Quali impieghi rientrano nella categoria di lavoro usurante, quali sono le tutele, come funziona la pensione
Ci sono dei lavori che sono particolarmente faticosi. Pensa a tutte quelle mansioni che si svolgono di notte, oppure per tante ore alla guida, o in catena di montaggio, solo per fare alcuni esempi.
Per tutelare chi svolge queste professioni, la legge ha stabilito delle tutele che riguardano diversi ambiti, come ad esempio la pensione.
In questo articolo vedremo nel dettaglio cosa sono i lavori usuranti, quali sono le tutele e i vantaggi previsti per questi tipi di impiego e come funziona la pensione.
I lavori usuranti sono tutti quei lavori che risultano particolarmente pesanti e logoranti per chi li svolge.
Non tutti i lavori sono considerati usuranti. Per essere definiti tali sono necessari determinati requisiti, che in Italia sono definiti dal decreto legislativo 67/2011. Esiste un elenco dettagliato che indica quali lavori sono considerati tali e riporta anche i rispettivi codici Ateco. Nel tempo la nozione di lavoro usurante è cambiata, dunque anche questo elenco negli anni è stato aggiornato più volte.
Se volessimo riassumere le caratteristiche di questo tipo di mansioni, sono quelle che sono spesso fonte di stress e di infortuni per via dell’impegno fisico che richiedono.
Poiché i lavoratori che svolgono queste mansioni sono sottoposti a uno stress maggiore rispetto agli altri, la legge prevede una serie di tutele a loro favore.
Una delle principali riguarda la pensione di anzianità. Ci sono infatti particolari vantaggi sia nel trattamento economico che nel conteggio dell’anzianità.
Le agevolazioni sono differenziati in base alla tipologia di lavoro usurante. Esiste infatti la possibilità di accedere all’APE sociale e alla pensione anticipata.
In particolare, l’APE sociale per i lavori usuranti consente di usufruire di un’indennità ai lavoratori in stato di difficoltà con almeno 63 anni d’età.
Questa forma pensionistica prevede la possibilità di pensionamento anticipato a 63 anni ricevendo un importo cosiddetto ponte fino al raggiungimento dei requisiti per la pensione convenzionale.
Per i lavori usuranti è possibile richiedere l’APE sociale purché si sia svolto uno dei lavori elencati dalla legge per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni e siano stati versati almeno 30 anni di contributi.
I lavoratori dipendenti che siano stati adibiti per almeno la metà della vita lavorativa a lavori usuranti e gravosi, sia del settore privato che pubblico, possono godere anche della pensione anticipata.
In questo caso il lavoratore deve dimostrare di essere in possesso di tre requisiti:
Il decreto 67/2011 individua principalmente 4 categorie:
Nello specifico, nelle mansioni particolarmente usuranti rientrano lavori che vengono realizzati in situazioni particolari, anche rischiose, e che richiedono un impegno psico-fisico maggiore in termini di quantità di tempo e intensità, e cioè quei lavori svolti:
Di recente a questo elenco sono stati aggiunti anche:
Anche chi svolge turni di notte, può godere dell’anticipo sulla pensione. Anche in questo caso, è necessario che l’attività notturna sia svolta per almeno la metà della vita lavorativa. Oppure, in alternativa, il lavoro notturno deve essere stato svolto per almeno 7 anni negli ultimi 10 prima della pensione.
I lavoratori notturni possono accedere al pensionamento anticipato con le stesse regole previste per gli altri lavori usuranti, cioè almeno 35 anni di anzianità contributiva e 61 anni e 7 mesi d’età, e quota 97,6 sommando i due requisiti.
Fanno eccezione:
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