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Il CCNL metalmeccanico tutela i lavoratori di questo settore nei diversi livelli. Le categorie aggiornate dall’ultimo rinnovo sono passate da dieci a nove e non sono più classificate per numeri ma per lettere, vediamole in ordine dal livello di partenza a quello più alto:
Inoltre sono stati individuati sei criteri di professionalità: gerarchico/funzionale, competenza tecnico/specifica e le nuove competenze polivalenti, polifunzionali e del miglioramento continuo.
Il Contratto collettivo nazionale metalmeccanici prevede per gli impiegati del settore il pagamento di tredici mensilità all’anno. La tredicesima mensilità viene versata in occasione del Natale e spetta a tutti i dipendenti in proporzione ai mesi lavorati durante l’anno precedente: la somma è composta da tanti dodicesimi quanti sono i mesi di anzianità, incluso il periodo di prova per i neo assunti. Ad esempio, chi lavora da oltre un anno avrà la tredicesima intera, chi da sei mesi avrà la metà della somma.
Inoltre, prevede per i lavoratori un periodo di ferie retribuite pari a 4 settimane ogni anno; con un’anzianità di servizio fra 10 e 18 anni si matura un giorno in più, oltre invece si ha diritto a una settimana in più di ferie all’anno. Il Contratto collettivo nazionale metalmeccanici prevede anche dei permessi retribuiti: i lavoratori maturano gradualmente 13 permessi di 8 ore all’anno, pari a un totale di 104 ore. Il calendario annuale include infine festività nazionali e locali come Natale, il 25 aprile, il santo patrono della città in cui ha sede l’azienda.
Misura sicuramente molto utile e gradita ai genitori che lavorano nel settore metalmeccanico sono i congedi parentali, a cui hanno diritto sia le madri che i padri: entrambi i genitori infatti possono richiedere un congedo fino a sei mesi entro i dodici anni di vita di ogni figlio. Il congedo può essere continuativo o spezzato, sia su base oraria che giornaliera.
Gli addetti a cui si applica il Contratto collettivo nazionale metalmeccanici accedono a delle forme di previdenza integrativa e di tutela della salute. I lavoratori assunti possono infatti iscriversi volontariamente al Fondo pensione nazionale di categoria Cometa, che fornisce prestazioni pensionistiche complementari. In caso di iscrizione, viene versata un’aliquota dall’azienda e viene trattenuta una quota dalla busta paga del lavoratore, si può inoltre destinare a questo fondo il proprio TFR. Per quanto riguarda la tutela della salute, questo contratto collettivo prevede l’iscrizione al Fondo mètasalute, che permette di ottenere prestazioni sanitarie aggiuntive rispetto a quelle del sistema sanitario nazionale.
L’ultimo accordo stabilisce che le aziende forniscano ai lavoratori dei flexible benefit, cioè degli strumenti di welfare, fino a una somma di 200 euro all’anno. Alcuni esempi sono buoni spesa, rimborso di spese scolastiche sostenute per i figli o contributi per le spese di trasporto.