Ingranaggi Moreali: orario lavorativo ridotto, ma lo stipendio rimane lo stesso

(foto moreali.com)

Un accordo tra Fiom e l’azienda converte l’aumento di produttività, avvenuto grazie all’introduzione di nuove macchine, in una nuova turnistica. 33 le ore di lavoro a settimana pagate per 40 in busta paga

    Si è conclusa a settembre la trattativa sul rinnovo del contratto aziendale tra Fiom e la direzione della Ingranaggi Moreali di Reggio Emilia, azienda che produce ingranaggi di precisione, in cui lavorano circa un centinaio di persone.

    Dopo una mediazione non semplice iniziata a febbraio, è stata definita una nuova turnistica con una significativa riduzione di orario che prevede, in caso di utilizzo massimo degli impianti di lavorazione, una settimana lavorativa di 33 ore retribuite per 40.

    «L’azienda in questi anni ha investito in nuove macchine utensili e indubbiamente questo ha provocato degli aumenti di produttività – commenta Ciro D’Alessio di Fiom, che ha seguito la trattativa – per questo motivo abbiamo condiviso che una parte dell’aumento di produttività fosse trasformato in riduzione di orario di lavoro, a parità di salario».

    Anche la Fiom Cgil di Reggio ha espresso soddisfazione per questa declinazione delle sfide dell’industria 4.0, definendo l’accordo un “modello” da prendere come riferimento. «Anche l’ipotesi di piattaforma per il rinnovo del contratto nazionale dell’industria metalmeccanica – afferma Fiom – prevede che le innovazioni tecnologiche e di processo possano essere contrattate e permettano anche riduzioni di orario di lavoro».

    La nuova turnistica stabilisce settimane lavorative “6×6”, sei ore al giorno per sei giorni a settimana, con un monte di ore lavorate pari a 132 ma una retribuzione di 160 ore.
    Il contratto prevede inoltre, per i prossimi quattro anni, un aumento del premio di risultato annuale, che potrà arrivare al massimo a 8.000 mila euro lordi. L’indennità di prestazione aumenterà la retribuzione oraria di 22 centesimi l’ora. Confermata anche la regola per cui dopo 15 mesi di precarietà, l’azienda si impegna a trasformare i lavoratori precari a tempo indeterminato. 

    «Le aziende devono avere in tempo reale la capacità di rispondere alle esigenze del mercato – commenta D’Alessio – e questa è una condizione che noi comprendiamo benissimo. Siamo sempre rimasti però fermi e intransigenti sulla qualità delle condizioni lavorative. Tant’è che i dipendenti stessi sono stati sempre coinvolti, durante tutti i passaggi della trattativa, e la Moreali si è sempre dimostrata disponibile al confronto».
    Il
    95% dei dipendenti ha votato a favore del nuovo contratto. 

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