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Ferie e permessi

Ferie e permessi sono termini spesso utilizzati in modo intercambiabile, eppure è importante comprenderne la differenza sia in termini di significato, sia in quanto ai diritti del lavoratore. In questa sezione troverete tutte le informazioni di cui avete bisogno in merito a ferie e permessi.

Ferie: significato del termine

Le ferie sono un diritto fondamentale riconosciuto dalla Costituzione italiana a tutti i lavoratori dipendenti, qualunque sia la loro qualifica, mansione o tipologia contrattuale. Garantiscono a ogni lavoratore un periodo di riposo annuale retribuito e la Costituzione specifica che non è possibile rinunciarvi, perché le ferie servono al recupero psicofisico.  

Ogni dipendente ha diritto a un minimo di 4 settimane di ferie all'anno, ma il contratto collettivo nazionale (CCNL) applicato può prevederne un numero maggiore. Possono essere conteggiate in ore, in giorni o in settimane, sempre in base al CCNL, e quando una persona è assunta a tempo parziale, le matura in proporzione al suo orario di lavoro.

Ferie e permessi maturati e goduti generalmente si trovano nella parte bassa della busta paga. Entrambe le voci hanno le seguenti caselle:

  • anno precedente, con permessi e ferie non goduti nell’anno precedente;
  • maturati anno, con giorni o ore maturate sino al mese di lavoro riportato nella busta paga;
  • goduti anno, con permessi e ferie di cui hai usufruito;
  • residuo o saldo, con quanti giorni o ore rimangono dal mese riportato nella busta paga.

Le ferie sono un diritto costituzionale: non puoi decidere di rinunciare a prenderle. Non puoi nemmeno ricevere del denaro al posto delle ore di astensione dal lavoro, nemmeno su tua espressa richiesta. Tuttavia, esistono due eccezioni, cioè dei casi in cui le ferie non godute vengono liquidate:

  1. cessazione del rapporto di lavoro per motivi, come ad esempio dimissioni, licenziamento o se il contratto a termine arriva a scadenza;
  2. quando si maturano più ferie rispetto alle 4 settimane previste per legge (in questo caso può essere liquidata solo la parte eccedente le 4 settimane).

Per i permessi, invece, non c’è alcun obbligo di utilizzo. Alcuni contratti collettivi prevedono però un limite temporale di utilizzo: i permessi devono essere utilizzati entro il 30 giugno dell'anno successivo a quello di maturazione. In caso di permessi non goduti, si può chiedere all’azienda il pagamento in busta paga del loro corrispondente valore economico

Permessi e ferie: differenze

Sia le ferie che i permessi sono delle ore che chi lavora può prendersi ricevendo comunque la propria retribuzione. Se però le ferie servono a riposarsi, i permessi variano per durata e motivo. I vari contratti collettivi stabiliscono che il dipendente ha diritto a permessi retribuiti per specifiche esigenze personali o familiari, come per esempio:

  • ROL (PAR in alcuni contratti collettivi), cioè permessi remunerati grazie ai quali il dipendente può astenersi per alcune ore dalla prestazione lavorativa. La riduzione dell’orario di lavoro, che determina l’ammontare totale dei permessi, viene calcolata su base annua anche in rapporto con le mansioni svolte dal lavoratore.
  • Permessi EX festività, ovvero quelle giornate che anni fa erano festività (in rosso sul calendario) e oggi non lo sono più. Il lavoratore dipendente matura però permessi di cui godere quando queste cadono in giornate per cui è prevista attività lavorativa. In tal senso, quindi, vengono considerate solo le giornate che cadono tra il lunedì e il venerdì (tra il lunedì e il sabato se il collaboratore è impiegato 6 giorni su 7).

Esistono poi anche categorie di permessi speciali, come i permessi legge 104 (una delle più importanti previsioni di legge che permette ai lavoratori di assentarsi dal lavoro per prestare assistenza a un familiare disabile), i permessi allattamento e i permessi lutto.

In genere, la quantità di ore di permesso può variare in base al contratto applicato e alle dimensioni dell'azienda, a stabilire ciò sono i contratti collettivi. Ad esempio, secondo il CCNL Terziario Confcommercio, un dipendente può accumulare 56 ore di Riduzione dell'Orario di Lavoro (ROL) all'anno, aumentate a 72 ore per le aziende con più di 15 dipendenti.