Tutti i bonus per le mamme e per le famiglie nel 2025

Bonus per le mamme

Nel 2025 le mamme possono fare domanda per diversi bonus anche se sono disoccupate o senza tutela previdenziale. Vediamo insieme quali

Nel 2025 il sostegno economico alle famiglie e alle mamme continua a essere al centro dell’agenda sociale, con una serie di misure pensate per alleggerire il peso delle spese quotidiane e offrire un supporto concreto in momenti delicati della vita. 

Dalle agevolazioni per chi ha figli piccoli ai contributi per la natalità e l’accesso ai servizi educativi, il sistema di bonus si conferma uno strumento fondamentale per favorire la genitorialità e cercare di contrastare il calo demografico. Tra conferme, novità e proroghe, il panorama dei benefici è ampio e articolato, con interventi che si rivolgono non solo alle madri, ma a tutti i nuclei familiari con figli a carico.

Quali sono i bonus a cui hanno diritto le mamme?

Diventare mamma è un momento bello e travolgente della vita e, nonostante le difficoltà che si possono incontrare lungo questo percorso, l’obiettivo dei genitori è quello di garantire ai propri figli le risorse necessarie per avere una vita felice.

Lo Stato considera la maternità un evento delicato e da proteggere, quindi assicura alcune misure economiche e prestazioni previdenziali a favore delle famiglie e dei loro componenti. 

In questo articolo, però, ci dedichiamo a elencare e studiare soprattutto i bonus mamme, gli assegni e le misure a cui possono accedere, anche se sono disoccupate. Quali e quanti sono? Continua a leggere per scoprirlo.

Bonus mamma 2025

Il bonus mamma 2025 riprende e amplia l’impostazione già prevista dal bonus mamma 2024, puntando a sostenere in modo più deciso le lavoratrici con figli.

La misura prevede addirittura l’esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a carico della lavoratrice, in base alla propria situazione familiare e reddituale. Per il solo anno 2025, il beneficio si configura in un’erogazione di una quota mensile, per le mamme con almeno 2 figli, fino al compimento del 10° anno di età del più piccolo.

Il bonus mamme lavoratrici 2025 non ha effetti negativi sul calcolo della pensione e si applica direttamente in busta paga. Si tratta di un intervento che, con l’obiettivo di incentivare l’occupazione femminile e supportare la genitorialità, rafforza il pacchetto dei bonus mamme 2025 e conferma l’attenzione crescente verso le esigenze delle famiglie.

Bonus mamme 2025 con due figli​

Il bonus mamme 2025 con due figli è stato aggiornato dal recente Decreto 95 del 30 giugno 2025, che ha introdotto la possibilità di riconoscere una somma pari a 40 euro al mese alle madri, dipendenti o autonome, che abbiano determinate caratteristiche.

Per ricevere questa somma, infatti, il reddito della madre non dovrà essere superiore ai 40.000 euro, e ci dovranno essere due figli. L’importo previsto sarà quindi erogato fino al raggiungimento dei 10 anni di età del figlio più piccolo. 

Questo bonus mamme due figli vale sia per i tempi determinati che per gli indeterminati, e sono incluse anche le lavoratrici autonome in gestione separata; sono però esclusi i rapporti di lavoro domestico.

Il bonus mamme 2025 due figli si inserisce in un quadro più ampio di politiche a sostegno della natalità e dell’occupazione femminile, confermando la volontà istituzionale di rendere il lavoro delle donne più sostenibile, soprattutto in presenza di figli minori.

Bonus mamme 2025 con tre o più figli

Per il 2025, il bonus mamme con tre o più figli prevede un esonero contributivo totale ancora più vantaggioso rispetto alle misure previste per le madri con due figli. In questo caso, il beneficio viene diversificato se il rapporto sia a tempo indeterminato, determinato o con lavoro autonomo in gestione separata. 

Per i tempi indeterminati, il contributo massimo riconosciuto è pari a 3.000 euro annui, fino al compimento del 18° anno del figlio più piccolo (quindi non più del 10° come per le mamme con due figli), rendendo la misura strutturale nel lungo periodo. 

Per le madri con contratto a tempo determinato o autonome, invece, è previsto il bonus di 40 euro al mese, a patto che il reddito sia inferiore ai 40000 euro e fino al compimento del 18° anno del figlio più piccolo.

Il bonus mamme 2025 con tre o più figli è quindi pensato per alleggerire il carico economico delle famiglie numerose e sostenere in modo più stabile le madri che scelgono di conciliare famiglia e lavoro, valorizzando il loro contributo sia in ambito familiare che professionale.

Bonus mamme disoccupate

Il bonus mamme disoccupate è un aiuto economico destinato alle neomamme che non percepiscono altre indennità di maternità, pensato per chi si trova in stato di disoccupazione. Per il bonus mamme disoccupate 2025 vengono erogati complessivamente fino a 2.037 € per ogni mamma, suddivisi in cinque rate da 407,40 € ciascuna

La misura è riservata alle cittadine italiane, dell’UE o straniere con regolare permesso di soggiorno, residenti in Italia al momento della nascita, dell’adozione o dell’affidamento pre‑adottivo del bambino, con un valore ISEE non superiore a 20.382,90 €, che non ricevano altre indennità di maternità. 

Anche se erogato dall’INPS, la domanda va presentata entro sei mesi dalla nascita al Comune di residenza, che verifica i requisiti per l’erogazione.

Carta nuovi nati e bonus asilo nido 2025

La carta nuovi nati 2025 permette di ricevere 1.000 euro dall’INPS, se in possesso di un ISEE inferiore ai 40.000 euro annui. Gli altri requisiti sono l’essere in possesso della cittadinanza italiana o titolo di soggiorno equiparabile, nel momento della nascita del figlio o della figlia.

Il bonus asilo nido è invece un contributo per il pagamento delle rette di asili nido pubblici e privati. Viene concesso per ogni figlio di età compresa tra i 0 e i 3 anni e per un massimo di undici mensilità all’anno. 

L’importo del bonus dipende dall’ISEE minorenni in corso di validità: più basso è il valore dell’ISEE e maggiore sarà il bonus, nel limite ovviamente della spesa sostenuta. 

La legge di bilancio 2025 ha confermato l’importo massimo fino a 3.600 euro per le famiglie con un nuovo nato dal 1° gennaio 2025.

L’assegno unico e universale sostituisce Bonus Bebè e Bonus Mamma Domani

L’assegno unico è una misura ormai molto nota che assicura un’entrata economica, per ogni singolo figlio a carico, a partire dal settimo mese di gravidanza e fino ai ventuno anni di età oppure senza alcun limite se il figlio è disabile.  

A partire da marzo 2022, l’assegno unico ha assorbito le ormai abrogate misure riguardanti il bonus alla nascita (Bonus mamma domani), il Bonus Bebè (e cioè l’assegno di natalità) e gli ex assegni al nucleo familiare.

L’assegno unico viene pagato in base alla corrispondente fascia ISEE, ma trattandosi di una misura universale può essere richiesto anche senza ISEE o con un valore ISEE superiore a 45.939 euro solo che verrà pagato con gli importi minimi previsti dalla legge.  

Bonus scuola: noto anche come voucher scuola o bonus libri

Il bonus scuola è un sostegno economico destinato alle famiglie con figli che frequentano la scuola secondaria di primo o secondo grado. 

Questa misura, rivolta a nuclei familiari con ISEE sotto soglie indicate nei bandi regionali o comunali, consente di ricevere contributi utilizzabili per coprire le spese per i libri di testo, contenuti didattici alternativi – come dispense o audiolibri – e in alcune realtà locali anche per l’acquisto di dispositivi tecnologici utili alla didattica.

Il bonus è disponibile per studenti iscritti sia a scuole statali che paritarie, comprese quelle incluse negli albi regionali, nonché per percorsi di istruzione professionale accreditati dalla Regione. 

Le modalità di presentazione della domanda, le scadenze e gli importi variano a seconda della regione o del comune di residenza, che pubblicano specifici bandi annuali per l’accesso al contributo.

Congedi e fringe benefit: più flessibilità e denaro

Nel 2025, i congedi parentali diventano più flessibili e, in parte, anche più vantaggiosi dal punto di vista economico.
I genitori lavoratori possono assentarsi dal lavoro per occuparsi dei figli fino ai 12 anni di età, ricevendo parte della retribuzione, direttamente dall’INPS. 

Per il 2025, fino a 3 mesi di congedo sono pagati all’80% dello stipendio, mentre per i mesi successivi si scende al 30%, sempre entro un limite massimo stabilito per ciascun genitore. Si potrà fruire dei mesi maggiorati all’80% fino al compimento del sesto anno di vita del figlio.

Ogni genitore ha poi diritto a tre mesi non trasferibili, cioè da usare solo per sé, più altri mesi che possono essere suddivisi liberamente all’interno della coppia. L’obiettivo di questa misura è aiutare le famiglie a gestire meglio i tempi di cura e quelli necessari all’accudimento del bambino, rendendo il binomio vita-lavoro più sereno e sostenibile.

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