Bonus 100 euro in busta paga: è possibile si debba restituire?

Bonus 100 euro in busta paga: è possibile si debba restituire?
(foto Shutterstock)

In alcuni casi i 100 euro del nuovo cuneo fiscale devono essere restituiti del tutto o in parte. Come si restituiscono? Si può chiedere di non ricevere subito il bonus rinviandolo alla dichiarazione dei redditi?

Cosa sono i 100 euro in più in busta paga?

A partire dal 1° luglio 2020 i lavoratori dipendenti stanno ricevendo ogni mese in busta paga, anziché 80 euro di bonus Renzi, un importo di 100 euro, purché il loro reddito complessivo non superi i 28.000 euro annui. A coloro che invece hanno redditi tra i 28.000 e i 40.000 euro spetta un importo proporzionalmente inferiore. Sopra i 40.000 euro il bonus non spetta

Questa misura è stata introdotta per ridurre la pressione fiscale che attualmente attanaglia i contribuenti e ne diminuisce il potere d’acquisto, in virtù dell’elevato gap tra retribuzione lorda pagata dal datore di lavoro e retribuzione netta percepita in tasca dal lavoratore (il cosiddetto “cuneo fiscale”). 

Perché e quando è possibile che si debba restituire il bonus o una parte di esso?

Può capitare che i 100 euro siano presenti nella busta paga del lavoratore ma vengano poi recuperati o in sede di conguaglio (alla fine dell’anno o nel cedolino di cessazione del rapporto di lavoro in corso d’anno) o in sede di dichiarazione annuale dei redditi. Perché questo accade? I motivi possono essere diversi: 

  • il bonus non spettava al lavoratore ma è stato comunque percepito.
    Il
    bonus spetta se le tasse da pagare superano le detrazioni. Accade frequentemente che alcuni software di elaborazione della busta paga calcolino il reddito teorico annuo – per stimare il livello di tassazione a carico del lavoratore e verificare quindi la spettanza o meno dell’erogazione del bonus – sulla base della retribuzione percepita nel singolo mese di riferimento.
    È pertanto possibile, soprattutto per redditi non molto alti o per lavoratori part- time, che a livello mensile (la retribuzione non è mai per forza di cose uguale tutti i mesi) le tasse risultino, magari di poco, superiori alle detrazioni, così da determinare il diritto a percepire il bonus; poi però, a livello annuo, le detrazioni possono in definitiva risultare maggiori delle tasse, facendo così venir meno il diritto al bonus;
  • il lavoratore ha ricevuto premi e/o fatto lavoro straordinario.
    Se un dipendente riceve in misura fissa i 100 euro di bonus ogni mese, ma poi nel corso dell’anno fa
    straordinari o riceve il pagamento di un premio inaspettato, è possibile che esca, per effetto delle nuove somme aggiuntive percepite, dalla fascia di redditi entro i 28.000 euro annui, collocandosi così nella fascia superiore (28.000-40.000) per la quale spetta una somma di bonus pari o inferiore ad 80 euro. Se il software-paghe non ricalcola il reddito e continua a dare i 100 euro mensili, è possibile che il lavoratore debba, in sede di conguaglio o di dichiarazione dei redditi, restituirli in tutto o in parte;
  • il lavoratore ha un doppio lavoro e ha ricevuto il bonus due volte.
    Se un lavoratore ha già un rapporto di lavoro all’interno del quale percepisce i 100 euro, e poi in corso d’anno, ad esempio a giugno, viene assunto anche da un nuovo datore di lavoro senza comunicare di percepire già il bonus, nella busta paga del secondo lavoro potrebbe comunque trovare mensilmente i 100 euro in base al reddito elaborato dal nuovo datore. Può però succedere che, sommando i redditi e la tassazione dei due datori di lavoro, il bonus non risulti spettante e vada quindi restituito in tutto o in parte. 

Come avviene la restituzione dell’importo che non spettava?

Se l’importo complessivo da restituire è superiore a 60 euro, la restituzione può essere effettuata in 8 rate mensili di pari importo a partire dalla retribuzione oggetto del conguaglio. Diversamente, il bonus andrà restituito in misura intera

Cosa si deve fare per non dover restituire alcuna somma?

La cosa più semplice, in base alla propria situazione reddituale e lavorativa, è specificare esplicitamente al datore di lavoro se si desideri ricevere o meno i 100 euro di bonus in busta paga

Se, fatte le valutazioni del caso, si richiede al datore di non corrispondere in busta paga i 100 euro per non correre il rischio di avere poi brutte sorprese e doverli restituire, ciò non pregiudica, qualora spettante, il diritto al bonus: si potrà comunque ottenere in misura piena e fino all’ultimo centesimo in sede di presentazione della dichiarazione annuale dei redditi. 

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