Ape sociale: tutte le novità 2024

Ape sociale 2023
(foto Shutterstock)

Rinnovata l’APE sociale, misura di accompagnamento alla pensione per alcune categorie di lavoratori come disoccupati, invalidi, caregiver, mansioni gravose

Ape sociale: cos’è?

L’Ape sociale è un anticipo pensionistico che accompagna alla pensione alcune categorie di lavoratori. Si tratta di uno strumento che tutela categorie particolari di lavoratori, come disoccupati di lungo corso, caregiver, invalidi dal 74% e addetti ai lavori gravosi.

Questa misura è stata rinnovata anche per il 2024 con alcune differenze.

Come funziona l’Ape sociale

Ape sta per “anticipo pensione” e consiste in una speciale forma di prepensionamento in cui lo Stato eroga un’indennità volta a favorire l’accompagnamento alla pensione di vecchiaia per determinate categorie di lavoratori.

Questa indennità a carico dello Stato viene erogata fino al momento in cui il soggetto matura i requisiti per accedere al trattamento pensionistico ordinario.

In altre parole, è un prestito che lo Stato concede a determinati lavoratori e che viene restituito, in massimo 20 anni, a partire dalla maturazione del diritto alla pensione di vecchiaia.

Ape sociale 2024: cosa cambia rispetto al 2023 

Rispetto allo scorso anno, è stato alzato il requisito d’età per poter accedere allo strumento. Infatti si è passati a  63 anni e 5 mesi al posto dei 63 anni di età previsti nel 2023. 

Ape sociale: i requisiti

Innanzitutto, possono accedere a questa misura coloro che:

  • non godono già di un trattamento pensionistico
  • abbiano già compiuto 63 anni e 5 mesi
  • hanno cessato la propria attività di lavoro dipendente, autonomo e parasubordinato svolta in Italia o all’estero.

Anche se rientrano nei requisiti di base, non tutti possono fare richiesta. I soggetti che possono richiedere l’anticipo pensionistico sono i seguenti:

  • disoccupati che abbiano cessato il rapporto di lavoro per licenziamento, dimissioni per giusta causa o per risoluzione consensuale e percepito integralmente l’indennità di disoccupazione NASPI e che abbiano avuto un periodo di lavoro, nel triennio precedente alla data di cessazione, della durata di almeno 18 mesi;
  • lavoratori in stato di disoccupazione il cui rapporto di lavoro sia cessato a seguito di un contratto a termine, se hanno alle spalle almeno 18 mesi di periodo di lavoro subordinato negli ultimi 36 mesi;
  • lavoratori che, al momento della richiesta e da almeno 6 mesi, assistono il coniuge o un parente di primo grado convivente con handicap “in situazione di gravità”, oppure un parente o un affine di secondo grado, quando tale soggetto abbia i genitori o il coniuge ultrasettantenni, anche essi invalidi; 
  • lavoratori con riconoscimento di invalidità civile pari almeno al 74 %; 
  • lavoratori inseriti nelle categorie di attività “gravose”, se hanno svolto per sette anni, nell’ultimo decennio, o per sei anni negli ultimi sette, una delle attività previste dalla normativa.

Inoltre, è necessario aver maturato una determinata anzianità contributiva, variabile in base alla tipologia di lavoratore.

Infatti, dal punto di vista contributivo, i richiedenti devono possedere:

  • 30 anni di contributi per i disoccupati di lungo corso, per i caregiver e gli invalidi civili dal 74%;
  • 36 anni nel caso siano stati lavoratori addetti ad attività gravose;
  • 32 anni per gli operai edili, per i ceramisti ed i conduttori di impianti per la formatura di articoli in ceramica e terracotta.

Per le donne che si trovano nelle situazioni di stato di disoccupazione o di occupazione in lavori gravosi, il requisito contributivo è ridotto di 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di due anni. 

L’indennità non è compatibile con altri trattamenti di sostegno al reddito connessi allo stato di disoccupazione involontaria. Infatti è incompatibile con l’indennità di disoccupazione e con qualsiasi tipologia di pensione diretta. 

Dal punto di vista fiscale, è assimilata al reddito di lavoro dipendente e quindi dà diritto all’applicazione delle relative detrazioni.

Domanda Ape sociale

I requisiti utili per accedere all’APE sociale devono essere maturati entro il 31 dicembre 2024. Questo significa che è possibile presentare la domanda quest’anno anche nel caso in cui i requisiti siano stati raggiunti l’anno scorso o in un periodo precedente.

La domanda per accedere alla misura si compone di due parti.

Prima di tutto bisogna inoltrare la domanda di certificazione del diritto alla prestazione e, solo in un secondo momento, inviare la domanda di liquidazione dell’indennità.

Quando si invia la prima domanda, bisogna aver già raggiunto la maggior parte dei requisiti tranne:

  • età anagrafica
  • anzianità contributiva
  • conclusione della fruizione del trattamento di disoccupazione e del periodo di svolgimento dell’attività lavorativa gravosa in via continuativa

Questi requisiti devono essere maturati entro il 31 dicembre 2024.

Se invece il lavoratore ha già tutti i requisiti, al momento della presentazione della domanda di certificazione delle condizioni può presentare contestualmente anche la domanda di Ape sociale.

Se risultano tutti i requisiti, la pensione anticipata decorre dal primo giorno del mese successivo all’invio della domanda di trattamento.

Se i requisiti per l’indennità verranno soddisfatti entro il 31 dicembre 2024, bisogna presentare domanda di riconoscimento del diritto alla presentazione entro le seguenti scadenze:

  • 31 marzo, per avere riscontro entro il 30 giugno
  • 15 luglio, per avere riscontro entro il 15 ottobre e 
  • 30 novembre,  per avere riscontro entro il 31 dicembre.

Per la domanda è possibile rivolgersi ai patronati o agli uffici Inps.

 

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