Lo Stato permette ai portatori di invalidità l’uscita dal mondo del lavoro in via anticipata rispetto a quanto previsto in via ordinaria
La pensione anticipata per invalidità è un beneficio che viene concesso ai lavoratori che sono costretti a interrompere la loro attività a causa di una condizione di salute che li rende permanentemente inabili al lavoro. Questo tipo di pensione offre un sostegno finanziario a coloro che si trovano in questa difficile situazione, consentendo loro di avere una fonte stabile di reddito prima dell’età pensionabile normale.
Il decreto Amato ha previsto infatti delle agevolazioni per chi possiede una percentuale di invalidità al di sopra di una certa soglia.
Chi può richiederla? La pensione anticipata per invalidità è destinata a coloro che presentano una grave disabilità, fisica o mentale, che impedisce loro di svolgere qualsiasi tipo di lavoro retribuito. È importante notare che l’invalidità deve essere permanente e non temporanea.
Per ottenere la pensione anticipata per invalidità, ci sono alcuni requisiti specifici da soddisfare. In questo articolo vediamo quali sono e come poter accedere a questo sussidio.
La Legge di Bilancio approvata il 29 dicembre 2023 ha confermato le casistiche di pensione anticipata valide anche lo scorso anno, cioè:
Il soggetto deve possedere alcuni requisiti affinché gli sia garantito l’accesso a questo istituto:
Ne risulta, ad esempio, che chi presenta un’invalidità civile al 50% non può accedere alla pensione anticipata. Allo stesso modo, chi ha un’invalidità del 75% non può accedere alla pensione anticipata in quando la soglia stabilita è di almeno l’80%.
Il problema non si presenta per chi avesse una percentuale di invalidità superiore: la pensione anticipata per invalidità del 100% è garantita, ma senza distinzioni rispetto a chi ha un’invalidità dell’80 o dell’85%.
La percentuale riconosciuta deve essere convalidata dagli uffici sanitari dell’INPS; eventuali riconoscimenti effettuati da altri enti potranno essere considerati dall’INPS solo come ulteriori elementi per la valutazione del caso di specie.
Questa rigidità nella valutazione è dovuta al fatto che, nell’analisi dell’invalidità pensionabile, l’INPS fa riferimento a indici diversi rispetto a quelli utilizzati per il riconoscimento dell’invalidità civile, e questo potrebbe comportare una diversa percentuale di invalidità riconosciuta al soggetto.
Sono presenti ulteriori requisiti per accedere a questa forma di pensione.
Per i soggetti con invalidità pari o superiore all’80% sono richiesti
Per i soggetti non vedenti sono richiesti:
Per richiedere il trattamento, bisogna presentare domanda di pensione tramite il sito INPS, utilizzando il call center o rivolgendosi a un patronato.
Per l’accesso a questo tipo di pensione è prevista una finestra mobile di 12 mesi. La “finestra mobile” è data dal periodo che intercorre tra la maturazione del diritto e il momento in cui si comincerà fisicamente a percepire l’assegno pensionistico.
Una volta raggiunto il requisito dell’età anagrafica e contributiva, quindi, il soggetto potrebbe ipoteticamente smettere di lavorare e aspettare l’erogazione della propria pensione. Nel periodo eventualmente non lavorato, però, non si avranno contributi aggiuntivi.
L’ammontare dell’assegno viene calcolato in base alla data in cui il soggetto ha cominciato a lavorare, in base quindi al metodo retributivo, contributivo o misto.
Sebbene vi sia un anticipo rispetto ai requisiti per la pensione di vecchiaia, non sono previste né penalizzazioni, né il ricalcolo contributivo della prestazione.