Il TFR in busta paga, dove si vede?

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(foto Shutterstock)

Spesso il TFR, il trattamento di fine rapporto maturato nell’anno, è difficile da individuare nella lettura della busta paga. In realtà si trova nella parte bassa

Che cos’è la busta paga?

La busta paga, o cedolino, è un documento che il datore di lavoro consegna mensilmente al lavoratore al fine di erogargli lo stipendio, far ottenere l’accredito dei contributi per la pensione e altri trattamenti corrisposti dall’INPS, e per accantonare la quota mensile di TFR.

Che cosa deve contenere la busta paga?

Generalmente la busta paga si suddivide in tre parti: la parte alta (anche detta testa del cedolino), il corpo (cioè la parte che sta al centro), e la parte bassa.
Ogni sezione contiene delle informazioni, cifre, e dati ben precisi che esemplificando sono:

  • parte alta. Intestazione azienda, matricola INPS, PAT INAIL, dati identificativi del lavoratore (nome, cognome, codice fiscale, residenza o domicilio), dati del rapporto (livello, retribuzione tabellare, superminimo, scatti di anzianità, indennità, data inizio e cessazione del rapporto, elementi retributivi fissi);
  • corpo. Tutti gli elementi mensilmente riconosciuti come la retribuzione lorda (oraria o mensilizzata), i premi, le assenze, le indennità di malattia e/o infortunio, la cassa integrazione, i permessi usufruiti, le ferie fruite, i bonus, gli straordinari o il lavoro supplementare;
  • parte bassa. Tutte le trattenute effettuate nel mese dal datore di lavoro sullo stipendio lordo del lavoratore (quindi contributi a carico del lavoratore, le tasse), la retribuzione utile al calcolo del premio INAIL, le detrazioni, i contatori progressivi di ferie e permessi maturati e goduti mensilmente o annualmente, il TFR, e la retribuzione netta (quanto guadagna il lavoratore dopo le tasse e i contributi).

Dove si vede il TFR in busta paga?

Il TFR si trova nella parte bassa della busta paga e normalmente viene esposto sia quanto matura quel mese sia quanto è stato accantonato progressivamente, fino a quel mese, nell’anno. Spesso i cedolini riportano quanto del TFR sia stato maturato nell’anno precedente in una casella con la dicitura “Fondo TFR al 31/12”. Accanto a tale casella si possono trovare anche altre informazioni come:

  • la retribuzione utile al calcolo del TFR. Non tutte le voci retributive concorrono al calcolo del TFR, per questo spesso la retribuzione mensile non coincide con quella utile al calcolo;
  • quota anno TFR. La quota di TFR maturato, sino a quel mese, nell’anno;
  • rivalutazione TFR e relativa imposta;
  • TFR a Fondi. Quando il TFR viene destinato dal lavoratore, in tutto o in parte, ad un fondo pensione;
  • TFR a QuIR. Questa è una dicitura che andava completata quando il TFR poteva essere percepito mensilmente in busta paga e non a fine rapporto;
  • anticipi. Quanto del TFR maturato sia già stato corrisposto nell’anno al lavoratore.

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