Cos’è l’assenza ingiustificata e quali sono le conseguenze per i lavoratori

Cos'è l'assenza ingiustificata
(foto Shutterstock)

L’assenza ingiustificata può portare a sanzioni, sospensioni o anche al licenziamento in alcuni casi

Di recente è stata introdotta una novità importante riguardo all’assenza ingiustificata. Secondo il DDLavoro, che è in fase di approvazione al Senato, se ti assenti senza giustificazione per un periodo superiore a quello previsto dal contratto collettivo nazionale o, in mancanza di indicazioni, per più di 15 giorni, il tuo rapporto di lavoro sarà considerato interrotto per tua volontà.

Questo significa che il tuo datore di lavoro non dovrà avviare la procedura di licenziamento per giusta causa, ma basterà una semplice comunicazione all’Ispettorato del lavoro. C’è però un’altra conseguenza importante: in questo caso, non avrai diritto alla NASpI (l’indennità di disoccupazione), perché la legge considera l’assenza ingiustificata come dimissioni volontarie.

Cos’è l’assenza ingiustificata 

L’assenza ingiustificata si verifica quando non ti presenti al lavoro senza fornire una valida giustificazione al tuo datore di lavoro. Ci sono due situazioni principali che possono rientrare in questa definizione:

  • non ti presenti al lavoro e non fornisci alcuna spiegazione;
  • presenti una giustificazione che risulta non veritiera.

In questo testo ci concentriamo sul primo caso, ossia quando non ti presenti al lavoro e non fornisci alcuna giustificazione valida per la tua assenza.

Cosa si rischia in caso di assenza ingiustificata?

Prima della recente modifica, se ti avessi scelto di assentarti ingiustificatamente dal lavoro, avresti rischiato l’avvio di un procedimento disciplinare e avresti potuto subire una delle sanzioni previste dal contratto collettivo, incluso il licenziamento. Con la nuova normativa, oltre alle sanzioni disciplinari già previste, l’azienda può far cessare il rapporto di lavoro con una semplice comunicazione all’Ispettorato del Lavoro. In questo caso, il rapporto si considera risolto per tua volontà.

La nuova regola è stata introdotta modificando il testo sulle dimissioni, contenuto nell’articolo 26 del decreto legislativo n. 151 del 2015. La normativa aggiornata stabilisce che, in caso di assenza ingiustificata prolungata oltre il termine previsto dal contratto collettivo o, in mancanza di tale previsione, per più di 15 giorni, il datore di lavoro deve comunicarlo all’Ispettorato del Lavoro territorialmente competente. 

L’Ispettorato può verificare la veridicità della comunicazione, ma il rapporto di lavoro sarà comunque considerato risolto per tua volontà, e non varrà la disciplina prevista per le dimissioni ordinarie.

Se ti trovi in questa situazione, hai comunque il diritto di difenderti. Puoi dimostrare che non eri in grado di comunicare i motivi della tua assenza per cause di forza maggiore o per un fatto imputabile al tuo datore di lavoro.

Quando scatta il licenziamento per assenza ingiustificata 

In caso di assenza ingiustificata l’azienda ha a disposizione due rimedi:

  1. avviare la procedura disciplinare per adottare il licenziamento per giusta causa  o altro provvedimento disciplinare;
  2. attendere il superamento del termine previsto dal contratto collettivo (o in mancanza attendere 15 giorni) e poi comunicare l’assenza ingiustificata all’Ispettorato del lavoro.

L’adozione di uno o dell’altro provvedimento ha conseguenze diverse:

  • in caso di avvio del procedimento disciplinare, devono essere osservate tutte le norme a garanzia del diritto di difesa del dipendente e la procedura termina con un licenziamento per giusta causa, che potrà essere impugnato dal lavoratore
  • in caso, invece, di avvio della nuova procedura, il rapporto cessa per “dimissioni” del lavoratore.

In caso di assenza ingiustificata, la tua azienda può scegliere tra due opzioni:

  • avviare una procedura disciplinare per adottare un licenziamento per giusta causa o un altro provvedimento disciplinare;
  • attendere che superi il termine previsto dal contratto collettivo (o, se non previsto, attendere 15 giorni) e poi comunicare la tua assenza ingiustificata all’Ispettorato del lavoro.

Queste due opzioni portano a conseguenze diverse:

  • se viene avviato il procedimento disciplinare, la tua azienda deve seguire tutte le regole che garantiscono il tuo diritto di difesa. Al termine della procedura, il licenziamento per giusta causa potrà essere contestato da te;
  • se invece viene utilizzata la nuova procedura, il rapporto di lavoro si interrompe automaticamente ed è considerato come se avessi dato le dimissioni.

Entrambe le procedure hanno implicazioni diverse per il rapporto di lavoro e per i tuoi diritti.

Dopo quanti giorni di assenza ingiustificata scatta il licenziamento

Se ti stai chiedendo quanti giorni di assenza ingiustificata possono portare al licenziamento, devi sapere che la legge non stabilisce un numero fisso. È compito dei contratti collettivi regolamentare queste situazioni, inclusi i giorni complessivi necessari per avviare un licenziamento disciplinare. Anche se la tua azienda decide di utilizzare la procedura tramite l’Ispettorato, dovrà comunque rispettare quanto previsto dal contratto collettivo applicato.

Ecco cosa dicono alcuni dei principali contratti collettivi:

Commercio e terziario:

Le assenze devono essere giustificate per iscritto entro 48 ore. In caso contrario:

  • se l’assenza ingiustificata non supera i tre giorni nell’anno solare, puoi ricevere una multa (fino a quattro ore di retribuzione);
  • se l’assenza supera i tre giorni nell’anno solare, si procede con il licenziamento disciplinare.

Metalmeccanici

Le assenze devono essere giustificate entro il giorno successivo all’inizio dell’assenza, salvo impedimenti giustificati. In caso contrario:

  • puoi ricevere un’ammonizione scritta, una multa o una sospensione;
  • il licenziamento con preavviso scatta per assenze ingiustificate superiori a quattro giorni consecutivi.

Trasporto e logistica

Devi comunicare le assenze tempestivamente all’azienda. In caso contrario:

  • il licenziamento disciplinare scatta per un’assenza ingiustificata di almeno quattro giorni consecutivi;
  • oppure per almeno quattro episodi di assenza ingiustificata nell’arco di un anno.

Quanto tempo si ha per fare una contestazione per un’assenza ingiustificata?

Una volta ricevuta la contestazione disciplinare per assenza ingiustificata, hai 5 giorni di tempo per presentare le tue giustificazioni al datore di lavoro

È consigliabile fornire una risposta scritta alla lettera di contestazione, spiegando le ragioni dell’assenza e allegando eventuali documenti giustificativi.

Risarcimento danni per assenza ingiustificata

L’assenza ingiustificata dal lavoro può comportare, oltre alle sanzioni disciplinari, l’obbligo per te di risarcire eventuali danni causati all’azienda. Se la tua assenza ha provocato disagi operativi o perdite economiche, il datore di lavoro può richiedere un risarcimento proporzionato al danno subito

Inoltre, in caso di licenziamento per assenza ingiustificata, potresti dover rimborsare al datore di lavoro il contributo NASpI versato all’INPS, noto come “ticket licenziamento”.

Se vengo licenziato per assenza ingiustificata ho diritto alla disoccupazione? 

La possibilità di richiedere e ottenere la NASpI (indennità di disoccupazione) dipende dal tipo di provvedimento adottato dal tuo datore di lavoro. Come già visto, l’azienda può scegliere tra due strumenti:

  • il licenziamento per assenza ingiustificata;
  • la comunicazione all’Ispettorato del Lavoro della risoluzione del rapporto per assenza ingiustificata.

Avrai diritto a chiedere la NASpI solo se vieni licenziato per assenza ingiustificata. Invece, se il rapporto di lavoro si chiude attraverso la comunicazione all’Ispettorato, non potrai accedere all’indennità di disoccupazione.

 

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