La pensione di vecchiaia spetta a chi ha finito di lavorare e ha raggiunto una certa età anagrafica e un determinato numero di anni di contributi
La pensione di vecchiaia è la prestazione previdenziale che spetta a chi ha concluso la propria carriera lavorativa avendo raggiunto i requisiti anagrafici e contributivi previsti dalla legge.
Nel 2025, le regole di accesso rimangono in linea con quelle degli anni precedenti, ma presentano alcuni aggiornamenti importanti da tenere in considerazione per capire quando e come sarà possibile andare in pensione.
I principali elementi da conoscere sono l’età anagrafica richiesta, il numero minimo di anni di contributi e le eventuali eccezioni o regimi particolari.
Si tratta di aspetti fondamentali per orientarsi in un sistema previdenziale che, pur garantendo una certa continuità, si evolve nel tempo per rispondere ai cambiamenti demografici ed economici del Paese.
La pensione di vecchiaia è una prestazione economica pagata dall’INPS per garantire un reddito ai lavoratori che hanno raggiunto specifici requisiti di età anagrafica e di contribuzione.
Si tratta della forma di pensionamento più diffusa, che si differenzia da altre misure, come la pensione anticipata, proprio perché l’elemento centrale è l’età stabilita dalla legge.
Nel 2025, come già previsto negli anni precedenti, per accedere alla pensione di vecchiaia devi soddisfare due condizioni fondamentali:
La differenza tra pensione di vecchiaia e pensione di anzianità riguarda principalmente i requisiti di accesso.
Queste due forme di pensionamento non sono la stessa cosa, e per orientarsi correttamente nel sistema previdenziale italiano è utile comprenderne le caratteristiche fondamentali.
La pensione di anzianità, oggi sostituita dalla pensione anticipata, si ottiene al raggiungimento di un determinato numero di anni di contributi, a prescindere dall’età anagrafica.
La pensione di vecchiaia, invece, richiede il raggiungimento di un’età minima stabilita dalla legge e un periodo contributivo minimo.
Capire questa distinzione è importante per valutare quando potrai andare in pensione e quale misura risulti applicabile al tuo percorso lavorativo.
I requisiti per andare in pensione con questo sistema sono due:
Nell’arco degli ultimi anni ci sono delle differenze se il sistema di calcolo è solo contributivo o se invece è misto (contributivo e retributivo).
La Legge di Bilancio 2024 ha introdotto alcune novità rilevanti in materia di pensione di vecchiaia, con effetti anche per il 2025.
In particolare, se hai iniziato a versare i contributi dopo il 31 dicembre 1995 e rientri quindi nel sistema contributivo, è stata modificata una delle soglie di accesso. In passato, per ottenere la pensione di vecchiaia dovevi maturare un importo mensile lordo pari ad almeno 1,5 volte l’assegno sociale. Con la nuova disciplina, basta che la pensione raggiunga almeno il valore dell’assegno sociale.
Per il 2025, questo importo è stato fissato a 538,69 € mensili.
Se rientri nel sistema misto questo requisito non vale: è sufficiente soddisfare i parametri anagrafici e contributivi previsti per legge.
Quanto alle novità per la pensione di vecchiaia 2025, non si registrano cambiamenti sostanziali nei requisiti generali. Tuttavia, restano in vigore piccoli adeguamenti legati all’aspettativa di vita, che avranno effetto pieno solo dal 2027.
Infine, sono previsti aggiustamenti specifici per determinati settori professionali e per chi ha svolto mansioni gravose, che beneficeranno di requisiti più favorevoli.
Se sei una donna, i requisiti per ricevere la pensione di vecchiaia sono i seguenti:
La pensione di vecchiaia delle donne segue in gran parte le stesse regole previste per gli uomini, ma in alcuni casi può prevedere requisiti differenti legati a specifiche misure di tutela.
Per esempio, per le donne che ricadono nel sistema misto, riconosciute dall’INPS come invalide con una percentuale pari o superiore all’80%, l’età anagrafica per poter richiedere l’accesso alla pensione scende a 56 anni, almeno fino a fine 2026. Dal 2027, poi, ci sarà un adeguamento legato all’aumento della speranza di vita.
Le donne hanno un trattamento diverso invece se vogliono andare in pensione anticipata. Possono infatti fare richiesta per Opzione donna, che ha dei requisiti diversi.
La pensione di vecchiaia uomini segue i requisiti generali stabiliti dalla normativa, basati su un’età anagrafica minima e su un numero di anni di contributi versati.
Nel 2025, per la pensione di vecchiaia uomini, l’età di accesso rimane quindi 67 anni, con 20 anni di contributi. Eventuali adeguamenti legati all’aspettativa di vita verranno aggiornati nel 2027.
Non sono previste agevolazioni particolari rispetto alla disciplina ordinaria, salvo casi specifici riguardanti lavori usuranti o particolarmente gravosi, per i quali si applicano regole più favorevoli.
Nel caso di uomini invalidi, ricadenti nel sistema misto, con percentuale di invalidità pari o superiore all’80%, il requisito anagrafico scende a 61 anni. Questo fino al già citato adeguamento del 2027.
Ora che abbiamo capito in generale i requisiti per la pensione di vecchiaia, in molti si chiedono se ci sia stato un cambiamento anche riguardo all’età in cui si potrà prendere la pensione di vecchiaia.
Da questo punto di vista, però, non ci sono stati cambiamenti: a che età si prende la pensione di vecchiaia nel 2025? L’età per il pensionamento di vecchiaia rimane 67 anni, a prescindere dal fatto che si ricada nel sistema “misto”, o “contributivo” puro.
Dopo aver capito a che età si prende la pensione di vecchiaia, però, è richiesto anche un minimo di anzianità contributiva. Per entrambi i sistemi (misto e contributivo) generalmente sono necessari 20 anni di versamenti.
Un caso in cui si parla di pensione di vecchiaia anticipata è quello per invalidità. Per avere accesso, innanzitutto, bisogna avere come minimo un’invalidità all’80%, percentuale che poi può salire fino al 100%.
In questo caso ci sono differenze tra chi gode del sistema contributivo e di quello misto.
Se lavori nel settore privato e rientri nel sistema misto, e quindi hai versato contributi anche in data precedente al 31 dicembre 1995, puoi accedere a una particolare deroga.
In questo caso particolare, basterà avere:
La finestra mobile, in questo caso, è molto ampia, arrivando a 12 mesi.
Ciò vuol dire che, se si facesse la domanda a giugno 2025, si comincerebbe a percepire la pensione da giugno 2026.
Nel caso dei non vedenti, le regole sono ancora differenti. In questo caso, si potranno avere degli sconti sull’età anagrafica e anni di contributi, ma solo se si rientra nel sistema misto.
In questo caso, infatti, sono richiesti:
A questa misura potranno accedere sia i dipendenti che gli autonomi, ma ci saranno delle differenze nei tempi di percepimento dell’assegno.
Per i dipendenti, la finestra mobile sarà di 12 mesi, mentre per gli autonomi si allunga di ulteriori 6 mesi, arrivando a 18 dal momento della richiesta.
Gli altri casi di pensione anticipata sono temporanei, cioè il Governo decide di anno in anno se rinnovarli o meno. Nel 2025 sono ancora attivi Opzione donna, l’Ape sociale e Quota 103. Tutte queste forme hanno dei requisiti specifici e diversi da quelli della pensione di vecchiaia.
Se non hai versato contributi prima del 31 dicembre 1995, rientri nel sistema contributivo puro. In questo caso, per accedere alla pensione di vecchiaia, devi rispettare due requisiti fondamentali:
Ma c’è anche un’altra possibilità. Se non hai raggiunto i 20 anni di contributi, puoi comunque andare in pensione grazie all’opzione chiamata “vecchiaia contributiva”. In questo caso servono:
Anche con questa modalità, non ci sarà nessuna attesa tra la domanda e il pagamento della pensione: una volta accolta, inizierai a ricevere subito l’assegno mensile.
In realtà, non si può parlare di pensione di vecchiaia senza contributi, perché, più in generale, non si può far riferimento ad alcun tipo di pensione.
Se non hai mai versato contributi, quindi non hai mai lavorato, lo Stato riconosce una prestazione assistenziale, cioè l’assegno sociale.
Questa somma viene garantita a tutte le persone anziane che, secondo la legge, hanno bisogno di un aiuto economico. I requisiti per ottenere l’assegno sono:
L’assegno sociale è provvisorio, quindi ogni anno lo Stato verifica che i requisiti siano ancora presenti. Se non è così, il sussidio viene interrotto.
Puoi fare la domanda per pensione di vecchiaia direttamente online sul sito dell’INPS nella pagina dedicata oppure, se preferisci ricevere assistenza, puoi andare di persona in un ufficio dell’INPS o rivolgerti a un patronato.
Puoi decidere anche di scaricare i documenti per la pensione di vecchiaia e il relativo modulo, e procedere con la compilazione a mano.
In questo caso dovrai inserire tutti i dati obbligatori (sono quelli contrassegnati da una cornice blu) e poi dovrai consegnare il documento al patronato che ti sta seguendo nella pratica oppure inviarlo via posta raccomandata con ricevuta di ritorno a qualunque ufficio INPS.
A quanto ammonta la pensione di vecchiaia? Rispondere a questa domanda non è scontato, perché l’importo della pensione di vecchiaia varia da persona a persona in base alla propria storia contributiva. È quindi impossibile avere una tabella della pensione di vecchiaia, anche con dei valori sommari.
Se vuoi sapere come calcolare l’importo della pensione di vecchiaia, puoi provare il simulatore pensione Inps.
Un’altra cosa che puoi fare è scaricare l’Estratto Conto Contributivo, sempre dal sito dell’Inps. Questo documento è indispensabile per il calcolo della pensione di vecchiaia. Una volta ottenuto, puoi rivolgerti a un patronato per avere un’idea di quale sarà l’importo della tua pensione di vecchiaia.
Per il calcolo della pensione di vecchiaia, l’INPS tiene in considerazione molti fattori della propria vita contributiva. Cerchiamo quindi di vederli più approfonditamente.
L’importo della pensione di vecchiaia, o per capire se si percepirà la pensione minima di vecchiaia, bisogna tenere conto di diverse variabili, tra cui:
Una delle domande più frequenti una volta raggiunta l’età per ritirarsi dal lavoro è proprio dopo quanto arriva la pensione di vecchiaia.
In questo caso non c’è una “finestra mobile”, cioè un momento di attesa tra la richiesta e il momento in cui si inizia a riceverla, che invece esiste per la pensione anticipata.
Il primo assegno pensionistico, quindi, verrà pagato una volta che verranno esaminati e approvati tutti i documenti correlati alla domanda di pensione. Per la pensione di vecchiaia, è previsto un termine di 30 giorni per l’emanazione del provvedimento.
Il rapporto tra NASpI e pensione di vecchiaia riguarda soprattutto la fase di transizione tra la fine di un rapporto di lavoro e l’accesso al trattamento pensionistico.
La NASpI, ossia l’indennità di disoccupazione, può accompagnarti fino al momento in cui maturano i requisiti per la pensione di vecchiaia, evitando periodi senza reddito. In alcuni casi, quando la durata della NASpI non copre interamente il periodo mancante, puoi ricorrere ad altre misure di sostegno o a forme di contribuzione volontaria.
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