Il mondo del lavoro italiano è caratterizzato da una serie di vantaggi che contribuiscono al benessere dei dipendenti. Tra questi, due voci particolarmente significative sono tredicesima e quattordicesima: due mensilità aggiuntive rispetto alla retribuzione base dei lavoratori dipendenti.
Tredicesima: significato del termine
Cos’è la tredicesima? La tredicesima mensilità è calcolata dividendo lo stipendio annuale lordo del dipendente per dodici. Questo importo è generalmente erogato a dicembre e le modalità di pagamento possono variare: alcune aziende scelgono di pagare la tredicesima in un'unica soluzione, mentre altre la suddividono in più pagamenti durante l'anno.
Matura nei dodici mesi precedenti alla sua erogazione. In pratica, ogni mese effettivamente lavorato maturi un rateo di tredicesima, ovvero un dodicesimo della tua retribuzione lorda mensile: questo significa che percepirai la tredicesima piena (l’equivalente di uno stipendio intero) solo se hai lavorato tutti i dodici mesi precedenti all'erogazione, altrimenti la cifra dipenderà in base a quanti mesi hai lavorato. Per poter essere considerato un mese pieno, è necessario che nel mese ci siano almeno 15 giorni.
Facciamo un esempio: se hai iniziato a lavorare l’1 settembre con uno stipendio di 1800 euro al mese, la tua tredicesima piena sarebbe di 1800 euro, ma dato che hai lavorato solo 4 mesi riceverai: 4 mesi / 12 mesi x 1800 euro = 600 euro. Se invece sei stato assunto il 20 settembre, i tuoi ratei saranno solamente 3 perchè nel mese di settembre non ci sono almeno 15 giorni.
Viene corrisposta nel mese di Dicembre perché originariamente prendeva il nome di gratifica natalizia, quasi come fosse un premio per il lavoro svolto durante l’anno. All’inizio, tra l'altro, non era prevista per tutti: il 5 agosto 1937 la tredicesima è stata introdotta solo per i dipendenti del settore industriale. Solo nel 1960 è diventata obbligatoria per tutti i lavoratori e le lavoratrici dipendenti del settore pubblico e privato. Tuttavia, può anche essere ricevuta mensilmente, insieme allo stipendio, a condizione che esista un accordo formalizzato tra dipendente e datore di lavoro. Il tutto in deroga rispetto alla norma che ne prevede la maturazione durante il corso dell’anno.
In caso di dimissioni o licenziamento, la tredicesima rientra nel calcolo del TFR, in quanto parte della normale retribuzione spettante al lavoratore.
Quattordicesima e tredicesima: ulteriori informazioni
La principale differenza tra quattordicesima e tredicesima è che non tutti i lavoratori e le lavoratrici le percepiscono entrambe. La tredicesima è prevista per tutti i settori e per qualsiasi categoria professionale, indipendentemente dalla durata del contratto. Sono esclusi solamente i rapporti che non sono considerati lavoro dipendente come ad esempio gli stage, le co.co.co. La quattordicesima, invece, è un bonus previsto solo per i lavoratori e lavoratrici di determinati settori. Viene erogata solo se specificato nel contratto collettivo nazionale. Generalmente, a beneficiare della quattordicesima mensilità sono i lavoratori e le lavoratrici appartenenti ai seguenti settori: chimico, alimentare, autotrasporti e logistica, pulizie, terziario, commercio e turismo.
Inoltre, la quattordicesima si calcola in modo diverso: si moltiplica l’importo della retribuzione lorda mensile per il numero di mesi lavorati tra il 1 luglio dell’anno precedente e il 30 giugno dell’anno corrente, per poi dividere la somma sempre per 12.