Si può iniziare a lavorare quando si è concluso il periodo di istruzione obbligatoria e, comunque, non prima di aver compiuto 16 anni, salvo deroghe
In Italia, l’età minima per lavorare è fissata a 16 anni, a condizione che il minore abbia assolto l’obbligo scolastico. Questo significa che da che età si può lavorare dipende anche dal completamento del ciclo di istruzione obbligatoria, che di norma si conclude intorno ai 16 anni.
Tuttavia, se vuoi sapere a che età si può iniziare a lavorare, devi sapere che la risposta può variare in alcuni casi particolari: ad esempio, dai 15 anni è possibile svolgere attività lavorative nel contesto dell’apprendistato per la qualifica professionale. Sono previste delle eccezioni anche per attività culturali, artistiche o pubblicitarie, purché autorizzate e regolamentate.
Il datore di lavoro ha specifici obblighi, come garantire la sicurezza sul luogo di lavoro e assicurarsi che le mansioni siano adeguate all’età del minore. Inoltre, è tenuto a informare il minore e la famiglia sui rischi legati all’attività lavorativa. Le norme mirano a tutelare i giovani lavoratori e a garantire un equilibrio tra lavoro e istruzione.
Bambini e adolescenti possono, in deroga al divieto, lavorare anche se hanno meno di 16 anni in determinati casi:
In ogni caso, a prescindere dalle deroghe, gli adolescenti devono sempre essere impiegati in attività che non pregiudicano la sicurezza, l’integrità psicofisica e lo sviluppo del minore, la frequenza scolastica o la partecipazione a programmi di orientamento o di formazione professionale.
È obbligatoria la visita medica preliminare allo svolgimento dell’attività lavorativa che stabilisca l’idoneità fisica alla mansione.
Un minorenne che ha compiuto almeno 16 anni può validamente sottoscrivere un contratto di lavoro senza bisogno dell’assistenza o della rappresentanza da parte di chi esercita la responsabilità genitoriale. Questo perché, anche se non ha ancora la piena capacità di agire (che si acquisisce con la maggiore età), il minore possiede la capacità lavorativa, riconosciuta dalla legge in ambito contrattuale.
In Italia il lavoro minorile è vietato, salvo in alcuni casi per cui esistono specifiche leggi a tutela dei lavoratori, così come stabilito dall’art. 37 della Costituzione. La normativa sul lavoro minorile è prevista dalla Legge 977 del 1967, più volte modificata nel corso degli anni, soprattutto nella parte riguardante il limite di età per poter cominciare a lavorare.
Prima dell’entrata in vigore della Legge di Bilancio 2017, si poteva iniziare a lavorare a 15 anni, poi è stato previsto un ulteriore requisito che ha fatto alzare l’età minima a 16 anni.
Dunque, la situazione del lavoro minorile in italia è la seguente: dal 2016 solo chi ha concluso il periodo di istruzione obbligatoria e ha compiuto 15 anni può lavorare.
La legge distingue i minori in due modi:
Esistono regole speciali per i lavoratori minorenni. Il datore di lavoro deve attuare specifiche misure di sicurezza, anche sulla base di una preliminare valutazione dei rischi rispetto all’attività che andrà a svolgere il minore, e limitare l’attività lavorativa nel rispetto di fasce orarie, limiti e pause.
Con riferimento all’orario di lavoro, ci sono specifiche previsioni sulla prestazione lavorativa massima, sulle pause, riposo e ferie. Vediamo nel dettaglio le misure sull’orario dei lavoratori minorenni.
Di regola, il lavoro notturno è vietato per i lavoratori minorenni. Può essere svolto solo in particolari situazioni, ossia:
La legge stabilisce che i minorenni non possono essere impiegati in attività lavorative pericolose o che comportino l’esposizione a determinati fattori di rischio. L’elenco completo delle lavorazioni vietate ai minori è riportato nell’allegato 1 del D.Lgs. 345/1999, che integra e modifica la Legge 977/1967 sul lavoro minorile.
Tra le attività espressamente vietate troviamo, ad esempio:
Un altro divieto importante è quello previsto dal Testo UnicoL’insieme delle norme che disciplinano una specifica materia. Oltre al TU per la maternità, in tema di materie giuslavoristiche, sono di primaria importanza i testi unici sulla sicurezza sul lavoro e sull’assicurazione degli infortuni infortuni sul lavoro. More di Pubblica Sicurezza, dove viene detto che i minorenni non possono somministrare bevande alcoliche nei pubblici esercizi, neanche se assunti regolarmente.
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