Differenza tra PIP e fondo pensione aperto

Differenza tra PIP e fondo pensione
(foto Shutterstock)

La previdenza complementare è un modo per integrare la propria pensione, ma esistono diversi prodotti a disposizione dei lavoratori

Fondo pensione, previdenza complementare e integrativa, contributo volontario e integrativo, piano di investimento e piano di accumulo. Facciamo un po’ di chiarezza su alcuni istituti che sempre più spesso vengono proposti ai lavoratori.

Cosa sono i Fondi pensione?

Sono degli strumenti finanziari gestiti da istituti che operano professionalmente nella gestione del risparmio. 

Ci sono due definizioni: 

  1. la prima riguarda la posizione individuale di ciascuna persona iscritta; 
  2. con la seconda si intende tecnicamente la società che gestisce l’insieme di tutte le posizioni dei soggetti aderenti. 

Che cosa significa “aderire” a un fondo pensione? Significa iscriversi a uno specifico fondo e decidere di versare una determinata quota percentuale del proprio TFR o della propria retribuzione. Significa, in altri termini, destinare parte del proprio stipendio o dei propri risparmi a una linea di investimento di un fondo.

Cos’è il PIP (piano individuale pensionistico​) 

Il PIP (Piano Individuale Pensionistico) è uno strumento di previdenza complementare pensato per integrare la pensione pubblica obbligatoria. Ti viene presentato come un piano pensionistico di tipo assicurativo, che puoi sottoscrivere su base volontaria, sia se lavori da dipendente, sia come autonomo o anche se sei una persona fiscalmente a carico.

Attraverso il piano pensionistico individuale hai la possibilità di accumulare un capitale tramite versamenti periodici o una tantum, che viene poi investito in fondi con diversi profili di rischio. Una volta raggiunta l’età pensionabile, quanto hai accumulato ti verrà pagato sotto forma di rendita vitalizia oppure, in parte, come capitale.

Questo strumento offre vantaggi fiscali, permettendoti di dedurre fino a 5.164,57 euro annui e ti consente una gestione flessibile dei contributi. In sostanza, il PIP è una forma di previdenza privata e personalizzabile, pensata per offrirti maggiore sicurezza economica nella vecchiaia.

Cos’è il fondo pensione aperto (FPA) 

Il fondo pensione aperto è uno dei due tipi in cui si suddividono tutti i fondi pensione.

Esistono due tipologie:

  1. il fondo pensione chiuso è riservato ai lavoratori che hanno caratteristiche omogenee, sia dal punto di vista territoriale che professionale. Si tratta, ad esempio, dei fondi istituiti dai contratti collettivi nazionali o aziendali. Questi fondi possono ricevere le quote e offrire i propri servizi esclusivamente a determinate categorie. Rivestono un ruolo fondamentale nella gestione del TFR: se non esprimi alcuna scelta sulla destinazione del tuo trattamento di fine rapporto, questo viene automaticamente devoluto al fondo chiuso previsto dalla contrattazione collettiva.
  2. i fondi pensione aperti sono invece rivolti alla generalità dei lavoratori, senza limitazioni legate alla categoria professionale o territoriale.

Ti stai chiedendo se hai la libertà di scegliere il fondo che preferisci? La risposta è sì: puoi decidere a quale fondo destinare il tuo TFR e i tuoi risparmi, senza alcun vincolo. 

Ad esempio, anche se sei un operaio metalmeccanico, puoi scegliere di aderire a un fondo pensione aperto, anziché al fondo chiuso Cometa previsto dal tuo contratto collettivo.

Differenza tra PIP e fondo pensione aperto 

I fondi pensione aperti (FPA) sono istituiti da banche, società finanziarie, assicurazioni o creati all’interno degli stessi fondi negoziali. I piani individuali pensionistici (PIP), invece, sono istituiti esclusivamente da imprese assicurative.

A differenza dei fondi negoziali (o chiusi), riservati a una specifica categoria di lavoratori subordinati, puoi aderire sia ai fondi aperti che ai PIP indipendentemente dal tuo inquadramento professionale.

La differenza tra PIP e fondo pensione aperto sta nell’ente che offre il servizio: nel primo caso si tratta di banche, finanziarie o assicurazioni, mentre nel secondo solo di società assicurative.

Se scegli un PIP, ti verrà garantito un consulente dedicato per tutta la durata del contratto.

In entrambi i casi, non è necessario avere diritto al TFR. Questo significa che puoi sottoscrivere questi strumenti anche se rientri tra i lavoratori autonomi, i liberi professionisti o se non percepisci il TFR.

FPA e PIP: le prestazioni previdenziali

Entrambi gli istituti ti permettono di accedere alla cosiddetta previdenza complementare o integrativa

Questo significa che, una volta maturati i requisiti per andare in pensione, riceverai una prestazione aggiuntiva, sotto forma di rendita, da parte del fondo pensione o della società che gestisce il tuo PIP. Tale rendita si aggiunge alla pensione pagata dall’INPS.

FPA o PIP, quale conviene?

La risposta dipende dalle esigenze del diretto interessato, anche a seconda della tua categoria di appartenenza, ossia dipendente, autonomo o semplice investitore.

In ogni caso, la convenienza dipende dalla scelta su quale comparto investire le tue somme. Per «comparto» si intende il settore e le modalità con cui l’istituto prescelto dovrà investire i contributi versati.

Ci sono quattro diversi comparti:

  1. garantito: garantiscono la restituzione delle somme versate;
  2. obbligazionario: con rischio minore;
  3. azionario: con rischio e rendita maggiori;
  4. bilanciato «o misto»: obbligazionari e azionari: rischio calmierato. 

Guida al TFR, per investirlo in modo più consapevole

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