L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) definisce la disabilità come la limitazione della capacità di compiere un’attività in modo normale per un essere umano. Di fatto è la naturale conseguenza di una menomazione cioè la perdita di una funzione del corpo, Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), la disabilità può derivare da varie condizioni, tra cui disturbi fisici, sensoriali, intellettivi e psichiatrici.
Con questa definizione di disabilità l’INPS sottolinea l'importanza di riconoscere le varie sfaccettature di questa tematica e la necessità di adattare l'ambiente di lavoro per rispondere alle esigenze individuali. Soprattutto quando si parla del mondo del lavoro, è fondamentale comprendere che la disabilità non va vista come una limitazione, bensì come una sfida da superare per garantire un ambiente di lavoro inclusivo e sostenibile. Proprio con questo scopo, segnaliamo due grandi passi avanti rappresentati dalla legge 104 e dalla Carta Europea della Disabilità.
La disabilità esamina la capacità d’inserimento lavorativo secondo la patologia riscontrata (Legge 68/199).
L’articolo 3 della legge 104/92 disciplina due diverse forme di disabilità:
Rientrano nella categoria della disabilità le seguenti tipologie (si veda il nuovo portale della disabilità dell'Inps):
Per usufruire delle tutele e dei diritti previsti dalla legge 104 bisogna richiedere l’accertamento alla commissione medica delle unità sanitarie locali (ASL). Se la disabilità è accertata dalle autorità competenti come “grave”, si ha accesso a svariate agevolazioni. Uno tra i più importanti è il diritto a usufruire dei permessi 104, sia per la persona con disabilità che per la persona caregiver. Ma non solo, può essere fatta domanda all’INPS anche per l’indennità di accompagnamento.