In alcuni casi i contributi sono riconosciuti dallo Stato anche senza che ci sia stato il versamento da parte del datore di lavoro
Durante il rapporto di lavoro, possono esserci dei momenti in cui dobbiamo interrompere il nostro lavoro per un periodo di tempo, oppure dobbiamo ridurre l’orario. Questo succede, ad esempio, in caso malattia, maternità, disoccupazione o cassa integrazione.
In questi casi, il datore di lavoro non è obbligato a versare i contributi previdenziali, ovvero quei versamenti periodici che è necessario inviare all’Inps quando è attivo un rapporto di lavoro e che danno quindi diritto alla pensione.
Per garantire ai lavoratori questo diritto anche nei casi di interruzione del lavoro che abbiamo citato, la legge prevede che in alcune situazioni vengano versati i cosiddetti contributi figurativi.
Sono una sorta di copertura contributiva “fittizia”. Il versamento da parte del datore, infatti, non avviene, ma è lo Stato che li versa, rendendoli così utili sia ai fini del diritto che della misura della pensione. Ciò significa che i contributi figurativi vengono conteggiati sia per il calcolo di quando si andrà in pensione (diritto alla pensione) che per quanto si verrà a percepire (misura della pensione).
Ci sono però delle eccezioni: i periodi accreditati per lavori socialmente utili non servono per la misura della pensione; i periodi in cui vengono percepite pensioni d’invalidità e inabilità, qualora si verifichi un successivo recupero della capacità lavorativa, sono utili al diritto alla pensione ma non per definire la misura del trattamento.
Inoltre, c’è da sottolineare che alcuni periodi di contributi figurativi hanno un valore limitato per alcune tipologie di pensione anticipata o di anzianità.
Ad esempio, nel caso di Opzione donna 2022, non sono conteggiati i contributi figurativi per malattia, maternità e disoccupazione indennizzata.
Tali contributi non sono validi ai fini del raggiungimento dei 35 anni di contributi necessari per uscire con Opzione donna, trattandosi di una pensione anticipata, ma vengono considerati ai fini del calcolo del trattamento pensionistico finale.
I contributi figurativi possono essere accreditati in alcuni casi su domanda del lavoratore, in altri d’ufficio, cioè automaticamente, senza alcun costo.
Ci sono alcune ipotesi in cui l’accredito dei contributi viene riconosciuto dall’Inps senza che il lavoratore debba presentare alcuna domanda. Significa che il lavoratore non si deve preoccupare: per tutti questi periodi i contributi sono riconosciuti in automatico dall’INPS.
Quali sono queste ipotesi? Si tratta di tutti gli eventi che in qualche modo sono collegati a un rapporto di lavoro, quindi nel caso in cui il lavoratore abbia usufruito di:
Per il riconoscimento dei contributi figurativi, ove sia impossibile per l’Inps disporre delle informazioni, è necessario presentare apposita domanda. Si tratta in particolare degli eventi collocati al di fuori di un periodo lavorativo, ad esempio:
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