Chi si prende cura di un familiare non autosufficiente può richiedere all’Inps un’indennità di accompagnamento slegata dal reddito e dall’età anagrafica
Cosa succede quando una persona a noi cara viene colpita da una malattia e sviluppa una disabilità a causa della quale non è più in grado di muoversi o compiere gesti quotidiani in autonomia? La famiglia si trasforma in un centro di assistenza e cura molto importante, a cui viene in aiuto l’Inps. L’istituto infatti riconosce, in presenza di specifici requisiti, un’indennità di accompagnamento.
Si tratta di una cifra che viene riconosciuta all’accompagnatore, cioè a chi aiuterà la persona con invalidità in diverse attività, come vestirsi al mattino, prendere le medicine e fare la spesa. Puoi notare anche tu, quindi, che quello che conta è lo stato fisico della persona che si assiste, non la mancata capacità di lavorare.
Ti è mai capitato di ritrovarti in una situazione come questa? Se la risposta è sì, allora continua a leggere il nostro articolo per capire come fare la domanda per l’indennità di accompagnamento invalidi civili e quanti soldi puoi ricevere.
L’indennità viene riconosciuta a favore di un soggetto definito “accompagnatore” di una persona invalida civile che si ritrova:
A dircelo è una norma di parecchi decenni fa, la LEGGE 11 febbraio 1980, n. 18, che ancora adesso è il punto di riferimento in tema di accompagnamento. È bene comunque leggere il titolo dell’articolo dedicato a questo tema che parla di persone “invalide civili totalmente inabili”.
L’indennità spetta a qualsiasi soggetto che si trova in una condizione di disabilità fisica o psicologica che però non deve essere conseguenza di eventi accaduti sul lavoro, in guerra oppure in servizio.
Il termine “totalmente inabile” invece ti fa capire che parliamo di persone che, in seguito alle loro condizioni, non riacquisteranno più la mobilità.
Per richiedere l’indennità di accompagnamento non ci sono limiti di reddito e di età anagrafica, vanno però rispettati dei precisi requisiti che riguardano le condizioni sanitarie, la residenza e la cittadinanza:
Per i cittadini stranieri sono previsti ulteriori requisiti che variano a seconda che chi ne fa richiesta sia uno straniero comunitario oppure extracomunitario.
L’importo dell’indennità di accompagnamento per l’anno 2023 è pari a 527,16 euro e l’indennità viene corrisposta per 12 mensilità, a partire dal primo giorno del mese successivo a quello in cui si presenta la domanda.
Attenzione: in caso di ricovero del soggetto in una struttura ospedaliera del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) per un periodo superiore a 29 giorni, la prestazione viene sospesa automaticamente dall’Inps.
Non è prevista nessuna mensilità aggiuntiva, come ad esempio la tredicesima, perché le mensilità aggiuntive presuppongono l’esistenza di un rapporto di lavoro che invece, in questo caso specifico, non è considerato come parametro.
Non ti preoccupare, fare la richiesta di indennità di accompagnamento è abbastanza semplice. Come sempre puoi decidere di presentarla in autonomia, accedendo con il tuo SPID al sito online dell’Inps, oppure affidandoti a un patronato.
I passaggi che devi rispettare sono i seguenti:
Attenzione: se la tua domanda di indennità di accompagnamento viene respinta dalll’INPS, potrai impugnare il verbale di respingimento, ma sarà necessaria l’assistenza di un avvocato esperto.
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