La prestazione occasionale è un’attività lavorativa svolta senza continuità e senza un inserimento stabile, ma ha dei limiti
La prestazione occasionale si definisce proprio dal suo aggettivo: si tratta di un’attività lavorativa svolta in modo saltuario, senza alcuna continuità o un inserimento stabile all’interno dell’organizzazione aziendale.
Tecnicamente, quando fai una prestazione occasionale, sei a tutti gli effetti un lavoratore subordinato e devi rispettare tutti gli obblighi previsti dal rapporto di lavoro. Ciò che distingue la prestazione occasionale da un rapporto subordinato classico è la gestione semplificata di retribuzioni, contributi e imposte.
I contratti di prestazione occasionale PrestO hanno sostituito i vecchi voucher lavoro. Previsti dal decreto legge 50 del 2017, rappresentano un metodo per retribuire i lavoratori utilizzati saltuariamente, rispettando le tariffe retributive e i limiti economici annui previsti dalla legge.
Per attivare una prestazione occasionale PrestO, sia tu che l’utilizzatore dovete iscrivervi al portale My INPS, inserendo tutti i dati richiesti. È importante attivare la prestazione almeno 60 minuti prima dell’inizio effettivo. Successivamente, dovrai confermare l’effettivo svolgimento dell’attività.
In alcuni settori, come il turismo, è possibile effettuare un’unica comunicazione che indichi il monte ore complessivo, senza dover attivare una nuova registrazione per ogni giornata lavorativa.
Sia l’utilizzatore che il prestatore devono rispettare i minimi retributivi orari stabiliti dalla legge. Per la maggior parte dei lavoratori, il limite minimo è:
Questo implica che, per ottimizzare i costi, conviene organizzare il lavoro su almeno 4 ore giornaliere.
Oltre alla retribuzione oraria, l’utilizzatore deve coprire anche:
Per i lavoratori agricoli, invece, il riferimento va ai minimi retributivi orari previsti dalla contrattazione collettiva del settore.
La prestazione occasionale, retribuita attraverso il sistema PrestO, non richiede l’apertura della partita IVA. Questo significa che, se decidi di svolgere una prestazione occasionale rispettando i limiti di compensi annui previsti dalla legge, non hai l’obbligo di possedere o aprire una partita IVA.
La prestazione occasionale è compatibile con l’attività di lavoro dipendente, a patto che sia svolta a favore di datori di lavoro diversi. Non è invece consentito utilizzare PrestO per lavori occasionali presso la stessa azienda con cui hai un rapporto di lavoro dipendente o che lo hai cessato da meno di sei mesi.
Per tutelarti, il legislatore ha previsto ulteriori divieti sull’uso di PrestO, tra cui:
Esistono precisi limiti alla prestazione occasionale PrestO, soprattutto per quanto riguarda gli importi dei compensi. Questi limiti si applicano sia a te in quanto lavoratore sia all’azienda utilizzatrice.
Puoi svolgere il lavoro occasionale PrestO solo se non vengono superati i seguenti limiti:
Il legislatore ha previsto una riduzione dei limiti per alcune categorie, come i titolari di pensione di vecchiaia o invalidità, i giovani sotto i 25 anni, i disoccupati, i percettori di prestazioni integrative di salario o di altre prestazioni di sostegno al reddito. Per queste persone, i compensi percepiti vengono conteggiati solo al 75% del loro importo, garantendo così maggiore flessibilità.
Se sei un lavoratore non agricolo, puoi utilizzare PrestO entro il limite di 280 ore annue.
Il limite di 5.000 € deve intendersi al netto, ossia quale importo netto percepito. Le imposte, se dovute, non concorrono a formare l’importo di 5.000 € annui.
Esistono due limiti principali per la prestazione occasionale: uno relativo alle ore lavorative e uno ai compensi.
Quindi, puoi eseguire qualsiasi prestazione occasionale, a condizione che rispetti entrambi i limiti: 280 ore, 2.500 euro per singolo datore di lavoro e 5.000 euro complessivi.
Nel caso di una prestazione occasionale regolata dai voucher PrestO, non è prevista alcuna ritenuta d’acconto. Questo significa che l’azienda non deve effettuare né la ritenuta né alcun versamento relativo.
Diversamente, se svolgi una prestazione professionale ordinaria con partita IVA, e la ritenuta d’acconto è prevista, questa sarà pari al 20% del compenso.
In caso di prestazione occasionale disciplinata dai voucher PrestO non è necessario apporre alcuna marca da bollo.
Se lavori tramite PrestO, hai automaticamente l’assicurazione alla Gestione Separata dell’INPS. Questo significa che il datore di lavoro deve versare il contributo IVS (invalidità, vecchiaia e superstiti) all’INPS, oltre al premio per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro e le malattie professionali.
Oltre a queste tutele, hai diritto a:
Gli utilizzatori che possono far ricorso ai PrestO sono le aziende, i professionisti, i lavoratori autonomi, gli imprenditori, le associazioni, le fondazioni ed altri enti di natura privata, le amministrazioni pubbliche e le imprese agricole.
La normativa stabilisce che i compensi percepiti dal prestatore sono esenti da imposizione fiscale, non compromettono lo stato di disoccupazione e vengono conteggiati per determinare il reddito necessario al rilascio o al rinnovo del permesso di soggiorno.
Se stai percependo la Naspi, puoi svolgere un’attività lavorativa tramite prestazione occasionale PrestO senza perdere il diritto all’indennità di disoccupazione.
La normativa lo prevede espressamente, garantendoti la possibilità di eseguire attività lavorative mantenendo comunque l’assegno di disoccupazione. Questa opportunità può essere particolarmente utile per te se sei in disoccupazione e stai cercando un modo per integrare il tuo reddito.
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