Quanto si prende di pensione?

Come si fa a sapere quanto si prende di pensione
(foto Shutterstock)

Alcuni strumenti ti possono aiutare nel calcolo della tua pensione. Vediamo quali

Cosa devo sapere per calcolare la pensione?

L’importo della pensione dipende da tanti elementi. Primo fra tutti, la data in cui si è iniziato a lavorare perché in base a questa si applicano diversi metodi di calcolo. 

Quali sono i metodi di calcolo della pensione?

I metodi di calcolo della pensione sono tre

  1. sistema retributivo con cui la pensione è calcolata in base alle ultime retribuzioni percepite, 
  2. sistema contributivo con cui è calcolata in base ai contributi versati; 
  3. sistema misto che prevede l’applicazione di entrambi i metodi in base a precisi requisiti.

Bisogna infatti considerare che, nell’arco della vita lavorativa, spesso le retribuzioni degli ultimi anni sono più alte rispetto a quelle percepite all’inizio del rapporto lavorativo. Il calcolo retributivo, quindi, è più favorevole per chi ha avuto una progressione di carriera e un aumento dello stipendio. Il metodo contributivo, invece, considera le retribuzioni e i contributi di tutta la carriera lavorativa.

Si può simulare la pensione?

. L’INPS ha creato un applicativo, denominato PensAMI, utilizzabile dai cittadini per comprendere a quale tipo di pensione potranno aver diritto.

Il simulatore può essere usato dai cittadini-lavoratori che hanno versato o stanno versando contributi a Fondi e/o Gestioni dell’INPS o altri fondi diversi ma amministrati dall’INPS.

Simulare la propria pensione è semplice: basta andare sul sito internet dell’INPS dedicato ed affrontare 3 diversi “livelli”. Ogni livello indaga, con apposite domande, elementi diversi: il tipo di pensione (1° livello), la data di pensionamento (2° livello) e le ipotesi di anticipo della pensione (3° livello).   Alla fine di ogni livello, il cittadino riceverà una risposta dal programma sulla base delle informazioni fornite.

Quando si può andare in pensione?

La data di inizio della pensione varia in base a molti elementi, ad esempio: 

  • la normativa: oggi è possibile andare in pensione a 67 anni con almeno 20 anni di contributi salvo che il lavoratore non opti per l’anticipo della pensione 
  • il percorso lavorativo: se ci sono interruzioni o sospensioni lavorative, l’importo finale della pensione si riduce perché durante questi periodi non sono stati versati contributi né si è prodotto reddito su cui calcolare la pensione
  • la speranza di vita: più lunga è la durata media della vita e minore sarà l’importo della pensione. Questa infatti viene adeguata grazie a precise percentuali (coefficienti di trasformazione) che variano in base all’età del lavoratore prossimo alla pensione; maggiore è l’età e maggiori saranno i coefficienti da applicare al totale dei contributi versati 
  • l’andamento dell’economia: i contributi versati vengono rivalutati in base al valore del Prodotto Interno Lordo italiano (PIL). 

 

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