Collocamento mirato: come funzionano le assunzioni obbligatorie

Persone disabili assunte in azienda

Cosa dice la legge sul collocamento obbligatorio: chi sono i lavoratori delle categorie protette, quanti dipendenti deve avere l’azienda, quali sono le sanzioni

Cos’è il collocamento mirato 

Il collocamento mirato INPS è un insieme di strumenti e servizi che ti aiutano a trovare lavoro se hai una disabilità, valorizzando le tue capacità e tenendo conto delle esigenze delle aziende. Questa procedura si inserisce nel quadro del collocamento obbligatorio, cioè nell’obbligo previsto dalla legge per i datori di lavoro di fare assunzioni di categorie protette, tra cui rientrano persone con disabilità, invalidi civili e altre persone tutelate.

Il nostro ordinamento ti garantisce canali preferenziali per accedere al mondo del lavoro. In base alla dimensione aziendale, ossia al numero di dipendenti occupati, le imprese sono obbligate ad assumere lavoratori appartenenti alle categorie protette.

La disciplina sul collocamento obbligatorio è contenuta nella legge 68/1999, che regola tutta la materia: dall’individuazione delle categorie protette alle modalità di assunzione, fino alle sanzioni previste per le aziende che non rispettano l’obbligo. In particolar modo:

  • l’obbligo di assumere almeno un lavoratore disabile scatta per tutte le aziende che occupano almeno 15 dipendenti;
  • per le aziende con oltre 50 dipendenti, la quota sale fino al 7% del personale.

Cosa dice sulle categorie protette la legge 68/99?​

La Legge 68/1999, denominata “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, promuove l’inserimento e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità nel mondo del lavoro, attraverso il collocamento mirato

È conosciuta anche come legge categorie protette, proprio perché ti consente, se rientri tra le persone tutelate, un accesso più agevolato al mondo del lavoro. 

La legge 68/99 stabilisce infatti un obbligo di assunzione per i datori di lavoro pubblici e privati che superano determinati limiti occupazionali, riservando quote di posti ai lavoratori disabili, dette appunto “categorie protette”. 

Inoltre, introduce strumenti di supporto come convenzioni, tirocini formativi e incentivi economici per favorire l’occupazione delle categorie protette.

Quanti dipendenti devo avere?

Se sei il titolare di un’impresa, devi sapere che non tutte le aziende sono obbligate ad assumere dei lavoratori con disabilità. Il legislatore infatti ha previsto quest’obbligo solo per le aziende medio-grandi.

Qual è il numero di dipendenti assunti che fa scattare l’obbligo di assunzione delle categorie protette? 15: questo è il numero a partire dal quale scatta l’obbligo per l’azienda di assumere un lavoratore con disabilità.

Se volessimo riassumere, dunque:

  • meno di 15 dipendenti: nessun obbligo;
  • dai 15 in su: almeno un’assunzione;
  • da 36 a 50: almeno due assunzioni;
  • oltre 50: almeno il 7% di lavoratori con disabilità e 1% di persone che rientrano nella categoria degli orfani e coniugi superstiti.

Come si calcolano? 

L’articolo 5 della legge 66/1998 fornisce i criteri per conteggiare il totale dei dipendenti che fa scattare l’obbligo di assunzione di persone con disabilità.

Ad esempio, vediamo alcuni casi particolari:

  • lavoratori part time si computano pro quota;
  • gli assunti con contratto inferiore ai 6 mesi non si calcolano;
  • i lavoratori a domicilio non rientrano nel computo.

Quali sono i diritti delle categorie protette sul posto di lavoro​? 

L’articolo 10 della legge 68/1999 è dedicato ai diritti dei lavoratori appartenenti alle categorie protette.

Ora ti mostriamo un elenco dei diritti delle categorie protette sul posto di lavoro:

  • diritto a percepire il trattamento economico e normativo previsto dalle leggi e dai contratti collettivi;
  • divieto di essere adibiti a mansioni non compatibili con le minorazioni sofferte;
  • nel caso di aggravamento delle tue condizioni di salute o di significative variazioni dell’organizzazione del lavoro, puoi chiedere che venga accertata la compatibilità delle mansioni a te affidate con il tuo stato di salute;
  • sempre in caso di aggravamento delle condizioni o si variazioni dell’organizzazione aziendale, il datore di lavoro può chiedere che vengano accertate le tue condizioni di salute per verificare se, a causa delle tue minorazioni, possa continuare a lavorare presso l’azienda. In caso negativo, hai diritto alla sospensione non retribuita del rapporto di lavoro fino a che l’incompatibilità persista;
  • se ricevi dei benefici previsti dalla legge 104, non può essere trasferito senza il suo consenso.

Legge 68/99: i vantaggi per il lavoratore 

La Legge 68/1999 prevede numerosi vantaggi per te come lavoratore iscritto al collocamento mirato.

Prima dell’assunzione, l’intero sistema è pensato per offrirti un accesso facilitato al mondo del lavoro. L’iscrizione alle categorie protette ti consente di partecipare a percorsi lavorativi riservati, grazie a quote di assunzione obbligatorie che le aziende sono tenute a rispettare. Questo ti dà una maggiore possibilità di ottenere un impiego stabile, rispetto a chi non è iscritto.

Durante il rapporto di lavoro, hai diritto a tutele specifiche, come l’adeguamento delle mansioni, orari flessibili o adattamenti del posto di lavoro, per garantirti pari opportunità e condizioni lavorative dignitose.

Inoltre, la legge prevede incentivi economici per le aziende che ti assumono. Questo rende più interessante per i datori di lavoro offrire contratti a chi è iscritto al collocamento mirato, favorendo così il tuo inserimento e la tua permanenza nel mercato del lavoro.

Chi può essere appartenente alle categorie protette? 

Una volta chiarito quali aziende sono obbligate ad assumere lavoratori disabili, è importante capire chi rientra in questa definizione. Si parla spesso di categorie protette, ma non sempre è chiaro cosa significhi davvero farne parte.

L’azienda assolve al proprio obbligo se assume:

  • invalidi civili: persone in età lavorativa affette da minorazioni fisiche, psichiche o sensoriali e portatori di handicap intellettivo, con riduzione superiore al 45% della capacità lavorativa;
  • invalidi del lavoro, con invalidità superiore al 33%;
  • non vedenti e sordomuti.

È importante sapere che l’obbligo aziendale si considera assolto anche se la persona disabile non è stata assunta tramite il collocamento obbligatorio, ma ha comunque una riduzione della capacità lavorativa pari o superiore al 60%, oppure ha una disabilità intellettiva o psichica con riduzione superiore al 45%, accertata dalle autorità competenti.

Non è necessario entrare nel merito delle patologie specifiche: non esiste un elenco di malattie che dà diritto a rientrare tra le categorie protette. Quello che conta è la percentuale di riduzione della capacità lavorativa, che può derivare da diverse condizioni e cause.

Come fare l’iscrizione al collocamento mirato 

Se vuoi iscriverti al collocamento mirato, devi soddisfare alcuni requisiti precisi. Prima di tutto, devi avere più di 15 anni, essere disoccupato e aver rilasciato la Dichiarazione di Immediata Disponibilità presso il Centro per l’Impiego competente.

Puoi comunque chiedere l’iscrizione anche se stai lavorando, a patto che il tuo reddito annuo non superi 8.174,00 €.

Un altro requisito fondamentale è possedere una certificazione di disabilità riconosciuta ai sensi della Legge 68/1999: serve una percentuale minima del 46% se sei invalido civile o del 33% se sei invalido del lavoro.

L’iscrizione deve essere formalizzata presso il Centro per l’Impiego del territorio dove risiedi.

Per iscriversi alle categorie protette bisogna essere disoccupati?​ 

La legge prevede che possano chiedere l’iscrizione al collocamento mirato e dunque l’iscrizione nelle categorie protette le persone in disoccupazione che abbiamo già reso la Dichiarazione di Immediata Disponibilità al lavoro. 

In via eccezionale, è previsto che tu possa chiedere l’iscrizione anche se hai un’occupazione, a condizione che tu abbia un reddito annuo da lavoro dipendente inferiore a 8.174,00 € o un reddito da lavoro autonomo non superiore a 5.000 €.

Come si assume un lavoratore con disabilità?

Ci sono più modalità per assumere un lavoratore che rientra nelle categorie protette:

  • chiamata nominativa: l’azienda si rivolge al centro per l’impiego, che fornisce una serie di nomi di possibili candidati, in base alle mansioni richieste;
  • chiamata numerica: il centro per l’impiego invia in azienda automaticamente il numero di persone richieste per legge e in possesso dei requisiti per poter svolgere le mansioni;
  • stipula di apposite convenzioni con i centri per l’impiego “aventi ad oggetto la determinazione di un programma mirante al conseguimento degli obiettivi occupazionali” previsti dalla legge sul collocamento obbligatorio.

Le sanzioni in caso di mancata assunzione dei disabili

Il legislatore ha previsto pesanti sanzioni per le aziende che non rispettano l’obbligo di assumere i lavoratori disabili.

In primo luogo, è prevista una sanzione pecuniaria: se l’azienda non assume i lavoratori disabili entro 60 giorni dall’insorgenza dell’obbligo, per cause a lei imputabili, scatterà una sanzione di 153,20 € al giorno per ogni soggetto disabile non assunto.

Inoltre, se un’impresa omette di presentare la dichiarazione di conformità alla legge sul collocamento obbligatorio, rischia anche l’esclusione da appalti e bandi pubblici.

 

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