Quali sono gli elementi e le percentuali per il calcolo del TFR, la somma che spetta ai lavoratori dipendenti alla fine del rapporto di lavoro
Quanto si prende di TFR? Qual è la retribuzione utile ai fini del TFR? Come si calcola il TFR? Queste sono alcune delle domande che, prima o poi, probabilmente ci siamo fatti tutti nel corso della nostra carriera.
Molti contano su questa somma, soprattutto perché arriva come giusto riconoscimento al termine di una lunga carriera, e spesso viene usata per fare un viaggio, degli investimenti o per comprare una nuova casa, almeno per chi ha lavorato a lungo nello stesso posto.
L’importo del TFR non è uguale per tutti e non viene calcolato casualmente. È importante sapere che puoi prevedere quanto potresti ricevere alla fine del tuo rapporto di lavoro. In questo modo eviti brutte sorprese e puoi pianificare, con maggiore precisione, la tua vita.
Il TFR matura mentre hai un contratto di lavoro attivo, cioè durante il periodo di lavoro, lungo tutta la tua carriera. Il TFR maturato in un anno corrisponde alla retribuzione utile ai fini del TFR divisa per 13,5.
Con il tempo, però, il denaro perde valore a causa dell’inflazione. Questo significa che le somme accantonate rischiano di perdere il loro valore reale, poiché il costo della vita aumenta. In altre parole, la somma accantonata nel 1990 rischia di perdere valore se il TFR viene incassato molti anni dopo, magari alla fine del rapporto di lavoro. Questo è uno degli effetti negativi dell’inflazione, ma la legge ha previsto una soluzione a tuo favore.
Per proteggere il TFR dall’inflazione, esiste un sistema di rivalutazione: sulle somme accantonate si applica una rivalutazione composta da:
Applicando questa formula, le somme accantonate vengono rivalutate ogni anno, così da mantenere il loro potere d’acquisto.
Calcolare l’importo netto del TFR non è semplice, perché la somma netta è quella effettivamente percepita, dopo la detrazione delle tasse.
Per calcolare il TFR netto a partire dal lordo, devi considerare due parametri fondamentali:
Cosa significa? Questi due parametri sono cruciali per calcolare il TFR netto, perché i ratei di TFR aumentano ogni anno, e superate alcune soglie di reddito, aumenta anche l’aliquota di tassazione. Attualmente, l’aliquota più bassa è del 23% per i redditi fino a 28.000 euro. Quindi, se il rapporto di lavoro terminasse ora, le somme accantonate come TFR sarebbero tassate al 23%.
La formula per calcolare il TFR netto è indicata nell’articolo 19 del Tuir ed è:
TFR accumulato x 144 – rivalutazioni annuali (già tassate)/ mesi del rapporto lavorativo
Sull’importo così ottenuto si applicano poi le aliquote IRPEF in vigore.
Inoltre, ci sono altre due variabili che influenzano il calcolo del TFR netto:
Anche questo è un elemento chiave nel calcolo del TFR netto, poiché la tassazione del TFR cambia a seconda della destinazione: se hai lasciato il TFR in azienda, la tassazione segue le aliquote Irpef ordinarie, se invece lo hai destinato a un fondo di previdenza complementare, hai diritto a una tassazione agevolata che varia dal 15% al 9%.
La legge stabilisce una percentuale specifica per calcolare il TFR, che matura mese dopo mese, anno dopo anno, durante il rapporto di lavoro. L’articolo 2120 del Codice civile prevede che il TFR si calcoli sommando, per ciascun anno di servizio, una quota pari alla retribuzione annua divisa per 13,5.
È utile chiarire questo concetto, poiché rappresenta un passaggio fondamentale nella disciplina del TFR. Sempre secondo l’articolo 2120, per “retribuzione utile ai fini del TFR” si intendono tutte le somme corrisposte per il rapporto di lavoro, comprese le prestazioni in natura, a titolo non occasionale, con esclusione di quanto viene pagato come rimborso spese.
Ogni contratto collettivo nazionale stabilisce in dettaglio quali voci devono essere incluse e quali escluse per il calcolo del TFR, specificando la somma da dividere per 13,5. In generale, rientrano tutti gli emolumenti retributivi, inclusi straordinari, tredicesima, superminimi e scatti di anzianità.
La Corte di Cassazione ha chiarito che nel calcolo del TFR vanno considerati tutti i pagamenti dati dal datore di lavoro, ad eccezione di quelli dati per situazioni straordinarie e imprevedibili, che è ragionevole pensare non si ripeteranno frequentemente (sentenza numero 14242/2024).
La legge stabilisce inoltre che il TFR continui a maturare anche nei periodi di malattia, infortunio e gravidanza.
Quindi, per calcolare il TFR è necessario:
Per calcolare il TFR mensile, si parte da una quota della tua retribuzione mensile. Ogni mese, il tuo datore di lavoro accantona una somma pari alla tua retribuzione annua divisa per 13,5. Questa quota mensile si accumula durante tutto il rapporto di lavoro, e il totale finale del TFR viene poi rivalutato annualmente per tenere conto dell’inflazione.
Per calcolare il TFR devi quindi seguire tutti i passaggi che abbiamo descritto in questo articolo. Non è un’operazione complicata, ma serve un po’ di dimestichezza con la tua busta paga.
Per facilitare questo calcolo e per soddisfare la tua curiosità, il team di esperti di laborability ha ideato un corso sul TFR gratuito che ti permette, attraverso dei facili simulatori, di fare il calcolo online del TFR e scoprire facilmente quanto ti spetta.
Proviamo a fare un esempio pratico di calcolo del TFR e applicare in concreto le regole che disciplinano il calcolo del trattamento di fine rapporto.
Questa somma si calcola sommando per ciascun anno di servizio la quota mensile maturata, che è pari all’importo della retribuzione utile divisa per 13,5.
Ecco l’esempio pratico di come si calcola il TFR: nel mese di dicembre 2022 hai percepito:
Secondo il c.c.n.l applicato devi considerare tutte queste voci, la cui somma è 1.500 €.
La quota TFR di dicembre 2022 sarà dunque pari a 1.500 / 13,5, ossia 111,11 €.
Attenzione: si tratta sempre di una somma distinta dalla retribuzione e non compresa nei 1.500 €!
Per calcolare il TFR dei dipendenti pubblici, si parte dalla retribuzione annua lorda, includendo solo alcune voci specifiche stabilite dalla normativa, come lo stipendio base, le indennità fisse e continuative, e l’eventuale tredicesima.
Ogni anno, una quota pari al 6,91% della retribuzione utile viene messa da parte. Al momento della liquidazione, queste somme vengono rivalutate per tenere conto dell’inflazione, con un tasso fisso dell’1,5% a cui si aggiunge il 75% dell’aumento dell’indice ISTAT rispetto all’anno precedente.
Il calcolo del TFR di colf, badanti o baby sitter non cambia rispetto alle modalità di calcolo previste per il resto delle persone che lavorano. Infatti, secondo il contratto collettivo del lavoro domestico, in ogni caso di cessazione del rapporto di lavoro, colf, badanti o baby sitter hanno diritto a un trattamento di fine rapporto calcolato a norma di legge sull’ammontare delle retribuzioni percepite nell’anno, comprensive di eventuale indennità di vitto e alloggio”: questa somma deve essere divisa per il coefficiente di 13,5.
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