Bonus mamme lavoratrici: come funziona

bonus mamme lavoratrici

Nuovo sconto sui contributi in busta paga per le mamme con almeno due figli

Lo Stato considera la maternità un evento delicato e da proteggere, quindi assicura alcune misure economiche e prestazioni previdenziali a favore delle famiglie e dei loro componenti. 

In questo articolo, scopriamo insieme come funziona il bonus mamme lavoratrici, la nuova misura introdotta dalla Legge di bilancio 2024 per chi ha almeno due figli

Chiariamo subito un aspetto: chiamarlo bonus non è corretto. Questa misura è un esonero contributivo, cioè uno “sconto” sui contributi che normalmente vengono trattenuti in busta paga. 

Il datore di lavoro riconosce automaticamente il bonus mamme lavoratrici, oppure la madre deve farne domanda? Non pagare i contributi significa che poi riceverò meno di pensione in futuro? Scopriamolo insieme.  

Bonus mamme 2024: che cos’è e quali sono i requisiti

La Legge di bilancio per il triennio 2024-2026 ha introdotto, all’articolo 1 comma 180, questa nuova misura. 

Bonus mamme 2024: quali sono i requisiti? Dalla lettura della norma capiamo che l’esonero spetta

  • a tutte le lavoratrici madri di almeno due figli
  • assunte con un contratto di lavoro a tempo indeterminato. Sono escluse quindi quelle con un contratto a termine, domestiche o in partita iva
  • nella misura del 100% dei contributi a carico della lavoratrice e normalmente trattenuti in busta paga, fino ad un valore massimo di 3.000 euro all’anno e cioè 250 euro al mese.   

Attenzione: tra le beneficiarie incluse ci sono anche le lavoratrici a tempo determinato trasformate a tempo indeterminato nei periodi citati. 

È curioso notare, però, che i requisiti per richiedere l’agevolazione cambiano in base al periodo di riferimento.  

Quanto dura il bonus mamma?  

La Finanziaria regola in modo diverso l’esonero a seconda dell’anno in cui la lavoratrice potrebbe farne richiesta. 

Nello specifico: 

  • per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, l’esonero al 100% è riconosciuto alle lavoratrici madri a tempo indeterminato con due figli. Il figlio più piccolo, però, non deve avere compiuto 10 anni. Il mese del compleanno è incluso nel periodo agevolato; 
  • per i periodi di paga dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026, invece, la stessa misura è riconosciuta alle lavoratrici madri con tre o più figli. In questo caso, però, il figlio più piccolo non deve aver compiuto 18 anni. 

Quando viene riconosciuto il bonus mamme lavoratrici?

Sul punto è intervenuto l’Inps con la Circolare n.27 del 31 gennaio 2024 chiarendo che l’esonero spetta a partire dal mese di gennaio 2024

Non è presa a riferimento, infatti, la data in cui la lavoratrice perfeziona il requisito di diventare madre di due o più figli. Cosa vuol dire? 

Nel caso in cui inizi a lavorare dopo essere diventata madre di due o più figli, l’esonero verrà comunque riconosciuto dalla data di partenza del rapporto di lavoro indeterminato e non da quella del secondo o terzo parto. 

Come funziona il bonus mamma? 

Il riconoscimento dell’esonero non è automatico. La lavoratrice, infatti, deve attivarsi per fare domanda. Può scegliere tra due opzioni:  

  • lo chiede al suo datore di lavoro consegnando un’autocertificazione che contiene nome e cognome, data di nascita e codice fiscale dei figli;  
  • lo chiede direttamente all’Inps usando un servizio che sarà prossimamente disponibile sul sito istituzionale, indicando anche qui i codici fiscali dei figli. 

Può essere cumulato con il taglio contributivo del 6% o 7%? 

La risposta è no

Come specifica l’Inps nella Circolare 27 del 31 gennaio 2024, infatti, essendo l’esonero previsto nella misura del 100% è per sua natura alternativo al taglio contributivo-fiscale, assorbendo già per intero i contributi a carico della lavoratrice. 

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