Con il congedo straordinario puoi assentarti dal lavoro per assistere un familiare con disabilità grave per un determinato periodo retribuito
Il congedo straordinario Legge 104 ti permette di non andare al lavoro per un determinato periodo, senza perdere retribuzione, se assisti un familiare con disabilità grave.
Nell’ordinamento italiano la tutela e l’affiancamento alle persone affette da una forma di disabilità è una tematica centrale.
Già nel 1992 è entrata in vigore la legge-quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità volta proprio a garantire un sostegno a chiunque si scontri con una patologia invalidante, famiglia inclusa.
In questo contesto si inserisce il congedo straordinario, previsto e disciplinato dall’articolo 42 del decreto legislativo 151 del 2021.
Puoi ottenere questo periodo di assenza dal lavoro retribuito se hai un contratto da lavoro dipendente e assisti familiari con disabilità grave, così come definiti dalla stessa Legge 104.
Le condizioni da rispettare sono tante, prima fra tutte il fatto che per ogni persona disabile solo un familiare può ottenere il congedo straordinario. Ma quali sono le altre? Per quanto tempo può essere riconosciuto? Vediamolo insieme.
Se hai un contratto da lavoro dipendente, sia pubblico che privato, hai diritto al congedo straordinario se assisti un familiare gravemente disabile.
Le condizioni sono sostanzialmente le seguenti tre:
La domanda per richiedere l’indennità deve essere inviata all’INPS in modalità telematica, tramite la sezione dedicata del loro sito, informando anche il tuo datore di lavoro. In alternativa, puoi fare la richiesta chiamando il Contact center al numero 803 164 (gratuito da rete fissa) o 06 164 164 da cellulare, oppure tramite un ente di patronato.
Se hai bisogno di prendere un congedo straordinario per assistere un familiare con disabilità grave, è importante sapere quanto tempo prima devi presentare la richiesta.
Non esiste un termine fisso stabilito dalla legge su quanto tempo prima deve essere richiesto il congedo straordinario, ma è sempre meglio inviare la domanda con il giusto anticipo, in modo che l’INPS abbia il tempo di elaborarla.
La domanda per il congedo straordinario 104 si fa tramite i servizi online dell’INPS o rivolgendoti a un patronato, e dovrai indicare il periodo per cui richiedi il congedo.
Ricorda che la richiesta del congedo straordinario Legge 104 viene valutata in base ai requisiti e alle condizioni del familiare che assisti, quindi assicurati di fornire tutta la documentazione necessaria.
Il datore di lavoro è obbligato a riconoscerti l’ottenimento del congedo straordinario entro 30 giorni dalla tua richiesta.
Le persone che possono beneficiare del congedo seguono una precisa scaletta di priorità a seconda della presenza o assenza di chi ne ha diritto in via prioritaria.
Che cosa significa? Qualora la prima persona che ha diritto al congedo straordinario dovesse mancare oppure a sua volta sia portatore di una patologia invalidante, automaticamente il diritto passa al secondo.
Vediamo l’ordine previsto dalla legge. La prima persona al vertice della scaletta è il coniuge, o parte dell’unione civileCoppia formata da soggetti, entrambi maggiorenni, dello stesso sesso, e riconosciuta da un punto di vista giuridico More, a patto che sia convivente con la persona con disabilità grave.
A seguire, nel caso in cui il coniuge sia deceduto, assente o affetto da una grave patologia invalidante ne avranno diritto:
Ad ogni modo, se rientri tra una delle figure elencate non potrai richiedere il congedo. Quindi, se lavori e hai una disabilità grave non puoi chiedere il permesso straordinario Legge 104 per te, ma hai diritto ad altre tutele, come – ad esempio – ai permessi 104. Al contrario, se non rientri tra le precedenti figure dovrai presentare un’apposita domanda sul sito istituzionale dell’INPS accedendo con SPID oppure CIE.
Quando richiedi il congedo straordinario per assistere un familiare con disabilità grave, potresti chiederti se è necessario avere lo stesso domicilio o residenza. La legge prevede che, per poter usufruire del congedo straordinario Legge 104, devi vivere insieme alla persona che assisti.
Questo significa che dovete avere la stessa residenza, ma in alcuni casi è possibile anche utilizzare un domicilio temporaneo. Se hai una residenza diversa, puoi spostarti temporaneamente presso il domicilio del familiare con disabilità per tutto il periodo del congedo. L’importante è che tu possa dimostrare di vivere effettivamente con la persona che stai assistendo durante il congedo.
No, non puoi chiedere il congedo straordinario Legge 104 per un familiare non convivente. In questo caso, se ci sono le condizioni, è possibile ricorrere agli ordinari permessi 104. La convivenza può anche iniziare dopo la richiesta del congedo.
Puoi richiedere il congedo straordinario solo se la persona che assisti non è ricoverata a tempo pieno, a meno che i medici non abbiano espressamente bisogno della tua presenza.
Lo scopo della legge è permetterti di prenderti cura del tuo familiare quando ha bisogno di assistenza diretta a casa. Se invece si trova in ospedale o in una casa di riposo, è già seguito dal personale sanitario e quindi il congedo non è necessario. C’è però un’eccezione: se, nonostante il ricovero, i medici richiedono che tu sia presente, puoi comunque chiedere il congedo.
Se stai assistendo un familiare con disabilità grave e viene ricoverato in ospedale in modo temporaneo, potresti chiederti se puoi continuare a usufruire del congedo straordinario. La legge prevede che il congedo straordinario Legge 104 e il ricovero ospedaliero temporaneo siano compatibili solo in alcuni casi.
Se il ricovero è a tempo pieno, il congedo non può essere richiesto, perché la persona è già seguita dal personale sanitario. Tuttavia, c’è un’eccezione: se i medici richiedono esplicitamente la tua presenza durante il ricovero, potrai continuare a utilizzare il congedo per assistere il tuo familiare anche in ospedale.
Se richiedi il congedo straordinario previsto dalla Legge 104, riceverai una retribuzione sotto forma di indennità economica pagata dall’INPS. Questa indennità corrisponde allo stipendio dell’ultimo mese di lavoro prima del congedo.
Anche se l’INPS copre l’indennità, sarà il tuo datore di lavoro ad anticiparla nella busta paga, recuperando poi l’importo tramite la dichiarazione mensile dei contributi. C’è inoltre un limite massimo annuo per la retribuzione e i contributi a carico del datore di lavoro, che viene aggiornato ogni anno. Per il 2023, questo limite è fissato a 53.687,00 €.
L’importo che ricevi durante il congedo non viene considerato nel calcolo della tredicesima, delle ferie o del TFR, a meno che non ci siano accordi diversi nel contratto individuale o nel CCNL. Quindi, durante il congedo straordinario Legge 104, non maturerai né ferie né tredicesima.
Sì, puoi usare il congedo straordinario 104 anche per svolgere attività diverse dall’assistenza diretta al familiare disabile. Secondo la legge, l’assistenza può includere anche attività “collaterali”, come fare la spesa o ritirare referti medici. È importante che queste attività siano fatte per il beneficio del familiare disabile, e non per tue esigenze personali.
I controlli da parte dell’INPS sono poco frequenti. Molto più spesso, invece, le aziende chiedono ad agenzie private di accertare se i dipendenti stiano effettivamente utilizzando i permessi per assistere il familiare e non invece per esigenze o svago propri.
Sì, puoi usare sia il congedo straordinario che i permessi della Legge 104 nello stesso mese. La legge prevede anche un vantaggio per chi prende il congedo straordinario: se lo utilizzi in modo continuativo per meno di 6 mesi, hai il diritto di prendere permessi non retribuiti pari al numero dei giorni di ferie che avresti maturato durante quel periodo.
Il congedo straordinario ha una durata massima di 2 anni, che possono essere utilizzati tutti insieme o in modo frazionato entro 30 giorni dalla richiesta.
Se hai più figli con disabilità, hai diritto a un congedo separato per ciascuno di loro. È importante sapere che questi 2 anni sono il limite massimo complessivo per l’assistenza.
Se in passato hai già richiesto periodi di assenza per gravi motivi familiari, il totale dei 2 anni verrà ridotto in base ai giorni di assenza già utilizzati. Ad esempio, se hai già preso 1 anno di permesso per motivi familiari, potrai ottenere al massimo 1 anno di congedo straordinario previsto dalla legge 104.
No, non è possibile chiedere un prolungamento del congedo straordinario previsto dalla Legge 104. Questo tipo di congedo ha una durata massima di due anni nell’arco dell’intera vita lavorativa, e non può essere esteso oltre questo limite. Il periodo può essere frazionato, ma una volta raggiunti i due anni complessivi, il congedo straordinario termina.
Se hai ancora bisogno di assistere il tuo familiare dopo questo periodo, puoi valutare altre soluzioni, come i permessi mensili previsti dalla stessa legge.
Posso rinunciare a una parte del congedo straordinario 104?
Sì, puoi farlo. L’INPS, con il Messaggio n. 2600 del 10 luglio 2023, ha aggiornato il sistema online per la richiesta del congedo, aggiungendo una nuova funzione chiamata “Rinuncia”.
Se hai già chiesto il congedo e vuoi rinunciare a uno o più mesi, puoi comunicare il tuo rientro anticipato utilizzando questa funzione e avvisare l’INPS del cambiamento.
Attenzione: la rinuncia può essere fatta solo per i periodi di congedo che stai usando nel mese in cui fai la richiesta. Non puoi rinunciare a periodi già passati o che non sono ancora iniziati.
Se la tua richiesta di congedo straordinario Legge 104 viene rifiutata, la prima cosa da fare è verificare le motivazioni del rifiuto. Potrebbe essere dovuto alla mancanza di alcuni requisiti o documenti necessari.
In questo caso, puoi correggere eventuali errori e presentare una nuova domanda con tutte le informazioni richieste. Se ritieni che il rifiuto sia ingiustificato, puoi fare ricorso entro 90 giorni rivolgendoti a un legale o a un patronato, che ti aiuterà a presentare la documentazione necessaria per contestare la decisione. È importante agire subito per non perdere il diritto di assistenza al tuo familiare disabile.
Non puoi essere licenziato per aver richiesto e utilizzato il congedo straordinario. Se vieni licenziato dopo aver usufruito del congedo, il licenziamento è nullo, perché si tratta di una sanzione illegittima. Stai semplicemente esercitando un tuo diritto previsto dalla legge, e non puoi essere punito per questo.
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