Trattamento integrativo: cos’è e come funziona?

Trattamento integrativo
(foto Shutterstock)

Il trattamento integrativo è una somma di denaro aggiuntiva che puoi ricevere in busta paga se hai alcuni requisiti: scopriamo quali

Cos’è il trattamento integrativo (ex bonus renzi)  

Che cos’è il trattamento integrativo? È una misura volta a ridurre la pressione fiscale e cioè l’IRPEF da pagare annualmente. All’inizio era noto come bonus Renzi, ma in seguito sono stati modificati sia il nome che l’importo. Si tratta di una somma che si aggiunge alla retribuzione netta e che quindi aumenta il tuo stipendio fino a 1.200 euro all’anno

Questo beneficio viene pagato dallo stato, ma nel caso di chi ha un lavoro subordinato viene anticipato dal datore di lavoro. Questo significa che se ne hai diritto troverai l’importo direttamente in busta paga e il datore di lavoro lo recupererà con il pagamento degli importi dovuti allo Stato.

In alcuni cedolini paga potrebbe trovarsi sotto la voce “T.i.r.”, cioè trattamento integrativo al reddito, oppure può essere indicato semplicemente come “trattamento integrativo 21/2020”. Il numero si riferisce alla legge da cui deriva.

A chi è rivolto il trattamento integrativo NASpI 

Il trattamento integrativo viene di norma dato a chi ha un lavoro dipendente o a chi percepisce redditi considerati “assimilabili” a quelli da lavoro dipendente e spesso pensiamo che sia l’unica ipotesi possibile.

In realtà non è così: si può ricevere anche quando prendi la disoccupazione Naspi

Trattamento integrativo 2024: cosa cambia? 

Per il 2024 il trattamento integrativo fino a 100 euro si applica ancora, ma segue un metodo di calcolo diverso dallo scorso anno. 

Per ricevere l’importo nella sua misura massima, cioè 1.200 euro, è necessario avere un reddito inferiore ai 15.000 euro. Sopra questa soglia l’importo andrà a diminuire, affiancandosi a un calcolo matematico che mette insieme le detrazioni spettanti e l’imposta lorda. Vediamo nel dettaglio.

Per i redditi fino a 15.000 euro, il bonus 100 euro nel 2024 spetta se l’IRPEF lorda dovuta è superiore alle detrazioni da lavoro che si devono ricevere (che per il 2024 sono aumentate a 1.955 €) diminuita di 75 euro in rapporto ai giorni di lavoro effettivi. 

In altre parole, per il 2024 hai diritto al trattamento integrativo se l’ipef lorda è più alta delle detrazioni da lavoro dipendente e quindi maggiore di 1.880 euro. Questo importo è dato dalle detrazioni, che per il 2024 ammontano a 1.955 euro, meno 75 euro. Quindi, ai fini del trattamento integrativo, l’importo delle detrazioni resta uguale agli anni precedenti.

Il bonus Renzi 2024 non esiste. Ora si chiama, come abbiamo visto, trattamento integrativo e spetterà in misura piena a chi ha un reddito da lavoro o Naspi fino a 15.000 euro, mentre fino a 28.000 euro spetta in misura ridotta. Dai 15.001 ai 28.000 euro spetta solo se le detrazioni (familiari a carico, lavoro dipendente, spese mediche…) sono inferiori all’IRPEF lorda.

Trattamento integrativo NASpI: quanto dura 

Il trattamento integrativo dura per tutti i 12 mesi dell’anno. Sia nel caso di redditi inferiori ai 15.000 euro che superiori, il trattamento integrativo verrà suddiviso per tutti i 12 mesi dell’anno.

Calcolo trattamento integrativo

Il trattamento integrativo è al massimo pari a 1.200 euro ripartito in 12 mensilità (all’incirca 100 euro mensili).

Con la modifica degli scaglioni IRPEF, è cambiato anche il calcolo del trattamento integrativo.

Rispetto allo scorso anno non cambia nulla per i redditi al di sotto dei 15.000 euro annui, cambia invece per i redditi compresi tra i 15.000 e i 28.000 euro.

Con reddito fino a 15.000 euro annui spetta un trattamento integrativo pari a circa 100 euro al mese, solo se la loro imposta lorda supera le detrazioni da lavoro dipendente che ti spettano.

Per i redditi tra 15.000 € e 28.000 € per il 2024, il trattamento integrativo spetta solo se l’ammontare di alcune detrazioni supera l’IRPEF dovuta. In questa situazione, l’importo del bonus dipenderà dalla differenza tra la somma delle detrazioni e l’imposta lorda. 

Le detrazioni da tenere in considerazione sono:

  • familiari a carico;
  • mutui agrari;
  • mutui immobiliari per l’acquisto della prima casa fino al 31 dicembre 2022;
  • redditi da lavoro dipendente e assimilati;
  • spese sanitarie;
  • spese per i lavori in casa, dalle ristrutturazioni alla riqualificazione energetica;
  • erogazioni liberali.

In altre parole coloro che non hanno una di queste tipologie di detrazioni, potrebbero perdere il diritto al trattamento integrativo. 

Attenzione! L’importo dato non sarà sempre uguale nel corso dei mesi, ma avrà delle variazioni in più o in meno di pochi euro, in base ai giorni indennizzabili del mese. Se percepisci la Naspi, questi giorni coincidono con i giorni in cui ti viene riconosciuta la prestazione.

Come fare domanda del trattamento integrativo NASpI 

Per ottenere questo tipo di bonus sull’IRPEF, non dovrai inviare alcuna richiesta. Se ti spetta, l’incentivo viene calcolato e dato in via del tutto automatica dall’INPS, sulla base dei redditi che hai denunciato.

Può accadere che il trattamento integrativo NASpI spesso non ti venga pagato il giorno in cui ricevi l’indennità di disoccupazione: non ti preoccupare, perché il giorno di pagamento varia da persona a persona.

Per questo motivo, ricorda che è importante dare comunicazione all’INPS se aumenti il tuo reddito. In questo modo l’istituto saprà sempre qual è l’importo che deve darti e tu non andrai incontro a spiacevoli sorprese.

Infatti, se ricevi una cifra superiore a quella che ti spetta, al momento della dichiarazione dei redditi dovrai restituire dei soldi, una cosa per niente piacevole!

Pagamento NASpI: quando arriva il trattamento 

Il pagamento del trattamento integrativo 2024 non sempre coincide a quando arriva la Naspi.

Infatti, i pagamenti del trattamento integrativo avvengono, generalmente, in un periodo successivo. Non è possibile indicare una data di pagamento Naspi, visto che non c’è una data precisa nel mese.

Perché non mi arriva il trattamento integrativo NASpI? 

Se il trattamento Naspi non arriva, non ti preoccupare.

Prima di tutto ricordiamo che il primo pagamento può avvenire anche con un paio di mesi di ritardo rispetto al pagamento della Naspi, ma gli importi che vengono versati comprenderanno, poi, anche quelli dovuti e non ancora ricevuti.

Nel caso in cui tu non dovessi percepire il trattamento mensilmente, ma ne dovessi avere comunque diritto, invece, nulla andrebbe perso: recupereresti automaticamente gli arretrati in sede di dichiarazione dei redditi.

Per tenere traccia dei pagamenti di questo bonus, puoi accedere al Fascicolo Previdenziale del Cittadino messo a disposizione dal sito INPS, accedendo con le tue credenziali SPID o CIE. 

Una volta effettuato l’accesso, per verificare l’effettivo pagamento del trattamento, bisognerà cliccare sul sottomenu della parte di sinistra dello schermo, alla voce “Pagamenti Piattaforma Fiscale”. 

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