Il lavoratore, in aggiunta alla previdenza obbligatoria prevista per legge, può aderire ad un Fondo pensione negoziale. Vediamo come, e benefici
Cos’è un Fondo pensione negoziale?
Il fondo pensione negoziale (o anche FPN) è un tipo di previdenza complementare – cioè una forma aggiuntiva alla pensione ordinaria – a cui può aderire un lavoratore (privato, pubblico o autonomo) appartenente a una determinata azienda/gruppo di aziende (fondo aziendale), settore o comparto (fondo contrattuale), territorio (fondo territoriale).
Il finanziamento avviene attraverso il versamento di una somma di denaro a titolo di contribuzione del lavoratore e del datore e/o attraverso la destinazione di tutto o parte del TFR maturando.
Come aderire
L’iscrizione è sempre volontaria, e cioè rimessa alla scelta del lavoratore. Tuttavia, esistono diverse tipologie di adesione agli FPN, e cioè:
- collettiva: il lavoratore aderisce al Fondo, in conformità a quanto previsto dall’accordo collettivo che ha istituito il Fondo;
- espressa: il lavoratore appena assunto, entro 6 mesi dall’assunzione, aderisce per sua scelta a un fondo pensione;
- tacita: in mancanza di un’esplicita scelta di destinazione del proprio TFR, e cioè se lasciarlo in azienda o versarlo a un fondo di previdenza complementare, esso verrà versato al Fondo pensione previsto dal contratto collettivoÈ l’accordo stipulato a livello nazionale tra i sindacati di rappresentanza dei lavoratori e dei datori di lavoro per regolare determinati aspetti dei contratti individuali di lavoro di un certo settore (es. orario di lavoro, retribuzione minima, ferie, congedi, ecc.). More applicato o, in presenza di più fondi, a quello cui la maggior parte dei lavoratori hanno aderito nell’ambito aziendale.
Cosa si deve conoscere prima di scegliere di investire in questo tipo di fondo?
Prima di aderire è importante conoscere 4 elementi, ovvero:
- quanti anni mancano per ottenere la pensione base;
- la stima della futura pensione base;
- la propria capacità di risparmio;
- il c.d. «Indicatore sintetico dei costi» (ISC), cioè quel valore percentuale, diverso da Fondo a Fondo, che misura quanto incidono annualmente sulla posizione individuale maturata i costi che l’aderente sostiene.
Quali prestazioni «aggiuntive» si possono ottenere?
Il lavoratore, oltre alla pensione complementare che si aggiunge a quella ordinaria, può chiedere, a determinate condizioni, anche:
- la rendita integrativa temporanea anticipata (RITA), e cioè una somma per poter accedere anticipatamente alla pensione ordinaria qualora mancassero degli anni alla pensione;
- l’anticipazione e il riscatto nei casi previsti dalla legge. L’anticipazione, infatti, può essere richiesta per spese sanitarie straordinarie o per l’acquisto/ristrutturazione della prima casa. Il riscatto, invece, si richiede in determinati casi, ad esempio, qualora cessi il rapporto di lavoro senza aver maturato il diritto alla pensione complementare.
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