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Naspi

La NASpI è un’indennità di disoccupazione che tutela i lavoratori dipendenti che perdono involontariamente il lavoro. È uno strumento molto utile nel mercato del lavoro attuale, molto più variabile rispetto a un tempo. In questa sezione troverai tutti i contenuti e gli aggiornamenti relativi a questo tema preparati dai nostri esperti di diritto del lavoro.

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NASpI: significato del termine

Cos’è la NASpI? Vediamo innanzitutto qual è la definizione di NASpI. Si tratta di un acronimo, cioè una sigla, che sta per Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego. È un’indennità temporanea, pagata dallo Stato, che aiuta i dipendenti che perdono il proprio lavoro e allo stesso tempo li spinge a non rimanere disoccupati. 

Questa tutela statale si applica ai lavoratori dipendenti che perdono il lavoro, con alcune eccezioni. In generale, infatti, possono ottenere la NASpI quei lavoratori che perdono il lavoro involontariamente, cioè che vengono licenziati. 

Ci sono però alcune eccezioni, vediamole più in dettaglio: 

  • le dimissioni per giusta causa, cioè per un motivo così grave che non consente di continuare il rapporto di lavoro; 
  • le dimissioni presentate da lavoratori che sono genitori entro il primo anno di vita del proprio figlio;
  • la risoluzione consensuale, firmata in sede protetta (ispettorato del lavoro) oppure per il rifiuto di un trasferimento in una diversa sede aziendale che si trova a oltre 50 km o più di 80 minuti di viaggio dalla residenza del dipendente;
  • l’offerta di conciliazione;
  • il licenziamento disciplinare, che interrompe subito il contratto di lavoro senza che ci sia bisogno di preavviso.

Possono richiedere la NASpI tutti i dipendenti, compresi gli apprendisti, i soci lavoratori di cooperative, il personale artistico con contratto subordinato e i dipendenti a termine della Pubblica Amministrazione. Per i lavoratori parasubordinati, invece, esiste la DIS-COLL, mentre se sei lavoratore o lavoratrice autonoma e/o lavori in libera professione dovrai rivolgerti al tuo Ordine o Cassa professionale di appartenenza o alla tua gestione previdenziale.

NASpI Inps: i requisiti

Chi rientra nelle categorie che abbiamo elencato può ottenere la NASpI, attenzione però perché ci sono dei requisiti fondamentali da rispettare. Sono quattro, vediamoli: 

  • il rapporto di lavoro deve essere concluso;
  • bisogna essere in stato di “disoccupazione involontaria”, tranne le eccezioni che abbiamo elencato precedentemente;
  • serve avere versato almeno 13 settimane di contributi nei 4 anni precedenti la perdita dell’impiego (l’elenco dei contributi versati nel tempo si può sempre controllare nel proprio estratto conto contributivo nel sito Inps);
  • è necessario sottoscrivere e accettare la DID - Dichiarazione di Immediata Disponibilità, cioè quel documento che certifica lo status di disoccupazione e che ti rende reperibile per le convocazioni dei Servizi per l’impiego. 

La NASpI è pagata ogni mese per una durata pari a metà delle settimane di contributi versati nei quattro anni precedenti la conclusione del rapporto di lavoro, fino a un massimo di 24 mesi, cioè due anni. Per esempio, se nei quattro anni prima di perdere il lavoro hai versato 52 settimane di contributi, quindi dodici mesi, hai diritto alla NASpI per sei mesi.

La cifra che puoi percepire è calcolata in base allo stipendio percepito nei quattro anni precedenti, la somma massima che si può ricevere per il 2023 è di 1.470,99 euro lordi. Se hai diritto alla NASpI per un periodo lungo, ricorda che per i primi sei mesi l’importo è fisso, poi si abbassa del 3% ogni mese.

Non è del tutto vietato lavorare mentre si riceve questa indennità, ma ci sono dei limiti da tenere a mente. Prima di tutto, ricorda che è fondamentale in certi casi informare l’Inps quando si trova un lavoro o si comincia un’attività autonoma, entro 30 giorni dall’inizio. 

Quando non è obbligatorio fare questa comunicazione? Quando si inizia un rapporto che riduce la NASpI, per esempio è il caso del lavoro occasionale o degli stage/tirocini. 

Se si trova un impiego a tempo indeterminato si perde la NASpI, lo stesso vale se non si comunica il reddito presunto all’Inps. Quando si prende l’indennità di disoccupazione e si inizia un nuovo lavoro oppure si hanno altri redditi, infatti, bisogna dichiarare il proprio reddito presunto. Questa comunicazione è obbligatoria anche se il reddito è pari a zero. 

Basta collegarsi al sito internet Inps nella sezione dedicata: “NASpI: indennità mensile di disoccupazione”. Qui si trovano tutte le istruzioni per compilare la richiesta e accedere al servizio. Ricorda che per accedere è sempre obbligatorio avere un’identità digitale, quindi lo SPID oppure la Carta d’identità elettronica (CIE).