Enti bilaterali: cosa sono e a cosa servono

Enti bilaterali
(foto Shutterstock)

Scopri a cosa servono i contributi che versi ogni mese in busta paga agli enti bilaterali. Contributi, formazione e prestazioni sanitarie

Saper leggere la busta paga è fondamentale per gestire meglio il tuo lavoro. Perché è importante? Perché ti permette di capire come si passa dal lordo al netto, ma soprattutto di controllare se i contributi vengono davvero versati.

E non si tratta solo dei contributi destinati all’INPS: tra le voci presenti in busta paga ci sono anche i contributi per gli enti bilaterali

Ma cosa sono esattamente questi enti e a cosa servono? Scopriamolo insieme!

Cosa sono gli enti bilaterali? 

Gli enti bilaterali sono delle associazioni, senza scopo di lucro, che offrono servizi a favore dei propri iscritti. Questi enti sono costituiti dalle associazioni sindacali assieme alle rappresentanze delle aziende, solitamente in occasione della stipula o del rinnovo del contratto collettivo di settore.

Perché sono detti “bilaterali” o “paritetici”? Perché la loro costituzione, amministrazione e gestione spetta ai rappresentanti dei lavoratori e delle aziende. 

Se ti stai chiedendo, dunque, cosa sono gli enti bilaterali nel concreto, non sono una sigla sindacale, ma enti gestiti insieme e di comune accordo sia dai rappresentanti dei lavoratori che dei datori di lavoro e offrono i propri servizi ad aziende e dipendenti.

Per capire ancora meglio, infine, chi sono gli enti bilaterali devi sapere che sono istituiti e disciplinati dai singoli CCNL di settore. Le leggi nazionali possono attribuire a questi enti attività specifiche, ma poi la regolazione vera e propria è sempre passata in mano alla contrattazione collettiva.

Quali sono le funzioni degli enti bilaterali?

Molteplici. Proprio come abbiamo detto prima, l’ente bilaterale deve curare gli interessi sia delle aziende che vi aderiscono che del personale dipendente che viene iscritto. 

Per questo motivo tutti gli enti hanno un pacchetto di attività che realizzano ad hoc per le aziende e un altro pacchetto di misure, bonus e prestazioni a favore dei dipendenti. 

Per quanto riguarda le imprese, gli enti bilaterali possono offrire una serie di forme di sostegno al reddito e ammortizzatori sociali che possono essere richiesti in periodi di particolare crisi produttiva o economica, promuovere corsi di formazione da somministrare ai propri dipendenti (anche apicali) e finanziare iniziative aziendali. 

Il personale dipendente, invece, può richiedere all’ente alcuni rimborsi delle spese sostenute come ad esempio quelle mediche (farmaci, presidi medici, apparecchi e così via dicendo) o quelle per la scuola dei figli, accedere a convenzioni per servizi gratuiti o a prezzi scontati, partecipare agli eventi formativi e di aggiornamento professionale e accedere a molti altri servizi integrativi. 

Gli enti bilaterali, inoltre, promuovono eventi formativi, studio e ricerca e attività finalizzate allo sviluppo dell’occupazione.

Elenco enti bilaterali

In Italia esistono tantissimi enti bilaterali suddivisi per singoli settori professionali di riferimento. 

L’articolazione è la seguente: 

  • in genere è previsto un ente bilaterale nazionale che ha le funzioni più importanti di coordinamento, direzione e indirizzo;
  • dall’ente bilaterale nazionale si diramano tutti gli enti bilaterali territoriali che presidiano i singoli territori.

Facciamo un esempio per capire meglio: nel settore del commercio esiste l’ente bilaterale nazionale Terziario (EBINTER), che poi si articola per ogni singola regione e provincia come è possibile vedere nella pagina dedicata del sito. 

Vediamo di fare un elenco degli enti bilaterali più rilevanti nel nostro tessuto economico: 

  • Ebinter per il commercio e il terziario, che è quello che abbiamo appena menzionato;
  • Ebilog per il settore del trasporto e della logistica;
  • E.B.M. Ente Bilaterale Metalmeccanica per le piccole e medie imprese metalmeccaniche;
  • Ebnt per il turismo e i pubblici esercizi;
  • Ebna per i lavoratori dell’artigianato.

Enti bilaterali commercio 

Tra gli enti bilaterali del commercio non esiste solo l’EBINTER con tutte le sue articolazioni territoriali, ma anche ad esempio: 

  • EBFVG: ente del commercio specifico del Friuli Venezia Giulia. Questo ente offre tantissimi servizi alla persona come ad esempio rimborsi per le visite odontoiatriche, per le attività sportive, per l’acquisto di lenti, app per imparare le lingue estere e via dicendo; 
  • EBIT: questo ente offre servizi di bilateralità a diversi settori tra cui commercio, turismo, colf, vigilanza e terziario. Le attività più importanti dell’ente si basano principalmente su: welfare, formazione e previdenza integrativa. 

Enti bilaterali artigianato​ 

La principale articolazione bilaterale nel settore dell’artigianato è rappresentata dall’EBNA che abbiamo già citato nell’elenco cui sopra. 

A livello territoriale, però, ci sono tantissimi enti bilaterali artigianato come: 

  • EBAV: ente della Regione Veneto;
  • EBER: ente della Regione Emilia Romagna.

Enti bilaterali edilizia 

Il temi degli enti bilaterali nel settore dell’edilizia è leggermente diverso perché esistono le Casse Edili, tutte gestite dalla CNCE e cioè dalla Commissione Nazionale Paritetica per le Casse Edili. 

Sono poi le singole Casse edili ad organizzare e gestire le varie attività e prestazioni di bilateralità.  Accanto alla CNCE c’è il FORMEDIL e cioè l’unico ente formatore di settore 

Enti bilaterali metalmeccanici 

Tra gli enti bilaterali metalmeccanici, oltre all’EBM che abbiamo già menzionato, c’è l’ENBIMS e cioè l’Ente Bilaterale Metalmeccanici e Servizi. In particolare questo ente si riferisce alle aziende, e ai loro dipendenti, che applicano il CCNL Metalmeccanici – Cooperative – Façon – Frigoristi.

Enti bilaterali terziario​ 

Come già ribadito, gli enti bilaterali del terziario sono principalmente accorpati sotto l’EBINTER che rappresenta il più grande ente bilaterale nazionale di settore. 

Come ci si iscrive agli enti bilaterali?

Nella maggior parte dei casi, non devi fare nulla: la tua iscrizione al fondo in quanto dipendente è fatta direttamente dall’azienda. Infatti, le società che applicano il contratto collettivo hanno l’obbligo di iscriversi all’ente bilaterale e di comunicare i nominativi di tutti i propri lavoratori.

Qualora l’azienda non aderisca all’ente bilaterale, in genere, dovrà: 

  • pagare una somma in busta paga a compensazione dei contributi che non vengono versati alla bilateralità;
  • oppure garantire una gamma di misure, servizi e prestazioni equivalenti a quelle che offre l’ente bilaterale a cui non si è iscritta. 

Gli enti bilaterali si finanziano attraverso i contributi che le società iscritte hanno l’obbligo di versare mensilmente o annualmente.

Chi deve versare i contributi per gli enti bilaterali 

In materia di contributi da versare agli enti bilaterali, il CCNL fa da padrone. 

Quasi tutti i contratti collettivi, infatti, hanno una sezione dedicata alla bilateralità in cui viene spiegato il funzionamento dell’ente bilaterale, qual è l’ente bilaterale di riferimento (anche se l’azienda non è per forza obbligata ad aderire a quello, può sceglierne uno anche diverso se più conveniente) e i contributi che devono essere versati. 

Questi contributi vengono suddivisi tra il datore di lavoro e il dipendente quindi in busta paga vedrai solamente il contributo a tuo carico che l’azienda ti trattiene e versa all’ente bilaterale. 

Allo stesso modo l’azienda, con le denunce contributive mensili, verserà la quota di sua competenza. 

 

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