Grafica Veneta, 2 milioni di mascherine gratis alla popolazione

(foto regione.veneto.it)

L’azienda di Padova ha creato degli “schermi filtranti” in “tessuto non tessuto” riconvertendo parte delle attività di stampa alla produzione di mascherine

    Sono tante le aziende che in questo periodo di emergenza a causa dei contagi da coronavirus stanno riconvertendo la produzione in quella di dispositivi di protezione individuale come le mascherine, di cui c’è grande carenza per l’enorme richiesta del momento.

    Imprese del tessile-moda ma non solo (per fare qualche nome, Miroglio, Artemisia, Santini, Maeko Tessuti, Prada, Gucci, H&M, Plissé, Klopman), tappezzieri, stampatori, in molti si stanno dando da fare, attraverso la produzione, nei limiti del consentito dalle misure governative in evoluzione per la limitazione dei contagi, e le donazioni, per dare una mano al paese e continuare ad essere operativi. Tra questi c’è anche Grafica Veneta, azienda di Padova (Trebaseleghe) con 500 dipendenti, leader mondiale in soluzioni avanzate per la stampa, che ha stampato anche i libri di Harry Potter, per capirci.

    Grafica Veneta ha prodotto 2 milioni di “schermi filtranti”, che verranno distribuiti in Veneto dalla Protezione Civile e dalle associazioni di volontariato casa per casa, fuori dagli ospedali, dai supermercati, dai punti vendita ancora aperti, e nelle strutture per anziani e disabili.

    Le mascherine non si possono definire mascherine chirurgiche, pur avendo superato i test necessari, ma sono piuttosto degli schermi filtranti, che – in un momento in cui l’urgenza di proteggere e proteggersi è estrema, e l’offerta sul mercato è scarsissima anche per le strutture sanitarie stesse – rappresentano uno strumento protettivo utile a limitare il contagio durante gli spostamenti di primaria necessità.

    Realizzati in base all’articolo 16 comma 2 del decreto del 17 marzo, gli schermi protettivi monouso sono in “tessuto non tessuto”, consistenti, morbidi, resistenti all’umidità, e con elevata capacità di barriera per un giorno.

    «Lo stabilimento, pur continuando a lavorare per le case editrici ogni giorno – ha dichiarato il presidente dell’azienda Fabio Franceschi lo scorso 18 marzo – garantendo le tirature di volumi e opere, è in grado di fornire quantitativi importanti a tutta Italia anche di questo prodotto». In termini di potenzialità produttiva, ha aggiunto, «in circa 10 giorni siamo in grado di arrivare a 1,5 milioni di pezzi al giorno». Il progetto è nato attraverso lo “smantellato” di una rotativa, una macchina di stampa da 12 milioni di euro dedicata al mercato Usa, e averne ristrutturato i processi di stampa.

     

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