Bonus mamme lavoratrici: cos’è e come funziona

Bonus mamme lavoratrici

Uno sconto sui contributi in busta paga per le mamme con almeno due figli

Lo Stato riconosce la maternità come un evento delicato da tutelare, garantendo misure economiche e prestazioni previdenziali a sostegno delle famiglie.

In questo articolo vediamo come funziona il bonus mamme lavoratrici 2025, una misura introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 per chi ha almeno due figli e confermata anche per il 2025.

È importante chiarire subito un aspetto: chiamarlo bonus non è del tutto corretto. Questa misura, infatti, consiste in un esonero contributivo, cioè uno sconto sui contributi normalmente trattenuti in busta paga.

Il datore di lavoro riconosce automaticamente questo esonero o serve una richiesta da parte della madre? E non versare quei contributi avrà un impatto sulla pensione futura? Vediamolo nel dettaglio.

Bonus mamma 2024: che cos’è e come cambiano i requisiti nel 2025 

La Legge di bilancio per il triennio 2024-2026 ha introdotto, all’articolo 1 comma 180, questa nuova misura. Si tratta di uno sconto sui contributi a tuo carico in quanto lavoratrice, che in questo modo ottieni uno stipendio netto più elevato fino a 3.000 € all’anno.

Quali sono i requisiti del bonus mamma 2024 e bonus mamma 2025

Hai diritto all’esonero contributivo se:

  • sei una lavoratrice madre con almeno due figli (i contratti di lavoro domestico sono esclusi);
  • lavori come dipendente o autonoma;
  • hai una retribuzione o un reddito imponibile ai fini previdenziali che non supera i 40.000 € annui;
  • puoi beneficiare di un esonero del 100% sui contributi a tuo carico, normalmente trattenuti in busta paga, fino a un massimo di 3.000 € all’anno (250 € al mese).

Come funziona il bonus mamma?

Non si tratta propriamente di un bonus, ma di una misura agevolativa che prevede uno sconto sui contributi. Inoltre, il riconoscimento dell’esonero contributivo non è automatico: devi attivarti per fare domanda per il bonus mamma 2025.

Puoi ottenere l’esonero contributivo in due modi:

  1. chiedendo al tuo datore di lavoro, presentando un’autocertificazione con il tuo nome e cognome, data di nascita e codice fiscale dei figli;
  2. rivolgendoti direttamente all’INPS, tramite un servizio che sarà presto disponibile sul sito ufficiale, inserendo anche qui i codici fiscali dei tuoi figli.

Quando viene riconosciuto il bonus mamme lavoratrici?

Il bonus mamma 2024 è stato riconosciuto a partire da gennaio 2024 (vedi circolare INPS n.27 del 31 gennaio 2024). Per questo motivo, è molto probabile che anche il bonus mamma 2025 venga riconosciuto da gennaio 2025.

Attenzione a un aspetto importante: non viene presa in considerazione la data in cui diventi madre di due o più figli. Cosa significa? Se inizi a lavorare dopo aver già avuto due o più figli, l’esonero contributivo ti verrà comunque riconosciuto a partire dalla data di assunzione a tempo indeterminato, e non dal momento in cui hai avuto il secondo o terzo figlio.

Il bonus mamme lavoratrici è valido anche per le autonome​? 

Questa è la novità più importante per il bonus mamma 2025, introdotta dalla Legge di Bilancio.

Il bonus mamma 2025 può essere richiesto anche dalle lavoratrici autonome che percepiscono:

  • redditi da lavoro autonomo;
  • redditi d’impresa in contabilità ordinaria;
  • redditi d’impresa in contabilità semplificata;
  • redditi da partecipazione.

In ogni caso, per ottenere l’esonero contributivo, devi avere un reddito annuo ai fini previdenziali non superiore a 40.000 € e non aver optato per il regime fiscale forfettario.

Bonus mamme lavoratrici 2024: come richiederlo nel 2025 

Per richiedere il bonus mamme lavoratrici 2025, hai diverse opzioni. Puoi farlo tramite il datore di lavoro, comunicando il numero di figli e i relativi codici fiscali.

Il datore di lavoro inserirà questi dati nell’Uniemens, la comunicazione mensile obbligatoria per l’INPS, seguendo le istruzioni della circolare INPS n. 27 del 31 gennaio 2024.

In alternativa, puoi rivolgerti a un patronato o accedere direttamente all’apposita sezione sul sito dell’INPS. Qui, tramite l’applicazione “Utility esonero lavoratrici madri”, dovrai inserire:

  • i codici fiscali e i dati anagrafici dei tuoi figli;
  • la documentazione che attesti la tua condizione lavorativa e la nascita o adozione dei tuoi bambini.

Una volta completato tutto, puoi inviare la richiesta telematicamente.

Quanto dura il bonus mamma lavoratrice 2024? E nel 2025? 

La misura originaria del bonus mamma 2024 prevedeva regole diverse per l’esonero contributivo, a seconda dell’anno in cui puoi farne richiesta. Per sapere se questa modalità sarà confermata anche per il 2025, dobbiamo aspettare la circolare INPS, che non è ancora stata pubblicata.

Nel dettaglio:

  • se richiedi l’esonero per il periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, hai diritto al 100% dell’agevolazione se hai un contratto a tempo indeterminato e almeno due figli. Il figlio più piccolo, però, non deve aver compiuto 10 anni (il mese del compleanno è incluso nel periodo agevolato);
  • se fai richiesta per il periodo dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, puoi accedere alla misura se hai tre o più figli, ma in questo caso il figlio più piccolo non deve aver compiuto 18 anni.

Può essere cumulato con il taglio contributivo del 6% o 7%? 

La risposta è no. L’INPS si è già espressa lo scorso anno riguardo al bonus mamma 2024.

Con la Circolare n. 27 del 31 gennaio 2024, ha chiarito che l’esonero del 100% è alternativo al taglio contributivo-fiscale, perché assorbe già per intero i contributi a tuo carico.

Di conseguenza, non puoi beneficiare di entrambi i tagli contributivi contemporaneamente.

Bonus mamme: l’esonero contributivo​ 

Si tratta di uno sconto del 100% sui contributi a tuo carico, ovvero su una parte degli importi che ogni mese il tuo datore di lavoro trattiene dalla busta paga e versa all’INPS.

Con il bonus mamma 2025, hai diritto a uno sgravio contributivo del 100% sulla quota dei contributi che normalmente pagheresti. Questo significa che l’importo dello sgravio ti viene riconosciuto direttamente in busta paga, aumentando così il tuo netto mensile.

L’agevolazione può arrivare fino a 3.000 € all’anno, con un massimo di 250 € al mese.

 

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