Una guida completa alla prestazione occasionale

I contratti di prestazione occasionale PrestO
(foto Shutterstock)

La prestazione occasionale è un’attività lavorativa svolta senza continuità e senza un inserimento stabile, ma ha dei limiti

Cosa si intende con prestazione occasionale? 

La prestazione occasionale si definisce proprio dal suo aggettivo: si tratta di un’attività lavorativa svolta in modo saltuario, senza alcuna continuità o un inserimento stabile all’interno dell’organizzazione aziendale.

Tecnicamente, quando fai una prestazione occasionale, sei a tutti gli effetti un lavoratore subordinato e devi rispettare tutti gli obblighi previsti dal rapporto di lavoro. Ciò che distingue la prestazione occasionale da un rapporto subordinato classico è la gestione semplificata di retribuzioni, contributi e imposte.

Il contratto a prestazione occasionale​ PrestO

I contratti di prestazione occasionale PrestO hanno sostituito i vecchi voucher lavoro. Previsti dal decreto legge 50 del 2017, rappresentano un metodo per retribuire i lavoratori utilizzati saltuariamente, rispettando le tariffe retributive e i limiti economici annui previsti dalla legge.

Prestazione occasionale: come funziona

Per attivare una prestazione occasionale PrestO, sia tu che l’utilizzatore dovete iscrivervi al portale My INPS, inserendo tutti i dati richiesti. È importante attivare la prestazione almeno 60 minuti prima dell’inizio effettivo. Successivamente, dovrai confermare l’effettivo svolgimento dell’attività.

In alcuni settori, come il turismo, è possibile effettuare un’unica comunicazione che indichi il monte ore complessivo, senza dover attivare una nuova registrazione per ogni giornata lavorativa.

Sia l’utilizzatore che il prestatore devono rispettare i minimi retributivi orari stabiliti dalla legge. Per la maggior parte dei lavoratori, il limite minimo è:

  • 9 € netti all’ora per la prestazione lavorativa;
  • 36 € netti al giorno, anche se l’orario di lavoro è inferiore.

Questo implica che, per ottimizzare i costi, conviene organizzare il lavoro su almeno 4 ore giornaliere.

Oltre alla retribuzione oraria, l’utilizzatore deve coprire anche:

  • contributi previdenziali;
  • premi assicurativi;
  • oneri di gestione, calcolati in percentuale sul compenso erogato al lavoratore, con un importo minimo orario di circa 3,375 €.

Per i lavoratori agricoli, invece, il riferimento va ai minimi retributivi orari previsti dalla contrattazione collettiva del settore.

Prestazione occasionale senza partita iva 

La prestazione occasionale, retribuita attraverso il sistema PrestO, non richiede l’apertura della partita IVA. Questo significa che, se decidi di svolgere una prestazione occasionale rispettando i limiti di compensi annui previsti dalla legge, non hai l’obbligo di possedere o aprire una partita IVA.

Compatibilità lavoro dipendente e prestazione occasionale​ 

La prestazione occasionale è compatibile con l’attività di lavoro dipendente, a patto che sia svolta a favore di datori di lavoro diversi. Non è invece consentito utilizzare PrestO per lavori occasionali presso la stessa azienda con cui hai un rapporto di lavoro dipendente o che lo hai cessato da meno di sei mesi.

Per tutelarti, il legislatore ha previsto ulteriori divieti sull’uso di PrestO, tra cui:

  • nei contratti di appalto;
  • nel settore dell’edilizia e attività affini;
  • nel settore delle miniere, cave o torbiere;
  • nelle imprese agricole, tranne per alcune categorie di lavoratori, come pensionati, under 25, disoccupati o percettori di prestazioni integrative del salario o di sostegno al reddito;
  • da parte di aziende che impiegano più di 5 lavoratori a tempo indeterminato, a eccezione di alberghi e strutture ricettive turistiche, dove è possibile utilizzare PrestO per specifiche categorie di lavoratori (pensionati, under 25, disoccupati o percettori di prestazioni di sostegno al reddito), purché il numero di lavoratori subordinati non superi le 8 unità.

Esistono limiti al compenso spettante per la prestazione occasionale?

Esistono precisi limiti alla prestazione occasionale PrestO, soprattutto per quanto riguarda gli importi dei compensi. Questi limiti si applicano sia a te in quanto lavoratore sia all’azienda utilizzatrice.

Puoi svolgere il lavoro occasionale PrestO solo se non vengono superati i seguenti limiti:

  • non puoi percepire più di 5.000 € di compensi PrestO in un anno civile e puoi lavorare fino a un massimo di 280 ore annuali;
  • un singolo datore di lavoro non può pagarti più di 2.500 € di PrestO in un anno civile;
  • l’azienda utilizzatrice non può spendere complessivamente più di 5.000 € in PrestO in un anno civile;
  • gli steward negli impianti sportivi possono percepire fino a 5.000 € di PrestO in un anno.

Il legislatore ha previsto una riduzione dei limiti per alcune categorie, come i titolari di pensione di vecchiaia o invalidità, i giovani sotto i 25 anni, i disoccupati, i percettori di prestazioni integrative di salario o di altre prestazioni di sostegno al reddito. Per queste persone, i compensi percepiti vengono conteggiati solo al 75% del loro importo, garantendo così maggiore flessibilità.

Se sei un lavoratore non agricolo, puoi utilizzare PrestO entro il limite di 280 ore annue.

Prestazioni occasionali: il limite di 5.000 euro, lordi o netti

Il limite di 5.000 € deve intendersi al netto, ossia quale importo netto percepito. Le imposte, se dovute, non concorrono a formare l’importo di 5.000 € annui.

Quante prestazioni occasionali si possono fare in un anno?

Esistono due limiti principali per la prestazione occasionale: uno relativo alle ore lavorative e uno ai compensi.

  • Per quanto riguarda il limite orario, puoi svolgere prestazioni occasionali fino a un massimo di 280 ore annue.
  • Relativamente al limite dei compensi, non puoi superare:
    • 2.500 € annui per una stessa azienda;
    • 5.000 € complessivi annui da tutti i datori di lavoro.

Quindi, puoi eseguire qualsiasi prestazione occasionale, a condizione che rispetti entrambi i limiti: 280 ore, 2.500 euro per singolo datore di lavoro e 5.000 euro complessivi.

Quant’è la ritenuta d’acconto prestazione occasionale

Nel caso di una prestazione occasionale regolata dai voucher PrestO, non è prevista alcuna ritenuta d’acconto. Questo significa che l’azienda non deve effettuare né la ritenuta né alcun versamento relativo.

Diversamente, se svolgi una prestazione professionale ordinaria con partita IVA, e la ritenuta d’acconto è prevista, questa sarà pari al 20% del compenso.

Marca da bollo prestazione occasionale: quale serve? 

In caso di prestazione occasionale disciplinata dai voucher PrestO non è necessario apporre alcuna marca da bollo.

I lavoratori PrestO a quali tutele hanno diritto?

Se lavori tramite PrestO, hai automaticamente l’assicurazione alla Gestione Separata dell’INPS. Questo significa che il datore di lavoro deve versare il contributo IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti) all’INPS, oltre al premio per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.

Oltre a queste tutele, hai diritto a:

  • il riposo giornaliero;
  • la fruizione di pause durante il lavoro;
  • tutte le tutele in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro.

Quali utilizzatori possono far ricorso ai PrestO?

Gli utilizzatori che possono far ricorso ai PrestO sono le aziende, i professionisti, i lavoratori autonomi, gli imprenditori, le associazioni, le fondazioni ed altri enti di natura privata, le amministrazioni pubbliche e le imprese agricole.

La prestazione occasionale fa cumulo con altri redditi? 

La normativa stabilisce che i compensi percepiti dal prestatore sono esenti da imposizione fiscale, non compromettono lo stato di disoccupazione e vengono conteggiati per determinare il reddito necessario al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno.

Prestazione occasionale e naspi 

Se stai percependo la Naspi, puoi svolgere un’attività lavorativa tramite prestazione occasionale PrestO senza perdere il diritto all’indennità di disoccupazione

La normativa lo prevede espressamente, garantendoti la possibilità di eseguire attività lavorative mantenendo comunque l’assegno di disoccupazione. Questa opportunità può essere particolarmente utile per te se sei in disoccupazione e stai cercando un modo per integrare il tuo reddito.

 

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