Ti sarà capitato di sentire spesso parlare di ammortizzatori sociali o di cassa integrazione. Ma di cosa si tratta? È una tutela prevista a favore dei lavoratori dipendenti di aziende che hanno dovuto sospendere o limitare la propria attività produttiva.
I dipendenti vengono sospesi, del tutto o in parte, dal lavoro e lo stipendio viene pagato dall’Inps. Con la legge di Bilancio 2022 sono state introdotte importanti novità: tutti i dipendenti hanno diritto agli ammortizzatori sociali, anche quelli che lavorano per aziende con un solo dipendente.
Gli ammortizzatori sociali hanno più nomi, ma la tutela e la finalità è la stessa. Sono disciplinati dal decreto legislativo 148 del 2015. La forma più famosa di ammortizzatore sociale è la cassa integrazione guadagni ordinaria, che si applica a tutti i lavoratori del settore industriale.
Per le aziende del commercio, del terziario e dei servizi c’è invece il FIS, il Fondo Integrazione Salariale. Alcuni settori hanno poi il proprio fondo, come ad esempio l’FSBA Fondo di Solidarietà Bilaterale per l’Artigianato. Sono nomi diversi, ma con la stessa finalità: assicurare un sostegno ai lavoratori delle aziende in crisi.
È semplice, basta avere l’ultima busta paga. Se c’è scritto contributo FIS, significa che hai diritto a questo ammortizzatore; diversamente puoi trovare l’indicazione “contributo cassa” oppure contributo FSBA o altro fondo.
Le aziende devono versare ogni mese un contributo a favore dell’Inps o a favore del Fondo a cui appartengono. Il contributo è in misura percentuale rispetto alla dimensione aziendale, al settore di riferimento e al tipo di ammortizzatore da utilizzare. In questo modo si finanziano gli ammortizzatori sociali. In caso di attivazione dell’ammortizzatore, gli assegni vengono erogati direttamente dall’INPS se l’azienda è in difficoltà finanziaria oppure dal datore di lavoro, che poi compensa questi importi con i contributi da pagare.
Per le ore non lavorate non si guadagna lo stipendio pieno. Dal 1° gennaio 2022 sono stati abrogati i due scaglioni di riferimento. L’assegno massimo che può percepire un lavoratore in cassa integrazione a zero ore è pari a 1.199,72 euro lordi mensili.