In cosa consiste, durata e modalità di utilizzo
Il congedo di maternitàPeriodo di astensione obbligatoria dal lavoro, riconosciuto alle lavoratrici durante la gravidanza e nel periodo immediatamente successivo al parto More è il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro, spettante alle lavoratrici durante la gravidanza e nei mesi immediatamente successivi.
Durante questo periodo, infatti, è previsto il divieto far lavorare le donne, alle quali viene riconosciuta un’indennità economica (in genere pari all’80% della retribuzione).
Si ricorda, inoltre, che il congedo viene riconosciuto anche in caso di adozione e affidamento di minori.
Il periodo di congedo di maternità comprende, normalmente, i 2 mesi precedenti la data presunta del parto e i 3 mesi dopo il parto.
L’astensione obbligatoria, inoltre, comprende:
Pur mantenendo ferma la durata complessiva del congedo in 5 mesi, alle lavoratrici è riconosciuta la possibilità di rendere flessibile il relativo periodo.
Ciò significa che le lavoratrici possono posticipare l’inizio del congedo al mese precedente la data presunta del parto e proseguirlo nei 4 mesi successivi, salvo che non vi siano controindicazioni per la salute della lavoratrice e del neonato.
Dal 2019 è, inoltre, prevista la possibilità per le lavoratrici di rimanere al lavoro fino al termine della gravidanza e usufruire dell’intero congedo di maternità (pari a 5 mesi) nel periodo successivo al parto.
In questi casi è necessaria l’attestazione del medico competente, che certifica che questa scelta non sia pericolosa per la lavoratrice e il bambino.
Al congedo obbligatorio di maternità si possono aggiungere eventuali periodi di astensione anticipata dal lavoro.
Questi ultimi possono essere disposti dall’Azienda sanitaria locale, per gravidanza a rischio, o dall’Ispettorato Territoriale Lavoro, quando le condizioni di lavoro o ambientali siano pericolose e la lavoratrice non possa essere adibita ad altre mansioni.
L’Ispettorato può disporre, per le stesse ragioni, anche dei periodi di astensione successivi, fino a 7 mesi dopo il parto.
La domanda del congedo di maternità può essere presentata all’INPS, per via telematica.
La lavoratrice è anche tenuta, prima dell’inizio del periodo di congedo, a trasmettere l’apposito certificato medico di gravidanza, nonché a comunicare la data di nascita del figlio e le relative generalità, entro i 30 giorni successivi al parto.
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