Nuovo sconto sui contributi in busta paga per le mamme con almeno due figli
Lo Stato considera la maternità un evento delicato e da proteggere, quindi assicura alcune misure economiche e prestazioni previdenziali a favore delle famiglie e dei loro componenti.
In questo articolo, scopriamo insieme come funziona il bonus mamme lavoratrici, la nuova misura introdotta dalla Legge di bilancio 2024 per chi ha almeno due figli.
Chiariamo subito un aspetto: chiamarlo bonus non è corretto. Questa misura è un esonero contributivo, cioè uno “sconto” sui contributi che normalmente vengono trattenuti in busta paga.
Il datore di lavoro riconosce automaticamente il bonus mamme lavoratrici, oppure la madre deve farne domanda? Non pagare i contributi significa che poi riceverò meno di pensione in futuro? Scopriamolo insieme.
La Legge di bilancio per il triennio 2024-2026 ha introdotto, all’articolo 1 comma 180, questa nuova misura.
Bonus mamme 2024: quali sono i requisiti? Dalla lettura della norma capiamo che l’esonero spetta:
Attenzione: tra le beneficiarie incluse ci sono anche le lavoratrici a tempo determinato trasformate a tempo indeterminato nei periodi citati.
È curioso notare, però, che i requisiti per richiedere l’agevolazione cambiano in base al periodo di riferimento.
La Finanziaria regola in modo diverso l’esonero a seconda dell’anno in cui la lavoratrice potrebbe farne richiesta.
Nello specifico:
Sul punto è intervenuto l’Inps con la Circolare n.27 del 31 gennaio 2024 chiarendo che l’esonero spetta a partire dal mese di gennaio 2024.
Non è presa a riferimento, infatti, la data in cui la lavoratrice perfeziona il requisito di diventare madre di due o più figli. Cosa vuol dire?
Nel caso in cui inizi a lavorare dopo essere diventata madre di due o più figli, l’esonero verrà comunque riconosciuto dalla data di partenza del rapporto di lavoro indeterminato e non da quella del secondo o terzo parto.
Il riconoscimento dell’esonero non è automatico. La lavoratrice, infatti, deve attivarsi per fare domanda. Può scegliere tra due opzioni:
La risposta è no.
Come specifica l’Inps nella Circolare 27 del 31 gennaio 2024, infatti, essendo l’esonero previsto nella misura del 100% è per sua natura alternativo al taglio contributivo-fiscale, assorbendo già per intero i contributi a carico della lavoratrice.
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