La pensione integrativa, come funziona

Come funziona una pensione integrativa
(foto iStock)

Cosa è bene sapere prima di iniziare a costruirsi una pensione integrativa

Come funziona la pensione integrativa?

La pensione integrativa, o previdenza complementare, è una forma pensionistica volontaria e aggiuntiva a quella pubblica obbligatoria per legge; può essere istituita attraverso contratti e accordi collettivi, accordi tra lavoratori autonomi o libero professionisti, regolamenti aziendali, e accordi fra soci lavoratori di cooperative.

Per ottenere la rendita di una seconda pensione è necessario versare periodicamente dei soldi ad un Fondo che può essere un:

  • Fondo chiuso o negoziale: vi aderiscono persone che appartengono a un certo settore, comparto, impresa, o territorio;
  • Fondo aperto: sono istituiti dalle banche, società di intermediazione immobiliare (SIM), assicurazioni o società di gestione del risparmio (SGR).

Pensione integrativa, quanto versare al mese, o all’anno?

Ognuno è libero di investire e risparmiare, mensilmente e/o annualmente, la somma di denaro che ritiene più opportuno; quando si decide di costruire una pensione integrativa bisogna valutare attentamente le proprie disponibilità finanziarie del momento così da poter determinare quanto ci si può permettere di risparmiare al mese.

Quello che è conveniente sapere prima di iniziare a risparmiare per la propria pensione integrativa è:

  • che chi contribuisce a forme di previdenza complementare, senza destinare il proprio TFR, beneficia di uno sconto sulle tasse; infatti, i contributi versati ai Fondi di previdenza complementare sono deducibili dal reddito complessivo per un importo annuo pari a 5.164,57 euro.

Un ottimo suggerimento sarebbe quello di calcolare a monte quanto si risparmierebbe di tasse versando fino a 5.164,57 euro a Fondi di previdenza complementare e, successivamente, determinare a quanto ammonta effettivamente l’investimento in previdenza complementare. Facciamo un esempio:

Mario paga 6.571 euro di tasse all’anno allo Stato su un reddito imponibile di 27.243 euro annui.

Se Mario decidesse di versare 5.164,57 euro a Fondi di previdenza complementare pagherebbe le tasse su 22.078 euro anzichè su 27.243 euro annui, per questo motivo pagherebbe 5.220 euro annui di tasse anzichè 6.571 euro.

Mario risparmia così 1.351 euro di tasse all’anno (6.571 – 5.220).

Mario ha quindi investito 5.164,57 euro in contributi a Fondi di previdenza complementare ma ha risparmiato 1.351 euro di tasse all’anno. L’investimento reale di Mario è quindi di 3.813 euro (5.164-1.351). 

  • che, se non si vuole investire una somma di denaro ulteriore rispetto a quanto si percepisce mensilmente, è sempre possibile destinare tutto o parte del proprio TFR al Fondo di previdenza complementare prescelto.

È vero che in questo modo, alla fine del rapporto lavorativo, non si avrà la possibilità di ottenere la liquidazione del TFR maturato e accantonato da parte del datore di lavoro; è però certo che quanto del TFR versato nel corso del rapporto lavorativo al Fondo di Previdenza complementare darà comunque i suoi frutti in un secondo momento, e cioè al momento del pensionamento.

Calcolo pensione integrativa e qual è la migliore?

L’ammontare della pensione integrativa varia generalmente da alcuni fattori:

  • quanto si versa al Fondo di previdenza integrativa e per quanto tempo nell’arco della vita lavorativa;
  • quali aliquote di rendimento applica il Fondo pensione;
  • se si opta per una rendita o un la liquidazione della pensione sotto forma di capitale;

 Molti Fondi pensione mettono a disposizione nei propri siti dei tools per la simulazione della propria futura pensione, ad esempio:

Ogni Fondo di previdenza complementare ha delle aliquote distinte di rendimento e ognuno valuta più o meno fattori nel determinare il rendimento dei versamenti nel tempo (reversibilità della pensione ai superstiti, modalità di liquidazione della pensione, ecc.); per capire quale Fondo sia migliore è necessario fare delle simulazioni sulle possibili rendite in base alle proprie esigenze e attuali capacità finanziarie.

 

 

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