Ecco tutti i principali aspetti da conoscere sulle cause e le conseguenze del licenziamento disciplinare
Il licenziamento disciplinareÈ la sanzione estrema che il datore può infliggere a fronte di comportamenti del lavoratore contrari alle regole stabilite dalla legge e dal codice disciplinare aziendale. More è la sanzione più grave che il datore di lavoro può adottare nei tuoi confronti.
Viene applicato quando commetti un comportamento talmente grave da rendere impossibile la continuazione del rapporto di lavoro.
Dal punto di vista tecnico, questo tipo di licenziamento viene chiamato anche “licenziamento per giusta causa”, come previsto dall’articolo 2119 del Codice Civile. La norma stabilisce che il rapporto di lavoro può essere interrotto senza preavviso, quando non è possibile nemmeno una prosecuzione temporanea dell’attività lavorativa.
La legge non elenca i casi in cui si può applicare il licenziamento disciplinare per giusta causa. Si limita a stabilire che deve esserci una “causa che non consenta la prosecuzione, nemmeno provvisoria, del rapporto di lavoro”.
Dato che la norma non specifica quali situazioni rientrano in questa definizione, sono stati i contratti collettivi e la giurisprudenza a individuare alcuni esempi di comportamenti che possono giustificare questo tipo di licenziamento.
Vediamo ora alcuni casi concreti di licenziamento per giusta causa, previsti da tre dai contratti collettivi più diffusi.
Il contratto collettivoÈ l’accordo stipulato a livello nazionale tra i sindacati di rappresentanza dei lavoratori e dei datori di lavoro per regolare determinati aspetti dei contratti individuali di lavoro di un certo settore (es. orario di lavoro, retribuzione minima, ferie, congedi, ecc.). More del commercio-terziario punisce con il licenziamento questi comportamenti:
Nel contratto collettivo metalmeccanici – industria, l’azienda può licenziarti per giusta causa se commetti una delle seguenti violazioni:
Nel contratto collettivo del settore trasporti e logistica, l’azienda può licenziarti per giusta causa se commetti una delle seguenti violazioni:
Attenzione: gli elenchi presenti nei contratti collettivi hanno solo un valore esemplificativo. Non possono includere tutte le possibili violazioni.
Se commetti un illecito che non è espressamente indicato, l’azienda può comunque decidere di licenziarti per giusta causa, se ritiene che la tua condotta sia altrettanto grave o addirittura più grave rispetto a quelle già previste dal contratto collettivo.
Il licenziamento disciplinare per giusta causa non prevede alcun preavviso.
Questo significa che, una volta concluso il procedimento disciplinare, l’azienda ti comunica il licenziamento con effetto immediato, a partire dalla data della contestazione disciplinare.
Di conseguenza, il rapporto di lavoro si interrompe subito, senza che l’azienda debba pagarti l’indennità sostitutiva del preavviso.
Nel nostro ordinamento non esiste il licenziamento immediato. Ogni licenziamento deve essere preceduto da una contestazione disciplinare e dal relativo procedimento.
Per questo motivo, è fondamentale che la contestazione disciplinare sia redatta in modo corretto. Questo documento apre ufficialmente il procedimento disciplinare e definisce con precisione i fatti che ti vengono contestati.
Nella redazione della contestazione disciplinare è necessario osservare i seguenti principi:
In questi casi è necessario avviare un’apposita procedura, prevista dall’art. 7 dello Statuto dei LavoratoriSi tratta della legge 300/1970, che ha introdotto importanti norme a tutela della libertà e dignità dei lavoratori, della libertà sindacale, dell’attività sindacale nei luoghi di lavoro e norme sul collocamento More.
Il datore di lavoro è tenuto a predisporre un codice disciplinare, in cui indica le condotte rilevanti sul piano disciplinare e le relative sanzioni.
Questo codice deve necessariamente essere portato a conoscenza dei lavoratori, mediante l’affissione in un luogo accessibile a tutti.
Nel momento in cui viene accertato il compimento di una delle condotte vietate dal codice, il datore di lavoro deve procedere alla contestazione del comportamento.
È necessario che la contestazione sia tempestiva, adottata in forma scritta e che vengano specificati i fatti realizzati dal lavoratore.
Entro i 5 giorni successivi alla contestazione, il lavoratore ha diritto a presentare le proprie giustificazioni, in forma scritta o orale, e può anche farsi assistere da un rappresentante sindacale.
Dopo aver ricevuto le giustificazioni del lavoratore, il datore di lavoro può decidere se procedere o meno con il licenziamento.
Nel caso in cui dovesse licenziare il dipendente, il datore di lavoro è comunque tenuto alla comunicazione scritta del licenziamento.
In questa comunicazione, in particolare, deve specificare i motivi alla base della sanzione, richiamare i comportamenti contestati al dipendente, fare un riferimento alle giustificazioni adottate dal lavoratore e alle ragioni per cui non sono state accolte.
Se la procedura si conclude con il licenziamento gli effetti si producono dal giorno della contestazione.
Quali sono le conseguenze dell’accertamento di un licenziamento disciplinare illegittimo
Se il licenziamento disciplinare viene giudicato illegittimo, le conseguenze possono variare in base a diversi fattori, in particolare alle dimensioni dell’azienda.
In sintesi, le possibili tutele sono:
Sì, anche in caso di licenziamento disciplinare hai diritto alla NASpI.
La NASpI è una tutela prevista ogni volta che il rapporto di lavoro si interrompe per decisione dell’azienda, e non del lavoratore.
Anche se il licenziamento è dovuto a fatti o condotte gravi, resta comunque una scelta dell’azienda interrompere il rapporto di lavoro. Per questo motivo, puoi comunque richiedere l’indennità di disoccupazione.
No, il licenziamento disciplinare non lascia alcuna traccia.
Si tratta di un falso mito legato al vecchio “libretto del lavoro”, ormai abolito. In passato, si credeva che un licenziamento disciplinare restasse registrato nella carriera lavorativa del dipendente, ma oggi non esiste alcun archivio ufficiale che conservi questa informazione.
Quindi, il licenziamento disciplinare non viene annotato da nessuna parte e non influisce sulle future opportunità di lavoro.
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