TFR in busta paga: tutto quello che c’è da sapere

TFR in busta paga
(foto Shutterstock)

Il TFR di solito si trova nella parte bassa del cedolino: vediamo quali voci lo compongono e cosa significano

Cos’è il TFR in busta paga

Il trattamento di fine rapporto (TFR) è stato introdotto nel 1982 a sostituzione della anzianità di indennità. Di fatto lo scopo è sempre lo stesso: garantire una somma una volta terminato il rapporto di lavoro.

Il TFR è una retribuzione differita, cioè una somma che trovi in busta paga dopo la fine del tuo rapporto di lavoro oppure dopo la tua specifica richiesta di anticipazione del TFR mentre il tuo contratto di lavoro è attivo.

Il TFR viene maturato e accantonato progressivamente nel corso del rapporto di lavoro. Annualmente maturi una quota della tua retribuzione e questa viene lasciata in azienda oppure, nel caso tu aderisca a un fondo pensione, viene versata in questo conto apposito.

Nel caso tu lo abbia lasciato in azienda, ogni anno di servizio dopo il primo, maturi anche la rivalutazione delle somme messe da parte, in modo da compensare l’eventuale inflazione o l’oscillazione del valore del denaro. La rivalutazione infatti ha lo scopo di far mantenere lo stesso valore d’acquisto per le somme messe da parte e non prelevate. 

Per fare ciò l’ISTAT rilascia mensilmente il tasso di rivalutazione da applicare. Il TFR in busta paga è presente per tutti i lavoratori subordinati: operai, impiegati, quadri o dirigenti con contratti a tempo indeterminato, determinato, parziale, intermittente o in apprendistato.

Il TFR viene sempre rilasciato, qualsiasi sia il motivo per cui finisce il rapporto di lavoro (esito negativo della prova, dimissioni, licenziamento per giustificato motivo oggettivo, soggettivo per giusta causa ecc.).

Dove si vede il TFR in busta paga

Il TFR in busta paga, se presente, si trova nella parte bassa della busta paga. Di solito vengono indicati due valori:

  • il TFR maturato nel mese;
  • quello messo da parte nell’anno in corso.

Sapere dove si legge il TFR in busta paga è importante per capire esattamente quanto importo stai maturando.

Spesso i cedolini riportano quanto del TFR sia stato maturato nell’anno precedente in una casella con la dicitura “Fondo TFR al 31/12”. Accanto a questa casella si possono trovare anche altre informazioni come:

  • la retribuzione utile al calcolo del TFR: non tutte le voci retributive concorrono al calcolo del TFR, per questo spesso la retribuzione mensile non coincide con quella utile al calcolo;
  • quota anno TFR: la quota di TFR maturato, sino a quel mese, nell’anno;
  • rivalutazione TFR e relativa imposta;
  • TFR a fondi: quando il TFR viene destinato da te, in tutto o in parte, a un fondo pensione;
  • anticipi: quanto del TFR maturato sia già stato corrisposto nell’anno a te.

Tuttavia non sempre il TFR su busta paga è presente, infatti non in tutti i cedolini viene esposto quanto si è maturato, ma viene esposto solo nel momento della liquidazione.

TFR spettante in busta paga: tutto ciò che c’è da sapere 

Per quanto riguarda il calcolo del TFR spettante in busta paga, l’articolo 2120 del Codice Civile specifica anche che questo trattamento si calcola sommando per ciascun anno di servizio un importo pari e comunque non superiore all’importo della retribuzione dovuta per l’anno stesso divisa per 13,5.

Il risultato ottenuto da questa divisione viene poi rivalutato di anno in anno, su base composta, al 31 dicembre di ogni anno, con l’applicazione di un tasso costituito dall’1,5% in misura fissa e dal 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai ed impiegati, accertato dall’ISTAT, rispetto al mese di dicembre dell’anno precedente.

Il primo passo per capire a quale cifra corrisponderebbe il TFR in busta paga è quello di capire quali voci retributive rientrano nel calcolo del TFR. Ogni contratto collettivo prevede delle voci diverse. Di solito rientrano nella base di calcolo del trattamento di fine rapporto tutte le voci in busta paga che vengono pagate durante il rapporto di lavoro.

TFR in busta paga è lordo o netto? 

L’importo che viene indicato in busta paga come accantonato è un importo lordo.

Una volta capite quali voci retributive valgono per calcolare il TFR e divisa per la quota annua di 13.5 (quota fissa stabilita per legge) bisogna sottrarre il contributo fondo adeguamento pensione (fap) pari allo 0.50% calcolato sulla retribuzione imponibile ai fini previdenziali.

Tassazione TFR in busta paga 

Per arrivare poi al TFR netto e quindi capire la tassazione TFR in busta paga, bisogna calcolare la tassazione separata. Per capire quale aliquota applicare al TFR con la tassazione separata bisogna fare i seguenti calcoli:

  • sommare i redditi complessivi dei due anni precedenti a quello in cui è stato percepito il reddito da sottoporre a tassazione;
  • dividere il risultato per 2;
  • su questo reddito medio, applicare gli scaglioni IRPEF e quindi l’incidenza media in percentuale di tale imposta sul reddito medio.

Questa percentuale corrisponde all’aliquota da applicare al trattamento di fine rapporto. Se nel biennio precedente al pagamento non sono stati percepiti redditi, si applica l’aliquota IRPEF più bassa.

TFR come quota integrativa dello stipendio 

Per i periodi di paga da marzo 2015 a giugno 2018 era possibile ricevere il TFR in busta paga ogni mese. Ad oggi non è più disponibile il pagamento del TFR in busta paga.

Si trattava del pagamento dell’importo maturato ogni mese, una sorta di anticipo TFR in busta paga. Infatti al momento della fine del rapporto di lavoro la parte del TFR pagato mensilmente in busta paga veniva detratta dal totale.

Cosa fare se il TFR in busta paga non c’è? 

Se il TFR in busta paga non c’è, è possibile richiedere al datore di lavoro un prospetto TFR, nel caso sia necessario richiedere l’anticipo del TFR. 

Nel caso si tratti della busta paga di fine rapporto di lavoro è possibile che non sia presente il TFR perché, per ottenere una rivalutazione più accurata, può essere pagato il mese successivo.

Altro motivo per cui non è presente in busta paga è nel caso in cui questo sia stato destinato ai fondi di previdenza complementare.

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