Le ferie sono un diritto, ma non hai la libertà di andare in ferie quando preferisci
Le ferie ti permettono di recuperare le energie psicofisiche e di dedicare maggiore attenzione alle tue relazioni personali e sociali. In questo articolo vediamo di capire chi decide quando puoi andare in ferie e quanti giorni dell’anno sono dedicati.
Per sapere quanti giorni di ferie hai diritto in un anno, devi fare riferimento al contratto collettivo applicato in azienda. Di solito, trovi indicazioni sulle ferie maturate sia nel contratto di lavoro che nelle buste paga.
La legge stabilisce che il periodo minimo di ferie annuali non può essere inferiore a quattro settimane. Due di queste settimane dovrebbero essere utilizzate nell’anno in cui maturano, preferibilmente in modo continuativo, mentre le altre due devi averle entro i 18 mesi successivi.
Questa regola è sancita dall’articolo 10 del decreto legislativo 66 del 2003, il quale stabilisce che il periodo di ferie va distribuito almeno in parte nell’anno di maturazione e il restante entro il termine stabilito.
Ad esempio, se nel 2024 hai maturato 4 settimane di ferie, dovresti utilizzare 2 settimane entro il 31 dicembre 2024, e le altre 2 entro la fine di giugno 2026.
È importante consultare il contratto collettivo applicato, perché potrebbero esserci previsioni specifiche riguardanti la durata e la maturazione delle ferie.
I dipendenti con contratto CCNL commercio hanno diritto a 26 giorni di ferie annuali.
Per quanto riguarda la distribuzione delle ferie, il Contratto del Commercio stabilisce che l’azienda ha il compito di decidere i periodi, tenendo conto sia delle proprie esigenze operative che delle necessità dei lavoratori. I turni feriali possono essere concordati tra le parti e programmati in periodi diversi dell’anno, con la possibilità di frazionare le ferie in non più di due periodi distinti.
Se lavori nel settore metalmeccanico hai diritto a:
Maturi le ferie progressivamente con una modalità specifica: ogni mese di lavoro si acquisisce un dodicesimo del periodo annuale.
Il datore di lavoro è colui che decide quando puoi prendere le ferie. Secondo l’articolo 2109 del Codice civile, hai diritto a un periodo di riposo stabilito dal datore di lavoro, che deve comunque tener conto delle esigenze aziendali e delle tue necessità.
La pianificazione delle ferie quindi la decide il datore di lavoro, ma deve considerare le tue esigenze personali, oltre a quelle dell’azienda. Tuttavia, dialogando col tuo datore di lavoro o con le risorse umane è possibile venirsi incontro e avere una pianificazione delle ferie che soddisfi entrambe le parti.
Dal punto di vista legislativo, il datore di lavoro ha la facoltà di stabilire tutti i giorni ferie che ti spettano durante l’anno. Tuttavia, è frequente l’adozione di un regolamento aziendale che disciplina la richiesta e l’organizzazione delle ferie.
Questo strumento è particolarmente utile per pianificare in modo efficace i periodi di ferie tuoi e dei tuoi colleghi, evitando problemi come rifiuti o autorizzazioni dell’ultimo minuto.
Anche se l’azienda potrebbe, in teoria, decidere i periodi di ferie, nella realtà questi vengono quasi sempre concordati con te o con i tuoi rappresentanti. Da un lato, tu hai bisogno di ferie per riposarti, mentre dall’altro l’azienda vuole che tu sia in serenità e con del riposo alle spalle, in modo da tornare al lavoro senza compromettere la produttività o i servizi.
Per questo motivo, spesso le ferie vengono pianificate in anticipo, ad esempio durante i periodi di chiusura degli stabilimenti o dei negozi, oppure organizzate a turni nei momenti di minor lavoro.
La durata e il periodo delle ferie sono generalmente stabiliti con un piano ferie, approvato dal tuo datore di lavoro, che deve cercare di equilibrare le esigenze dell’azienda con le tue necessità.
Sì, l’azienda può negarti le ferie. Come abbiamo visto, il datore di lavoro ha il potere di stabilire quando puoi prenderle.
I motivi per un eventuale rifiuto possono essere diversi e, nel rispetto della correttezza contrattuale, dovrebbero essere chiariti nella comunicazione che ti viene inviata. Ecco alcuni esempi:
Come indica il nome, le ferie forzate sono decise dal datore di lavoro e imposte a te e ai tuoi colleghi.
Non esiste una norma specifica che stabilisca quando il datore può obbligarti a prenderle, ma ci sono diversi motivi per cui questa situazione può verificarsi. Ad esempio:
Il calo di lavoro è una delle situazioni in cui l’azienda può decidere di darti le ferie in modo “forzato”. Questa scelta nasce da un’esigenza organizzativa: in pratica, l’azienda ti chiede di utilizzare le ferie accumulate, spesso chiamato “smaltimento ferie”, durante un periodo in cui c’è meno necessità di personale.
Il datore di lavoro può darti le ferie forzate anche in caso di lavori di ristrutturazione e conseguente chiusura dei locali dove si svolge l’attività lavorativa.
Sì, il datore di lavoro può richiamarti dalle ferie, ma deve esserci una motivazione legata a esigenze organizzative o produttive.
In queste situazioni, se il contratto collettivo applicato lo prevede, l’azienda è obbligata a rimborsarti le spese di viaggio, vitto e alloggio che hai sostenuto a causa del rientro anticipato.
Per esempio, il contratto collettivo del commercio stabilisce che, in caso di richiamo anticipato per ragioni di servizio, hai diritto sia a completare il periodo di ferie in un altro momento sia al rimborso delle spese per il rientro anticipato e per tornare al luogo da cui sei stato richiamato.
Il contratto collettivo dei metalmeccanici, invece, specifica che, se non puoi usufruire delle ferie per esigenze lavorative imprescindibili, queste non possono essere sostituite con un’indennità economica e devono essere godute appena possibile, compatibilmente con le necessità organizzative dell’azienda.
Anche se il contratto collettivo non lo impone, nulla vieta al datore di lavoro di rimborsarti le spese sostenute per il rientro dalle ferie anticipate.
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