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Assegno di inclusione

L'assegno di inclusione (ADI) è una misura introdotta dal Governo italiano per garantire un sostegno economico alle persone e alle famiglie in condizioni di disagio economico. Si compone di due parti: un'integrazione del reddito familiare fino a una soglia (quota A) e un sostegno per i nuclei residenti in abitazione concessa in locazione con contratto ritualmente registrato (quota B). In questa sezione troverai tutti gli approfondimenti e le novità inerenti all’assegno di inclusione.

Assegno di inclusione: significato 

L’assegno di inclusione è un contributo mensile che viene erogato per aiutare coloro che, quindi, si trovano in situazioni di povertà o vulnerabilità sociale. Dal 1° gennaio 2024 sostituisce ufficialmente il reddito di cittadinanza

Il termine “assegno di inclusione” non va confuso con il reddito di inclusione (REI), che è una misura di contrasto alla povertà dal carattere universale.

Assegno di inclusione: beneficiari

La domanda per l’ADI può essere presentata all’INPS a partire dal 1° gennaio 2024 tramite sito web, oppure tramite un CAF o un Patronato.

Il beneficio è erogato, mensilmente, sulla carta di pagamento elettronica (Carta di inclusione o Carta ADI) per un periodo continuativo non superiore a diciotto mesi e può essere rinnovato, previa sospensione di un mese, per periodi ulteriori di dodici mesi.

Per poter beneficiare dell'assegno di inclusione è necessario rispettare determinati requisiti, tra i quali avere un ISEE e un un valore del reddito familiare non superiore a determinate soglie, stabilite annualmente. 

Va detto, inoltre, che non tutti coloro che beneficiavano del reddito di cittadinanza hanno ora accesso all’assegno di inclusione: per gli esclusi è stato previsto il supporto per la formazione e il lavoro. Attivato a partire dall’1 settembre 2023, prevede il pagamento di 350 euro al mese per tutto il periodo di partecipazione a progetti formativi e di accompagnamento al lavoro, per massimo 12 mesi.