La pensione anticipata, chiamata anche “flessibile”, introdotta dalla legge di Bilancio 2023, è stata confermata anche nel 2025
La Legge di Bilancio 2025 rinnova la pensione anticipata flessibile, meglio conosciuta come Quota 103. Questa misura, introdotta nel 2023, ti permette di anticipare la pensione quando raggiungi il requisito di 103 anni, sommando la tua età anagrafica e gli anni di contributi.
La norma, confermata negli anni, prevede finestre mobili per l’accesso alla pensione, incentivi per chi sceglie di rimanere in servizio e penalizzazioni per chi va in pensione prima dei requisiti ordinari.
Vediamo ora i requisiti necessari per accedere a Quota 103.
A fine dicembre 2023 è stata approvata la Legge di Bilancio 2024, che ha prorogato Quota 103. Questo significa che puoi accedere alla pensione anticipata se hai almeno 62 anni di età e 41 anni di contributi.
È stato confermato anche l’incentivo economico per chi sceglie di continuare a lavorare nonostante abbia già maturato i requisiti per la pensione. In questo caso, puoi decidere di ricevere in busta paga l’importo che avresti versato come contributi all’INPS, aumentando così il tuo stipendio netto.
Con la Legge 207/2024, ossia la Legge di Bilancio 2025, sono stati confermati i requisiti già introdotti negli anni scorsi.
Il meccanismo per capire se puoi accedere alla pensione rimane lo stesso: la pensione anticipata si basa sul cumulo tra età anagrafica e anni di contributi, un sistema già utilizzato in passato.
Rispetto al 2024, però, è stata introdotta un’importante novità riguardo all’incentivo per chi sceglie di continuare a lavorare nonostante abbia già maturato i requisiti per la pensione. Ma di questo parleremo più avanti.
Per il 2025, se sei iscritto all’INPS, inclusa la Gestione Separata, puoi accedere alla pensione anticipata con Quota 103 se possiedi questi requisiti:
Questo significa che, se sei nato entro il 1963 e hai i contributi richiesti, puoi andare in pensione anticipata.
Un’altra condizione fondamentale per accedere al trattamento pensionistico è la cessazione del rapporto di lavoro dipendente.
Questa norma è entrata in vigore il 1° gennaio 2023 ed è stata poi prorogata nel 2024 e nel 2025. Per tutto l’anno, hai la possibilità di aderire a questo tipo di pensione anticipata.
Per presentare la domanda, continua a essere utilizzato il sistema delle “finestre mobili”. Questo meccanismo, già previsto per altre forme di pensionamento, fa sì che il pagamento della pensione non inizi subito, ma venga posticipato rispetto alla data in cui maturi il diritto a riceverla.
Anche per il 2025, le finestre mobili sono di:
Esempio pratico: se lavori nel settore privato, hai 62 anni e hai già maturato 41 anni di contributi, e presenti domanda a gennaio 2025, dovrai attendere 7 mesi prima di ricevere la pensione. Questo significa che il primo pagamento avverrà a partire da agosto 2025.
La nuova Legge di Bilancio ha introdotto un limite all’importo massimo della pensione erogabile con Quota 103. Questo significa che, se hai meno di 67 anni, la tua pensione subirà una riduzione rispetto a quanto previsto dal normale calcolo.
In particolare, sotto questa soglia di età, il tetto massimo che puoi percepire è pari a quattro volte il minimo INPS, cioè 2.413,60 €, come scritto dalla Circolare dell’INPS. Se il calcolo della tua pensione fosse superiore a questo importo, Quota 103 potrebbe non essere conveniente, perché riceveresti comunque il massimo previsto dalla legge.
Un’altra penalizzazione riguarda il ricalcolo dell’intero trattamento pensionistico con il sistema contributivo, anche per chi, in condizioni normali, rientrerebbe nel sistema misto.
Tuttavia, la legge prevede anche un incentivo per chi sceglie di continuare a lavorare nonostante abbia già maturato i requisiti per Quota 103. In questo caso, puoi beneficiare di un premio economico che vedremo più avanti.
Contribuzioni utili per la pensione quota 103
Se nella tua carriera hai versato contributi a due o più gestioni previdenziali dell’INPS, puoi sommare gli anni di contribuzione per accedere a Quota 103. Questo è possibile grazie alla regola del cumulo contributivo, che permette di unificare i contributi versati in diverse gestioni.
Tuttavia, sono escluse dal calcolo le casse di previdenza dei professionisti, con l’unica eccezione dell’INPGI, che è stato recentemente assorbito dall’INPS.
Inoltre, resta confermato il divieto di cumulo tra redditi da lavoro dipendente e autonomo. L’unica eccezione riguarda i redditi da lavoro autonomo occasionale, che sono consentiti fino a un massimo di 5.000 € lordi annui.
Cosa succede a chi rinuncia alla pensione con la quota 103
Se decidi di continuare a lavorare dopo aver maturato i requisiti per Quota 103, non dovrai più versare i contributi previdenziali. Questo significa che dalla tua retribuzione lorda non verrà più detratta la percentuale destinata alla previdenza, solitamente compresa tra il 9,19% e il 9,49%.
La vera novità del 2025 è che, oltre allo sgravio contributivo, questa stessa quota sarà completamente esente dall’IRPEF (art. 1, c. 161, L. 207/2024). In pratica, non dovrai pagare imposte su questa somma, aumentando così l’importo netto che riceverai in busta paga.
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