La pensione anticipata è uno strumento che permette di accedere alla propria pensione prima del raggiungimento dei requisiti ordinari.
Il decreto Amato ha previsto delle agevolazioni per chi possiede una percentuale di invalidità al di sopra di una certa soglia.
Il soggetto deve possedere alcuni requisiti affinché gli sia garantito l’accesso a questo istituto:
La percentuale riconosciuta deve essere convalidata dagli uffici sanitari dell’INPS; eventuali riconoscimenti effettuati da altri enti potranno essere considerati dall’INPS solo come ulteriori elementi per la valutazione del caso di specie.
Questa rigidità nella valutazione è dovuta al fatto che, nell’analisi dell’invalidità pensionabile, l’INPS fa riferimento a indici diversi rispetto a quelli utilizzati per il riconoscimento dell’invalidità civile, e ciò potrebbe comportare una diversa percentuale di invalidità riconosciuta al soggetto.
Sono presenti ulteriori requisiti per accedere a questa forma di pensione.
Per i soggetti con invalidità pari o superiore all’80% sono richiesti:
Per i soggetti non vedenti sono richiesti:
Per richiedere il trattamento, bisogna presentare domanda di pensione tramite il sito INPS, oppure utilizzando il call center o rivolgendosi a un patronato.
Per l’accesso a questo tipo di pensione è prevista una finestra mobile di 12 mesi. La «finestra mobile» è data dal periodo che intercorre tra la maturazione del diritto e il momento in cui si comincerà fisicamente a percepire l’assegno pensionistico.
Una volta raggiunto il requisito dell’età anagrafica e contributiva, quindi, il soggetto potrebbe ipoteticamente smettere di lavorare e aspettare l’erogazione della propria pensione. Nel periodo eventualmente non lavorato, però, non si avranno contributi aggiuntivi.
L’ammontare dell’assegno viene calcolato in base alla data in cui il soggetto ha cominciato a lavorare, in base quindi al metodo retributivo, contributivo o misto.
Sebbene vi sia un anticipo rispetto ai requisiti per la pensione di vecchiaia, non sono previste né penalizzazioni, né il ricalcolo contributivo della prestazione.
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