Controllare i contributi versati all’INPS è molto importante per evitare brutte sorprese al momento della pensione
Non facciamo mai troppo caso a quanti soldi vengono trattenuti ogni mese dalla busta paga. Le imposte sembrano sempre troppo alte e ai contributi facciamo caso solo nel momento in cui dobbiamo andare in pensione.
Quando si tratta dei propri contributi, però, bisogna fare molta attenzione, perché è proprio in base a questa somma che, alla fine della propria carriera, verrà calcolato quanto ci spetta di pensione.
Proprio per questo motivo, l’INPS ha messo a disposizione un comodo e veloce strumento, consultabile online, sui contributi effettivamente versati dai vari datori di lavoro nella propria storia lavorativa.
Ogni mese, nella tua busta paga vengono decurtati dei soldi, che dovranno poi essere versati dal datore di lavoro come contributi previdenziali.
Questo accade perché nel nostro ordinamento il datore di lavoro svolge la funzione di sostituto per il versamento di alcune somme di denaro, oltre che per le imposte (IRPEF). Il datore deve quindi farsi carico di trattenere e poi versare questi soldi ai vari istituti per conto tuo.
Per i lavoratori dipendenti, la quota da versare viene calcolata sulla retribuzione lorda che si percepisce nel mese e l’aliquota varia tra il 5,84% e il 9,19%.
Se l’aliquota nella tua busta paga è più alta, per esempio 9,49%, potrebbe essere per via della presenza della contribuzione aggiuntiva per il finanziamento di misure di cassa integrazione.
È da specificare che in queste aliquote non sono incluse eventuali manovre governative a tuo favore, come per esempio gli sgravi presenti per il 2024. Questi provvedimenti possono quindi ridurre le aliquote: il risultato è uno stipendio netto più alto.
Oltre a tutto ciò, il datore ha l’onere di versare anche un’altra somma, sempre a favore tuo, come contributi previdenziali, questa volta a “spese” dell’azienda.
È molto importante che ci sia un corretto e continuo versamento di questi contributi mentre il contratto di lavoro è attivo, per non ritrovarsi con brutte sorprese nel momento in cui richiedi la pensione. È altrettanto importante quindi, da parte tua, controllare i contributi versati.
L’estratto contributivo è il documento dove vedere i contributi versati. Se una volta letto l’estratto ti accorgi di alcune incongruenze o di mancanze ti consigliamo di fare riferimento ai dati delle Certificazioni Uniche relative a quegli anni, se sei dipendente, o alle ricevute dei versamenti effettuati, se lavori come autonomo.
A questo punto, se mancano dei versamenti puoi contattare l’Inps o altri organi competenti (come ad esempio le casse per alcuni autonomi). Le azioni legali, però, possono partire solo entro il termine di prescrizione, che è fissato in 5 anni. Per questo motivo ti consigliamo di controllare il tuo estratto contributivo almeno una volta ogni 4 anni circa, per non lasciar decorrere questo termine.
L’istituto di previdenza Nazionale ha introdotto un servizio nel suo sito che ti permette di vedere i contributi Inps consultando il tuo estratto contributivo, cioè la tua situazione aggiornata dei contributi versati dai vari datori di lavoro per tuo conto. Questa pagina è consultabile in ogni momento, semplicemente accedendo alla pagina dell’Inps dedicata all’estratto conto contributivo con le tue credenziali.
Oltre ai contributi versati per il lavoro dipendente, saranno presenti e consultabili quelli versati per via del lavoro autonomo, o a titolo di contributi figurativi. Questi ultimi, in parole semplici, sono quelli che ti sono riconosciuti senza che debbano essere stati effettivamente pagati. Sono un esempio quelli maturati durante:
Attenzione: non tutti i contributi figurativi sono riconosciuti automaticamente: per alcuni è necessario presentare una domanda. Proprio per questo motivo, è sempre utile tenere sotto controllo la tua situazione contributiva.
Una volta effettuato l’accesso al portale, si potranno verificare i contributi INPS.
Nella schermata si vedranno i tuoi estremi anagrafici, la data di estrazione dei dati, e varie “linguette” che indicano i vari tipi di contributi versati: queste sono definite con le diciture seguenti.
Per dare la possibilità di un ulteriore controllo dei propri contributi INPS, la pagina darà poi la possibilità di stampare l’estratto conto in PDF, scaricare l’XML o inviare, sempre in formato XML, tramite la propria posta elettronica.
Le informazioni contenute nell’estratto consultabile dal sito INPS sono estremamente importanti, perché permettono al lavoratore di controllare i contributi versati.
Questi versamenti, che vengono di norma effettuati dal proprio datore di lavoro, devono essere versati da te stesso se sei un lavoratore autonomo.
L’assegno pensionistico si baserà proprio sui dati contenuti in un estratto derivante direttamente dall’estratto contributivo, che viene chiamato estratto conto certificativo.
Consultare questo documento è quindi importante per controllare che non ci siano “buchi” nella contribuzione, dovuti per esempio a errori di registrazione o peggio, mancati versamenti da parte del datore di lavoro.
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