Pensione integrativa: tutto quello che c’è da sapere

Come funziona una pensione integrativa
(foto iStock)

Cosa è bene sapere prima di iniziare a costruirsi una pensione integrativa

Pensione integrativa: cos’è 

La pensione integrativa, o previdenza complementare, è una forma pensionistica volontaria e aggiuntiva a quella pubblica obbligatoria per legge; può essere istituita attraverso contratti e accordi collettivi, accordi tra lavoratori autonomi o libero professionisti, regolamenti aziendali, e accordi fra soci lavoratori di cooperative. Come suggerisce lo stesso aggettivo, si tratta di una integrazione alla pensione, una sorta di seconda pensione.

Per ottenere la rendita di una seconda pensione devi versare periodicamente dei soldi a un fondo che può essere un:

  • fondo chiuso o negoziale: vi possono aderire solo persone che appartengono a un certo settore, comparto, impresa, o territorio;
  • fondo aperto: sono istituiti dalle banche, società di intermediazione immobiliare (SIM), assicurazioni o società di gestione del risparmio (SGR).

Pensione integrativa come funziona 

Prima di iniziare a risparmiare o investire per il futuro, è fondamentale capire come funziona la pensione integrativa.

Puoi costruire la tua pensione integrativa in due modi principali.

La prima opzione è fare versamenti volontari, senza usare il tuo TFR. In questo caso, versi ogni mese una somma scelta da te e puoi ottenere anche vantaggi fiscali, come uno sconto sulle tasse.

La seconda possibilità è destinare il TFR (il Trattamento di Fine Rapporto) a un fondo pensione integrativo. Se non vuoi versare soldi in più oltre allo stipendio, puoi decidere di destinare tutto o parte del TFR al fondo che hai scelto.

È vero che, così facendo, alla fine del rapporto di lavoro non riceverai il TFR in busta dal tuo datore di lavoro. Ma è altrettanto vero che il TFR versato nel fondo lavorerà per te nel tempo, e potrai recuperarlo con rendimento al momento della pensione.

Conviene la pensione integrativa? 

Decidere se attivare una pensione integrativa dipende dalle valutazioni personali e dai tuoi obiettivi per il futuro.

Tuttavia, ci sono alcuni vantaggi oggettivi che rendono questa scelta interessante per molte persone:

  • la possibilità di dedurre dalle tasse le somme che versi ogni anno, il che ti consente di risparmiare fiscalmente mentre investi di più per il futuro;
  • una tassazione agevolata al momento del pensionamento, più bassa rispetto ad altri redditi;
  • una maggiore liquidità quando andrai in pensione, grazie all’importo accumulato nel tempo;
  • la sicurezza di affidare i tuoi soldi a enti professionali, che operano nel settore degli investimenti e della gestione patrimoniale e che sono controllati da un organismo di vigilanza pubblico (come la COVIP).

Pensione integrativa: quanto versare al mese 

Hai la libertà di risparmiare e investire quanto ritieni giusto, mese per mese o anche una volta l’anno.

Se decidi di costruire una pensione integrativa, è importante valutare bene le tue disponibilità economiche attuali. Solo così puoi capire quanto ti puoi permettere di risparmiare ogni mese, senza rinunciare all’equilibrio del tuo bilancio personale.

Calcolo della pensione integrativa 

Proviamo a fare un esempio di calcolo della pensione integrativa, considerando questi dati:

  • versamento mensile: 150 €;
  • durata: 20 anni (240 mesi);
  • totale versato: 36.000 €;
  • età al pensionamento ipotizzata: 67 anni.

Vediamo ora quanti soldi avresti al termine dell’investimento:

  • risparmio in base alle deduzioni: circa 9.700 €;
  • rendimento medio annuo del fondo: 3% (ipotetico, prudente);
  • capitale o rendita finale rivalutati: 52.500 €.

A questo punto puoi scegliere se:

  • convertire tutto in una rendita vitalizia pari a circa 220 €;
  • incassare metà del capitale e convertire la restante metà in rendita vitalizia pari a 110 €.

Si può fare una polizza sulla pensione integrativa?

Sì, è possibile abbinare una copertura assicurativa a una forma di previdenza integrativa, soprattutto se scegli un fondo pensione di tipo assicurativo. Alcuni fondi infatti prevedono l’attivazione automatica o opzionale di polizze accessorie, come ad esempio coperture per il rischio di premorienza o invalidità permanente

In questo modo, se dovessero verificarsi eventi gravi prima del pensionamento, il fondo può garantire un capitale aggiuntivo o tutelare gli eredi. Queste coperture hanno un costo, che viene trattenuto dai versamenti, quindi è sempre importante leggere bene le condizioni e capire cosa effettivamente è incluso nel piano.

La tassazione della pensione integrativa 

La tassazione della pensione integrativa è molto più vantaggiosa rispetto a quella della pensione ordinaria.

Alla pensione integrativa si applica un’aliquota agevolata, che può variare dal 15% (già più bassa dell’aliquota IRPEF minima del 23%) fino a un minimo del 9%.

Questa percentuale dipende da quanto tempo hai aderito al fondo pensione:

  • per i primi 15 anni, si applica l’aliquota massima del 15%;
  • dal 16° anno in poi, la tassazione scende ogni anno dello 0,3%;
  • dopo 35 anni di permanenza, raggiunge il minimo del 9%.

La deducibilità della pensione integrativa 

Uno degli aspetti più vantaggiosi della pensione integrativa è la possibilità di dedurre i contributi versati dal tuo reddito imponibile.

I versamenti ai fondi di previdenza complementare sono deducibili fino a un massimo di 5.164,57 € all’anno. Questo ti permette di pagare meno tasse e, allo stesso tempo, costruire un capitale per la pensione.

È utile calcolare in anticipo quanto puoi risparmiare, e poi valutare quanto ti costa davvero l’investimento, considerando la deduzione fiscale.

Immagina di avere un reddito imponibile di 27.243 €. In assenza di previdenza integrativa, pagheresti 6.571 € di tasse. Se invece versi 5.164,57 € in un fondo pensione, il tuo reddito imponibile scende a 22.078 € e le tasse si riducono a 5.220 €.

In questo modo risparmi 1.351 € di tasse in un anno. Anche se hai versato 5.164,57 €, il costo reale per te è di 3.813 €, grazie allo sconto fiscale.

In pratica, stai costruendo un capitale previdenziale di oltre 5.000 €, ma ti costa poco più di 3.800 €, con un beneficio immediato sul piano fiscale.

Come funziona il riscatto della pensione integrativa 

Il riscatto della pensione integrativa ti permette di richiedere in anticipo la restituzione delle somme versate e del capitale accumulato. Tuttavia, non puoi farlo liberamente in ogni momento, ma servono motivi precisi previsti dalla legge.

Hai diritto a riscattare l’intero capitale maturato nei seguenti casi:

  • invalidità permanente con riduzione della capacità lavorativa a meno di ⅓;
  • decesso (in questo caso il capitale va agli eredi o beneficiari);
  • disoccupazione prolungata per 48 mesi.

In caso di disoccupazione inferiore, puoi riscattare il 50% delle somme versate e del capitale.

 

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