Possono chiedere di usufruire dell’APE, i caregiver che:

  •   assistono, da almeno sei mesi, coniuge o parenti di primo grado conviventi con gravi disabilità ai sensi della legge 104 articolo 3, comma 3, della legge 5 febbraio 1992, n. 104;
  •   assistono un parente o un affine di secondo grado convivente, qualora i genitori o il coniuge della persona con handicap in situazione di gravità abbiano compiuto i 70 anni di età, oppure siano anch’essi affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti.

Possono chiedere l’APE anche coloro che si trovano in una situazione soggettiva di particolare difficoltà, nello specifico:

  •   coloro che si trovano in stato di disoccupazione e hanno terminato, da almeno tre mesi, il periodo massimo di riconoscimento della relativa indennità e sono in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  •   chi ha una riduzione della capacità lavorativa, superiore o uguale al 74% ed è in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 30 anni;
  •   chi ha svolto un “lavoro gravoso” per almeno sei anni in via continuativa ed è in possesso di un’anzianità contributiva di almeno 36 anni. Per lavoro gravoso si intende una delle professioni rientranti in questo elenco, ad esempio operai, operai edili, facchini, operai agricoli, maestre, operatori sanitari, ecc. 

Quali sono le novità della legge di Bilancio 2022

La legge di Bilancio 2022 conferma l’APE Sociale, che viene prorogata fino al 31 dicembre 2022, con alcune novità: 

  • viene abbassato il requisito per i caregiver: la legge di Bilancio 2022 abbassa da 6 a 3 mesi il requisito per chi assiste il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap;
  • non è più necessario aver terminato la NASpI da almeno 3 mesi: ciò significa che si può fare domanda senza dovere attendere che siano passati almeno tre mesi dal momento in cui è terminata l’integrale fruizione della disoccupazione;
  • sono previste nuove figure professionali considerate difficoltose e rischiose e l’elenco aggiornato è consultabile in questo allegato.

A quanto ammonta l’assegno?

L’APE Sociale viene pagata per 12 mesi all’anno e dura fino all’età prevista per il conseguimento della pensione di vecchiaia, oppure fino a quando il soggetto accede a un trattamento pensionistico ordinario.

L’indennità è pari all’importo della rata mensile di pensione calcolata al momento dell’accesso alla prestazione. In ogni caso, l’assegno mensile non può essere superiore a 1.500 euro mensili.

 

 

Leggi anche:

 5 “trucchi” per andare in pensione prima nel 2021: i requisiti

Categorie lavori usuranti per pensione anticipata

Iscriviti alla nostra newsletter

Ricevi gratuitamente le ultime novità, le storie e gli approfondimenti sul mondo del lavoro.