Cosa si intende per sicurezza sul lavoro

Sicurezza sul lavoro: che cos'è
(foto Shutterstock)

I principali aspetti della tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro: le norme, gli obblighi e le sanzioni

La pandemia da coronavirus ha rivoluzionato il mondo del lavoro e ha riportato l’attenzione su temi di fondamentale importanza nei luoghi di lavoro. Uno di questi è senza dubbio il tema della sicurezza.

L’esperienza pandemica ci ha fatto capire quanto è importante tutelare in modo attento la salute nei luoghi di lavoro. Questa rinnovata attenzione sarà sempre più efficace quanto più l’adozione delle misure di prevenzione e i protocolli saranno condivisi e decisi da tutti i protagonisti: azienda, lavoratori ed esperti della materia.

Ma quali sono le norme che disciplinano la sicurezza sul lavoro e cosa si rischia nel caso in cui non vengano rispettate? Quali sono gli obblighi principali?

Quali sono le norme

Sicurezza sul lavoro e tutela della salute sono due aspetti strettamente legati l’uno all’altro: la salute dei lavoratori può essere garantita solo in un contesto lavorativo sicuro e rispettoso della normativa antinfortunistica. 

La tutela della salute dei lavoratori è un principio fondamentale di uno Stato democratico e nel nostro ordinamento è disciplinata dalle fonti di ogni ordine e grado: dalla Costituzione fino ai contratti aziendali, passando attraverso leggi speciali e accordi territoriali.

È così importante che viene espressa nella Costituzione, il testo legislativo fondamentale della Repubblica italiana. In particolare, è prevista dagli articoli 2, 32, 35, e 41.

Proprio quest’ultimo articolo, dopo aver ribadito l’importanza della libera attività economica, sancisce che «L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.»

Nel codice civile si trova una legge generale che costituisce un ulteriore pilastro della normativa sulla tutela della salute nei luoghi di lavoro: è l’art. 2087, che dichiara:

«L’imprenditore è tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro». 

Tra le principali leggi ordinarie, invece, la più importante è il Testo Unico sulla Sicurezza sul lavoro, ossia il decreto legislativo numero 81 del 2008: si tratta della normativa nazionale che disciplina, in modo puntuale e organico, tutta la materia della salute dei lavoratori. 

Sigle e soggetti coinvolti

Ci sono termini, acronimi, sigle e organismi che molto spesso vengono citati quando si parla di questo tema.

La loro definizione consente di delineare i più importanti obblighi di sicurezza nei contesti lavorativi. A prescindere dalle dimensioni aziendali, questi obblighi riguardano tutte le imprese.

DVR sta per Documento Valutazione dei Rischi: si tratta di un documento in cui vengono esaminati tutti i possibili rischi che corrono i lavoratori impiegati in un dato contesto lavorativo e produttivo. È una delle modalità con cui il datore di lavoro adempie all’obbligo di prevenzione degli infortuni.

RSPP è l’acronimo per responsabile del servizio di prevenzione e protezione. Può essere lo stesso datore o un soggetto diverso, anche estraneo all’azienda. Ha il compito di gestire e coordinare tutta l’attività di prevenzione, riduzione e gestione degli infortuni in azienda.

La definizione «sorveglianza sanitaria» riassume tutte le attività e i controlli che devono essere realizzati, con specifico riferimento alle condizioni sanitarie. Consiste nel controllo sanitario dei lavoratori, in ingresso e durante il corso del rapporto lavorativo. Rientrano in questo ambito tutte le visite mediche di idoneità che devono essere richieste dall’azienda ed effettuate dal lavoratore. 

Infine, la sicurezza dei luoghi di lavoro e gestione delle emergenze riguarda il concetto di lavorare in sicurezza in ambienti sicuri. Significa adottare tutte le precauzioni necessarie a prevenire e ridurre al minimo il rischio di infortuni. Significa anche che è necessario adottare tutte le procedure da seguire nel caso in cui purtroppo si verifichi un infortunio o un’emergenza.

Le conseguenze in caso di violazione degli obblighi

La violazione della normativa anti infortuni è sanzionata in modo molto severo. La normativa è stata di recente modificata, con un inasprimento delle sanzioni.

In particolare, lo strumento più efficace a disposizione del personale ispettivo è la sospensione dell’attività imprenditoriale nell’unità in cui sono state accertate le violazioni. Questo perché non si può continuare a lavorare in un ambiente che è stato dichiarato non sicuro.

Solo dopo il ripristino delle condizioni di sicurezza, pagata la sanzione amministrativa, l’azienda può ritornare a operare. Le casistiche che possono portare alla sospensione sono numerose: le più frequenti sono la mancata adozione del DVR o la mancata formazione dei dipendenti.

 

 

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