Guida ai termini e ai ruoli più importanti in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro
Il datore di lavoro deve rispettare un obbligo di legge molto importante: tutelare la salute e l’integrità psicofisica del proprio personale dipendente.
Questo è quanto stabilito dal Codice Civile che, anche se è una norma molto vecchia nel tempo, rappresenta ancora oggi un punto di riferimento importante per il diritto del lavoro.
Non dimentichiamo poi l’importanza e la centralità del Testo UnicoL’insieme delle norme che disciplinano una specifica materia. Oltre al TU per la maternità, in tema di materie giuslavoristiche, sono di primaria importanza i testi unici sulla sicurezza sul lavoro e sull’assicurazione degli infortuni infortuni sul lavoro. More sulla sicurezza sul lavoro e cioè il decreto 81 del 2008 che prevede tutta una serie di ulteriori obblighi non solo per l’azienda, ma anche per i dipendenti, oltre a prevedere figure specifiche come l’RLS, l’RSPP e il medico competente.
In questo articolo cercheremo di fare chiarezza e fornirti le informazioni di base essenziali. Iniziamo!
Sicurezza sul lavoro e tutela della salute sono due aspetti strettamente legati l’uno all’altro: la salute dei lavoratori può essere garantita solo in un contesto lavorativo sicuro e rispettoso della normativa antinfortunistica.
Cos’è quindi la sicurezza sul lavoro? La tutela della salute dei lavoratori è un principio fondamentale di uno Stato democratico e nel nostro ordinamento è disciplinata dalle fonti di ogni ordine e grado: dalla Costituzione fino ai contratti aziendali, passando attraverso leggi speciali e accordi territoriali.
È così importante che viene espressa in primo luogo nella Costituzione, il testo legislativo fondamentale della Repubblica italiana.
L’articolo 41 della Costituzione stabilisce che l’iniziativa economica privata è libera, ma non può essere esercitata in contrasto con l’utilità sociale o in modo da danneggiare salute, ambiente, sicurezza, libertà o dignità umana.
Spesso siamo portati a pensare, data la mole considerevole di fonti a cui fare riferimento, a cosa si intende per sicurezza sul lavoro: potremmo definirla, alla luce di quanto detto, come l’insieme di procedure e attività di prevenzione, protezione e messa in sicurezza che devono essere attuate in azienda per evitare rischi per il personale dipendente e/o il verificarsi di infortuni sul lavoro.
Come abbiamo già accennato, l’importanza della sicurezza sul lavoro potrebbe essere colta dal numero elevato di fonti a cui ogni azienda ed esperto del settore deve fare riferimento per adeguarsi.
Ma non solo, dal grado di qualità e regolarità delle procedure di sicurezza sul lavoro adottate dipendono tante altre cose molto importanti per un’azienda come ad esempio:
Il ruolo che riveste la sicurezza, dunque, è centrale e tocca a cascata tanti altri aspetti non trascurabili.
Il decreto legislativo 81/2008, conosciuto come il Testo Unico di riferimento per questo settore, è la legge sulla sicurezza sul lavoro di riferimento per eccellenza.
Ci sono termini, acronimi, sigle e organismi che molto spesso vengono citati quando si parla di questo tema.
La loro definizione consente di delineare i più importanti obblighi di sicurezza sui luoghi di lavoro. A prescindere dalle dimensioni aziendali, questi obblighi riguardano tutte le imprese.
In merito alla normativa sulla sicurezza sul lavoro è importante citare il Decreto Legislativo 81 del 2008, che definisce come lavoratore chi, a prescindere dal tipo di contratto, svolge un’attività all’interno dell’organizzazione di un datore di lavoro, sia esso pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche solo per apprendere un mestiere, un’arte o una professione. Sono esclusi da questa definizione gli addetti ai servizi domestici e familiari.
Abbiamo quindi una definizione più ampia di quella a cui potremmo pensare, perché vi rientrano persone che sono in azienda anche prive di retribuzione per il semplice fatto di imparare un lavoro.
Tra gli obblighi del datore di lavoro per la sicurezza, il primo più rilevante è sicuramente quello di garantire e tutelare la salute e l’integrità psico fisica dei propri dipendenti. Deve farlo con una serie di azioni e di programmi di prevenzione, alcuni dei quali sono disciplinati anche all’interno del Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro.
Pensiamo, ad esempio, all’importanza di tutelare le lavoratrici dipendenti in fase di gravidanza. Le future mamme non possono essere esposte a sostanze nocive né tanto meno lavorare in un ambiente di lavoro pericoloso per la salute anche del nascituro.
Per questo motivo deve prevedere un sistema di prevenzione e protezione dai rischi e riportarlo all’interno del DVR e cioè del Documento di Valutazione dei Rischi.
Ma cosa succede se questi obblighi non vengono rispettati? La normativa è stata di recente modificata, con un inasprimento delle sanzioni.
In particolare, lo strumento più efficace a disposizione dell’Ispettorato del lavoro è la sospensione dell’attività imprenditoriale nell’unità in cui sono state accertate le violazioni. Questo perché non si può continuare a lavorare in un ambiente che è stato dichiarato non sicuro.
Solo dopo il ripristino delle condizioni di sicurezza, pagata la sanzione amministrativa, l’azienda può tornare a operare. Le casistiche che possono portare alla sospensione sono numerose: le più frequenti sono la mancata adozione del DVR o la mancata formazione dei dipendenti.
Attenzione però, non dimentichiamoci che esistono anche degli obblighi del lavoratore in materia di sicurezza: tra questi ci sono, ad esempio, rispettare l’obbligo di dotarsi, lavorare e indossare i DPI (dispositivi di protezione individuale), partecipare alla formazione e all’addestramento necessario in base alle mansioni che devono essere svolte, attenersi alle procedure e alle disposizioni che sono contenute nel DVR e quindi supervisionate dall’ RSPP.
È considerato dirigente per la sicurezza chi, in base alle competenze professionali e ai poteri gerarchici e funzionali coerenti con l’incarico ricevuto, mette in pratica le direttive del datore di lavoro, organizzando e vigilando sull’attività lavorativa.
A dirlo è l’articolo 2 lettera d) del Testo Unico.
È definito preposto alla sicurezza chi sovrintende all’attività lavorativa e garantisce che le direttive ricevute vengano correttamente eseguite dai lavoratori, esercitando anche un potere di iniziativa funzionale.
Questa figura, descritta nell’articolo 2, lettera e) del Testo Unico sulla Sicurezza, è spesso la prima responsabile a intervenire in caso di situazioni pericolose: può sospendere l’attività lavorativa se rileva uno o più rischi per la salute e la sicurezza.
Vediamo ora il significato di RSPP e di cosa si tratta. Chi è l’RSPP? È il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione, ovvero chi, in possesso delle competenze e dei requisiti professionali richiesti, viene designato dal datore di lavoro per coordinare le attività di prevenzione e protezione dai rischi professionali presenti in azienda.
Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione, come chiarito nell’articolo 2 lettera f) viene nominato dal datore di lavoro. Ma attenzione perché il responsabile sicurezza sul lavoro potrebbe essere anche il datore di lavoro stesso.
Per capire cosa significa fare l’RSPP dobbiamo leggere l’articolo 32 del Testo Unico secondo cui il responsabile della sicurezza dei lavoratori deve avere:
Alcune eccezioni sono previste per coloro che hanno una laurea in specifici settori definiti dallo stesso articolo.
Un’altra figura rilevante è l’RLS.
Ma chi è il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza? Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è la figura che rappresenta i lavoratori per quanto riguarda gli aspetti della salute e della sicurezza durante il lavoro.
Il rappresentante della sicurezza dei lavoratori è previsto dall’articolo 2 lettera i) del Testo Unico.
Chi nomina l’RLS? Il rappresentante della sicurezza dei lavoratori viene eletto direttamente dai lavoratori all’interno dell’azienda oppure può essere individuato secondo le modalità riportate negli accordi collettivi. Questo chiarisce uno dei dubbi più comuni, ovvero chi lo nomina RLS.
Ma entriamo più nel dettaglio: RLS chi è davvero? È una figura fondamentale per la prevenzione e la tutela della salute negli ambienti di lavoro. Partecipa attivamente alla valutazione dei rischi, segnala eventuali criticità e promuove il rispetto delle normative in materia di sicurezza rispettando e tutelando l’interesse dei lavoratori che rappresenta. Per questo motivo, conoscere il vero significato di RLS è cruciale per comprendere quanto sia importante il suo ruolo all’interno di qualsiasi organizzazione.
I principali compiti dell’RLS includono: l’accesso alla documentazione relativa alla valutazione dei rischi, la partecipazione alle riunioni periodiche sulla sicurezza, la promozione di buone pratiche tra i colleghi e la possibilità di rivolgersi agli organi di vigilanza in caso di inadempienze.
In sintesi, chi è il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS)? È la persona che tutela quotidianamente la salute dei colleghi, con competenze e strumenti adeguati.
Infine, una domanda frequente: l’RLS è obbligatorio? Sì, la sua presenza è prevista dalla legge in tutte le aziende, anche con un solo dipendente, come stabilito dal Testo Unico. La mancata nomina dell’RLS può comportare sanzioni per il datore di lavoro.
Il medico competente per la sicurezza sul lavoro è il medico che collabora con il datore di lavoro per un’attività molto importante e cioè la valutazione dei rischi.
Chi nomina il medico competente per la sicurezza sul lavoro? È il datore di lavoro a occuparsi di questa nomina in modo che poi possa occuparsi anche di tutta la sorveglianza sanitaria e ogni altra attività medica che si renda necessaria.
Il medico competente sicurezza sul lavoro svolge quindi un ruolo chiave nella tutela della salute dei lavoratori, collaborando strettamente con le altre figure della prevenzione per garantire ambienti di lavoro sani e sicuri. Oltre alla valutazione dei rischi, partecipa alla redazione del documento di valutazione dei rischi (DVR), effettua visite mediche preventive e periodiche, e si occupa della tenuta delle cartelle sanitarie e di rischio.
Chi è il medico competente sicurezza sul lavoro? È un medico specializzato in medicina del lavoro o in possesso dei requisiti previsti dall’articolo 38 del Testo Unico che ha il compito di effettuare la sorveglianza sanitaria nei luoghi di lavoro, segnalando eventuali idoneità o limitazioni allo svolgimento delle mansioni.
Dunque, per chiarire chi nomina il medico competente per la sicurezza sul lavoro, ricordiamo che è responsabilità diretta del datore di lavoro individuare e incaricare questa figura, assicurandosi che possieda i titoli e l’esperienza necessari per svolgere al meglio le proprie funzioni.
La nomina deve essere formalizzata per iscritto, e rappresenta uno degli obblighi fondamentali previsti dalla normativa sulla salute e sicurezza sul lavoro medico competente.
Gli ASPP, e cioè gli addetti al servizio di prevenzione e protezione, sono coloro che collaborano con il responsabile del servizio (RSPP) per individuare i rischi presenti in azienda e proporre misure di prevenzione e protezione adeguate. Queste figure tecniche rivestono un ruolo fondamentale nella gestione della sicurezza e nella prevenzione degli infortuni sul lavoro.
ASPP chi è? È una figura scelta tra i lavoratori o esterna all’azienda, in possesso delle competenze e della formazione obbligatoria prevista. Gli addetti devono frequentare specifici corsi formativi, la cui durata varia a seconda del settore di appartenenza dell’azienda.
Per comprendere bene il significato dell’ASPP, basta pensare che si tratta di un supporto operativo al RSPP: analizza i luoghi di lavoro, valuta i fattori di rischio, partecipa alla stesura delle misure preventive e promuove la cultura della sicurezza tra i colleghi. La loro attività è preziosa per costruire ambienti di lavoro più sicuri e consapevoli.
Come abbiamo potuto notare nei paragrafi precedenti, ci sono diverse figure chiamate a garantire la sicurezza sul lavoro, ma ricordiamoci che è sempre e solo il datore di lavoro il principale responsabile.
A livello istituzionale, invece, l’ente principale responsabile della sorveglianza nelle aziende e nella valutazione della corretta applicazione delle norme di legge e del CCNL è l’Ispettorato Nazionale del Lavoro che, con la propria squadra di Ispettori, sorveglia il tessuto imprenditoriale italiano concentrando i propri sforzi su alcuni settori particolarmente rischiosi: logistica e trasporti, cooperative, vigilanza e via dicendo.
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