Comunicazione e work engagement. Il lavoro è fatto di relazioni

(foto Shutterstock)

Abbiamo imparato a lavorare in luoghi dove non era possibile comunicare. Questa esperienza ci ha fatto capire quanto sono importanti le relazioni

di Gianluca Spolverato e Marta Manti

Comunicare non significa solo informare, ma attivare relazioni, condividere e coinvolgere. L’obiettivo della comunicazione aziendale è quello di far sentire tutti parte della stessa azienda indipendentemente dal ruolo e dal luogo in cui ci si trova. 

Negli ultimi due anni abbiamo capito che la comunicazione è un mezzo potente e strategico da un punto di vista delle relazioni quando siamo distanti, e da utilizzare come strumento di identità, ma anche di servizio dove offrire contenuti utili per le persone. La comunicazione interna in azienda dà un contributo fondamentale alla motivazione dei dipendenti e alla condivisione delle informazioni a tutti i livelli, migliorando l’immagine e la credibilità dell’azienda nei confronti dei propri dipendenti.

Il successo di un’impresa è dettato, non solo dall’efficacia delle strategie adottate dal management aziendale, ma anche dall’engagement dei propri dipendenti, che a sua volta porta a un miglioramento del clima aziendale e, indirettamente, a un aumento della produttività, della capacità di innovare e della customer satisfaction. Una persona ingaggiata infatti è più motivata a contribuire ed elevare il potenziale aziendale.

Le basi della comunicazione interna

La comunicazione interna aziendale è un complesso flusso di informazioni che coinvolge diverse funzioni e livelli dell’organizzazione.

Un efficace piano di comunicazione deve avere come obiettivo quello di:

  • rendere chiaro a tutti dove si sta andando, come lo si sta facendo, ma soprattutto il perché;
  • creare consenso e partecipazione nei confronti delle politiche e le strategie che vengono promosse dall’azienda da parte dei dipendenti;
  • diffondere un senso di appartenenza e identità tra azienda e dipendenti.

La comunicazione interna è entrata a far parte delle priorità aziendali. Alla base di una comunicazione interna efficace deve esserci un forte allineamento a tutti i livelli aziendali su quali sono i valori aziendali di riferimento, che devono permeare ed essere coerenti e autentici in ogni messaggio che l’azienda rivolge al proprio interno.

Il legame tra comunicazione interna ed esterna

Spesso le aziende commettono il grande errore di considerare il cliente esterno come l’unico destinatario della comunicazione aziendale, mentre comunicazione interna ed esterna sono due lati della stessa medaglia. Sempre più spesso in ambito HR si utilizza il concetto di “cliente interno” per riferirsi ai dipendenti dell’azienda o ai propri colleghi.

Il cliente interno è molto più attento e critico di quello esterno per cui non ci si può permettere un approccio superficiale alla comunicazione interna. Ora più che mai, nell’era della condivisione, i dipendenti rappresentano l’azienda agli occhi dei clienti finali, per cui la loro esperienza in termini di conoscenza, motivazione e coinvolgimento, è fondamentale per influenzare la reputazione aziendale. Per tutti questi motivi quando si parla di comunicazione interna non la si può intendere come una serie di attività da fare una tantum, ma si tratta di una strategia che va sviluppata e portata avanti quotidianamente.

La comunicazione interna oggi e i suoi limiti

Nel viaggio verso la propria strategia di comunicazione interna, molte aziende hanno fatto affidamento su strumenti come intranet, newsletter, archivi digitali e social network aziendali che si sono dimostrati spesso inefficaci. Perché?

  • Newsletter: ciascuno di noi riceve decine di newsletter al giorno e diventa difficile identificare le informazioni davvero importanti. Per questo motivo spesso non vengono lette e le informazioni, magari importanti, ignorate. Bisogna fare attenzione anche al fatto che non tutti hanno un indirizzo mail aziendale.
  • Intranet: possono essere utili strumenti di comunicazione, ma spesso non sono ottimizzati da mobile e vengono considerati statici e poco intuitivi da usare. Talvolta sono utilizzabili solo da rete aziendale.
  • Social network aziendali: sono utili per la collaborazione, ma le informazioni vengono presentate tutte allo stesso livello. La comunicazione di solito non è segmentata per argomento o interesse. Spesso l’utente non trova quello che si aspetta da un social network e perde interesse.
  • Archivi digitali: sono strumenti necessari nel mondo di oggi, ma il contenuto è statico e spesso ne viene trascurato l’aggiornamento. Spesso un dipendente non vuole perdere troppo tempo per cercare ciò di cui ha bisogno per il proprio lavoro.

Proviamo a fare una riflessione diversa e ragionare sul termine giornalismo di brand (dall’inglese brand journalism). Giornalismo significa avere un linguaggio comprensibile, curioso e stimolante, un linguaggio che ci permette di raccontare il lavoro anche in modo accattivante, che lo renda nobile. 

Ci sono aziende grandi che già hanno provato a farlo, ma spesso verso l’esterno. Quello che proponiamo di fare noi è proprio quello di farlo verso l’interno e la nostra idea di brand journalism si basa su tre principi:

  • dimensione umana: mettere al centro le persone e chiedere a loro cosa interessa;
  • intrattenimento: fare del lavoro qualcosa che può essere anche divertente, di intrattenimento;
  • varietà: l’evoluzione che stiamo affrontando ci porta ad avere molti strumenti utili per raccontare in modo diverso i vari contenuti. 

Questa sfida abbiamo provato a declinarla nel nostro progetto che si chiama Laborability FOR. FOR sta per “for you” per il brand, per l’azienda. Quindi un progetto che cerca di portare questa dimensione di comunicazione dentro l’azienda per le proprie persone.

 

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