Lavorare mentre si percepisce la NASpI è possibile, ma sono necessari alcuni accorgimenti. Infatti, ci sono dei casi in cui se si ha un lavoro si perde il diritto all’indennità di disoccupazione.
Per prima cosa, per evitare questa situazione è necessario comunicare all’INPS che si è cominciato un nuovo rapporto di lavoro entro 30 giorni dalla data di inizio. Inoltre, bisogna restare sotto alcuni limiti di reddito. Questi limiti sono diversi a seconda della tipologia di rapporto instaurato.
Per comunicare all’INPS che si è cominciato un nuovo lavoro è necessario presentare il modello Naspi COM specificando che tipo di attività lavorativa si svolge.
Per inoltrare la richiesta è sufficiente accedere con le credenziali SPID nell’apposita sezione Inps e compilare il modello.
È importante sottolineare che anche se il nuovo impiego rientra nei limiti, la NASpI può essere ridotta dell’80% proprio perché si percepiscono altri redditi.
Il lavoratore che durante il periodo di percezione della NASpI trova un nuovo impiego non perde il diritto all’indennità:
In questo caso però verrà operata d’ufficio una riduzione dell’importo della NASpILa “Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego” (NASpI) è un’indennità mensile di disoccupazione, istituita in relazione agli eventi di disoccupazione involontaria che si sono verificati dal 1° maggio 2015. More pari all’80 per cento del reddito previsto.
In caso di instaurazione di un rapporto di lavoro subordinato di durata inferiore a 6 mesi per redditi superiori a 8.145 euro annui, l’indennità sarà sospesa d’ufficio per tutta la durata del rapporto di lavoro.
In disoccupazione si può lavorare come libero professionista se il compenso annuo non supera i 4.800 euro.
Anche in questo caso, c’è la riduzione dell’indennità di disoccupazione pari all’80% del compenso percepito.
Al di sopra dei 4.800 euro annui per il lavoro autonomo si perde lo stato di disoccupazione, pertanto non si ha più diritto all’indennità.
Per prestazione occasionale si intendono i PrestO, gli ex voucher. Possono essere utilizzati per pagare i lavoratori saltuari da:
L’importo sia per il prestatore che per l’utilizzatore non può essere superiore ai 5.000 euro annui.
I redditi derivanti dalla prestazione occasionale sono interamente cumulabili con la NASpI. Questo significa che i compensi percepiti con i PrestO non incidono sullo stato di disoccupazione e, di conseguenza, non andranno a ridurre l’importo della NAspI.
In altre parole, se il soggetto è beneficiario della NASpI, può svolgere prestazioni di lavoro occasionale sempre nel limite di 5.000 euro annui.
Inoltre, in questo caso, il soggetto non è tenuto a comunicare nulla all’INPS sul compenso derivante da tale attività.
Anche se dal punto di vista fiscale queste tipologie di impiego sono assimilate al lavoro dipendente, ai fini della NASpI queste sono interamente cumulabili, dunque anche in questo caso non viene ridotto l’importo dell’indennità.
A differenza dei PrestO, però, nel caso degli stage è necessario inviare la comunicazione all’INPS e anche in questo caso vale il limite di 8.145 euro, superato il quale decade la prestazione dell’indennità.
Diverso trattamento per i redditi derivanti da attività sportive dilettantistiche, che essendo redditi diversi possono essere interamente cumulati con l’indennità NASpI e il beneficiario della disoccupazione non deve fare alcuna comunicazione all’INPS.
Leggi anche: