L’assenza ingiustificata può portare a sanzioni, sospensioni o anche al licenziamento in alcuni casi
Di recente è stata introdotta una novità importante riguardo all’assenza ingiustificata. Secondo il DDLavoro, che è in fase di approvazione al Senato, se ti assenti senza giustificazione per un periodo superiore a quello previsto dal contratto collettivo nazionale o, in mancanza di indicazioni, per più di 15 giorni, il tuo rapporto di lavoro sarà considerato interrotto per tua volontà.
Questo significa che il tuo datore di lavoro non dovrà avviare la procedura di licenziamento per giusta causa, ma basterà una semplice comunicazione all’Ispettorato del lavoro. C’è però un’altra conseguenza importante: in questo caso, non avrai diritto alla NASpILa “Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego” (NASpI) è un’indennità mensile di disoccupazione, istituita in relazione agli eventi di disoccupazione involontaria che si sono verificati dal 1° maggio 2015. More (l’indennità di disoccupazione), perché la legge considera l’assenza ingiustificata come dimissioni volontarie.
L’assenza ingiustificata si verifica quando non ti presenti al lavoro senza fornire una valida giustificazione al tuo datore di lavoro. Ci sono due situazioni principali che possono rientrare in questa definizione:
In questo testo ci concentriamo sul primo caso, ossia quando non ti presenti al lavoro e non fornisci alcuna giustificazione valida per la tua assenza.
Prima della recente modifica, se ti avessi scelto di assentarti ingiustificatamente dal lavoro, avresti rischiato l’avvio di un procedimento disciplinare e avresti potuto subire una delle sanzioni previste dal contratto collettivo, incluso il licenziamento. Con la nuova normativa, oltre alle sanzioni disciplinari già previste, l’azienda può far cessare il rapporto di lavoro con una semplice comunicazione all’Ispettorato del Lavoro. In questo caso, il rapporto si considera risolto per tua volontà.
La nuova regola è stata introdotta modificando il testo sulle dimissioniL’atto unilaterale con cui il lavoratore comunica di voler interrompere il rapporto lavorativo con il datore di lavoro. More, contenuto nell’articolo 26 del decreto legislativo n. 151 del 2015. La normativa aggiornata stabilisce che, in caso di assenza ingiustificata prolungata oltre il termine previsto dal contratto collettivo o, in mancanza di tale previsione, per più di 15 giorni, il datore di lavoro deve comunicarlo all’Ispettorato del Lavoro territorialmente competente.
L’Ispettorato può verificare la veridicità della comunicazione, ma il rapporto di lavoro sarà comunque considerato risolto per tua volontà, e non varrà la disciplina prevista per le dimissioni ordinarie.
Se ti trovi in questa situazione, hai comunque il diritto di difenderti. Puoi dimostrare che non eri in grado di comunicare i motivi della tua assenza per cause di forza maggiore o per un fatto imputabile al tuo datore di lavoro.
In caso di assenza ingiustificata l’azienda ha a disposizione due rimedi:
L’adozione di uno o dell’altro provvedimento ha conseguenze diverse:
In caso di assenza ingiustificata, la tua azienda può scegliere tra due opzioni:
Queste due opzioni portano a conseguenze diverse:
Entrambe le procedure hanno implicazioni diverse per il rapporto di lavoro e per i tuoi diritti.
Se ti stai chiedendo quanti giorni di assenza ingiustificata possono portare al licenziamento, devi sapere che la legge non stabilisce un numero fisso. È compito dei contratti collettivi regolamentare queste situazioni, inclusi i giorni complessivi necessari per avviare un licenziamento disciplinare. Anche se la tua azienda decide di utilizzare la procedura tramite l’Ispettorato, dovrà comunque rispettare quanto previsto dal contratto collettivo applicato.
Ecco cosa dicono alcuni dei principali contratti collettivi:
Le assenze devono essere giustificate per iscritto entro 48 ore. In caso contrario:
Le assenze devono essere giustificate entro il giorno successivo all’inizio dell’assenza, salvo impedimenti giustificati. In caso contrario:
Devi comunicare le assenze tempestivamente all’azienda. In caso contrario:
Una volta ricevuta la contestazione disciplinare per assenza ingiustificata, hai 5 giorni di tempo per presentare le tue giustificazioni al datore di lavoro.
È consigliabile fornire una risposta scritta alla lettera di contestazione, spiegando le ragioni dell’assenza e allegando eventuali documenti giustificativi.
L’assenza ingiustificata dal lavoro può comportare, oltre alle sanzioni disciplinari, l’obbligo per te di risarcire eventuali danni causati all’azienda. Se la tua assenza ha provocato disagi operativi o perdite economiche, il datore di lavoro può richiedere un risarcimento proporzionato al danno subito.
Inoltre, in caso di licenziamento per assenza ingiustificata, potresti dover rimborsare al datore di lavoro il contributo NASpI versato all’INPS, noto come “ticket licenziamento”.
La possibilità di richiedere e ottenere la NASpI (indennità di disoccupazione) dipende dal tipo di provvedimento adottato dal tuo datore di lavoro. Come già visto, l’azienda può scegliere tra due strumenti:
Avrai diritto a chiedere la NASpI solo se vieni licenziato per assenza ingiustificata. Invece, se il rapporto di lavoro si chiude attraverso la comunicazione all’Ispettorato, non potrai accedere all’indennità di disoccupazione.
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