Uno sconto sui contributi in busta paga per le mamme con almeno due figli
Lo Stato riconosce la maternità come un evento delicato da tutelare, garantendo misure economiche e prestazioni previdenziali a sostegno delle famiglie.
In questo articolo vediamo come funziona il bonus mamme lavoratrici 2025, una misura introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 per chi ha almeno due figli e confermata anche per il 2025.
È importante chiarire subito un aspetto: chiamarlo bonus non è del tutto corretto. Questa misura, infatti, consiste in un esonero contributivo, cioè uno sconto sui contributi normalmente trattenuti in busta paga.
Il datore di lavoro riconosce automaticamente questo esonero o serve una richiesta da parte della madre? E non versare quei contributi avrà un impatto sulla pensione futura? Vediamolo nel dettaglio.
La Legge di bilancio per il triennio 2024-2026 ha introdotto, all’articolo 1 comma 180, questa nuova misura. Si tratta di uno sconto sui contributi a tuo carico in quanto lavoratrice, che in questo modo ottieni uno stipendio netto più elevato fino a 3.000 € all’anno.
Quali sono i requisiti del bonus mamma 2024 e bonus mamma 2025?
Hai diritto all’esonero contributivo se:
Non si tratta propriamente di un bonus, ma di una misura agevolativa che prevede uno sconto sui contributi. Inoltre, il riconoscimento dell’esonero contributivo non è automatico: devi attivarti per fare domanda per il bonus mamma 2025.
Puoi ottenere l’esonero contributivo in due modi:
Il bonus mamma 2024 è stato riconosciuto a partire da gennaio 2024 (vedi circolare INPS n.27 del 31 gennaio 2024). Per questo motivo, è molto probabile che anche il bonus mamma 2025 venga riconosciuto da gennaio 2025.
Attenzione a un aspetto importante: non viene presa in considerazione la data in cui diventi madre di due o più figli. Cosa significa? Se inizi a lavorare dopo aver già avuto due o più figli, l’esonero contributivo ti verrà comunque riconosciuto a partire dalla data di assunzione a tempo indeterminato, e non dal momento in cui hai avuto il secondo o terzo figlio.
Questa è la novità più importante per il bonus mamma 2025, introdotta dalla Legge di Bilancio.
Il bonus mamma 2025 può essere richiesto anche dalle lavoratrici autonome che percepiscono:
In ogni caso, per ottenere l’esonero contributivo, devi avere un reddito annuo ai fini previdenziali non superiore a 40.000 € e non aver optato per il regime fiscale forfettario.
Per richiedere il bonus mamme lavoratrici 2025, hai diverse opzioni. Puoi farlo tramite il datore di lavoro, comunicando il numero di figli e i relativi codici fiscali.
Il datore di lavoro inserirà questi dati nell’Uniemens, la comunicazione mensile obbligatoria per l’INPS, seguendo le istruzioni della circolare INPS n. 27 del 31 gennaio 2024.
In alternativa, puoi rivolgerti a un patronato o accedere direttamente all’apposita sezione sul sito dell’INPS. Qui, tramite l’applicazione “Utility esonero lavoratrici madri”, dovrai inserire:
Una volta completato tutto, puoi inviare la richiesta telematicamente.
La misura originaria del bonus mamma 2024 prevedeva regole diverse per l’esonero contributivo, a seconda dell’anno in cui puoi farne richiesta. Per sapere se questa modalità sarà confermata anche per il 2025, dobbiamo aspettare la circolare INPS, che non è ancora stata pubblicata.
Nel dettaglio:
La risposta è no. L’INPS si è già espressa lo scorso anno riguardo al bonus mamma 2024.
Con la Circolare n. 27 del 31 gennaio 2024, ha chiarito che l’esonero del 100% è alternativo al taglio contributivo-fiscale, perché assorbe già per intero i contributi a tuo carico.
Di conseguenza, non puoi beneficiare di entrambi i tagli contributivi contemporaneamente.
Si tratta di uno sconto del 100% sui contributi a tuo carico, ovvero su una parte degli importi che ogni mese il tuo datore di lavoro trattiene dalla busta paga e versa all’INPS.
Con il bonus mamma 2025, hai diritto a uno sgravio contributivo del 100% sulla quota dei contributi che normalmente pagheresti. Questo significa che l’importo dello sgravio ti viene riconosciuto direttamente in busta paga, aumentando così il tuo netto mensile.
L’agevolazione può arrivare fino a 3.000 € all’anno, con un massimo di 250 € al mese.
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