La tredicesima mensilità (o gratifica natalizia) è una mensilità aggiuntiva, e cioè la retribuzione che spetta per legge a tutti i lavoratori dipendenti (l. 741/1959 e d.p.r. 1070/1960) in aggiunta alla normale retribuzione di dicembre.
Essa matura nel corso dell’anno (1° gennaio-31 dicembre) e viene corrisposta al dipendente nel mese di dicembre, di solito entro le festività natalizie.
L’importo della mensilità aggiuntiva viene calcolato sulla base dei mesi di lavoro effettivamente prestato e sulla base degli elementi retributivi utili al calcolo della stessa. Di solito la retribuzione da considerare per calcolare la tredicesima viene fatta corrispondere all’ultimo stipendio mensile percepito dal lavoratore; in ogni caso, sono i contratti collettivi ad indicare quali elementi della retribuzione computare ai fini del calcolo (ad esempio, il superminimo).
Di regola, per i lavoratori part-time l’importo viene riproporzionato in base all’orario di lavoro effettivamente prestato.
Per conoscere l’importo della tredicesima mensilità bisogna dividere la retribuzione lorda mensile per 12 (mesi dell’anno), così facendo si ottiene il rateo di 13esima mensilità da moltiplicare per il numero di mesi lavorati nell’anno: in questo modo si ottiene l’ammontare dello stipendio extra spettante al dipendente.
Esempio:
Superminimo mensile 150 euro lordi
Retribuzione mensile tabellare 1350 euro lordi
Retribuzione mensile 1500 euro lordi
Rateo della tredicesima: (1500/12) 125 euro lordi maturati mensilmente
Mesi lavorati 10
Importo della 13esima mensilità lorda annua è pari a 125 x 10 = 1250 euro lordi
L’erogazione della 13esima avviene secondo le modalità prescritte dal contratto collettivo applicato in azienda, e normalmente la tredicesima mensilità viene corrisposta interamente a dicembre.
Sì. Qualora il lavoratore preferisse ricevere ogni mese il rateo delle mensilità aggiuntiva maturato, può fare richiesta al proprio datore di lavoro per riceverla mensilmente anziché una volta all’anno. Non c’è infatti nessuna norma che lo vieta: comunque, non è un diritto, ma sempre frutto di un accordo con il datore di lavoro.
Leggi anche: