TFR dipendenti pubblici: tutto quello che c’è da sapere

TFR dipendenti pubblici
(foto Shutterstock)

Al termine del rapporto di lavoro e decorsi i termini di pagamento previsti, i dipendenti pubblici hanno diritto alle prestazioni previdenziali di TFR e TFS

Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) e il Trattamento di Fine Servizio (TFS) sono somme di denaro che vengono corrisposte a chi lavora nel settore pubblico nel momento in cui termina il rapporto di lavoro. 

I due tipi di trattamento sono diversi per quanto riguarda l’ambito di applicazione e l’istituto che si occupa del calcolo e del pagamento.

A differenza del settore privato, in cui il trattamento di fine rapporto è gestito in azienda, nel settore pubblico è gestito dall’INPS. Lo stesso vale per il TFS, che è un trattamento che ricevono solo i dipendenti pubblici assunti entro un certo anno.

A chi spetta il TFR e il TFS

Se lavori come dipendente nel settore pubblico hai diritto al TFR se hai un:

  • contratto a tempo indeterminato dopo il 31 dicembre 2000, eccetto le categorie cosiddette “non contrattualizzate”;
  • contratto a tempo determinato in corso o successivo al 30 maggio 2000 e della durata minima di 15 giorni continuativi nel mese;
  • contratto a tempo indeterminato assunti entro il 31 dicembre 2000 e che aderisce a un fondo di previdenza complementare (il passaggio al TFR è automatico).

A chi spetta il TFS nel settore pubblico?

Il trattamento di fine servizio, invece, ti spetta se lavori nel pubblico impiego da dipendente con iscrizione alle casse ex ENPAS ed ex INADEL e assunzione a tempo indeterminato entro il 31 dicembre 2000, nonché ai dipendenti ancora in regime di diritto pubblico.

TFR dipendenti pubblici: cosa cambia rispetto a quello tradizionale 

Le principali differenze sostanziali tra il TFR dei dipendenti pubblici rispetto a chi lavora nel settore privato, sono le seguenti:

  1. il TFR è pagato dall’INPS e non dal proprio datore di lavoro;
  2. i tempi di liquidazione sono molto più lunghi rispetto al settore privato, dove i contratti collettivi prevedono l’intero pagamento – al massimo – in un termine di qualche settimana, mentre nel settore pubblico si può arrivare anche oltre i 24 mesi dalla cessazione del rapporto;
  3. nel settore privato non è imposta dalla legge una liquidazione rateale del TFR.

Chi paga il TFR ai dipendenti pubblici

Il trattamento di fine rapporto dei dipendenti pubblici viene pagato direttamente dall’INPS e non dall’Ente pubblico datore di lavoro.

Come si fa il calcolo del TFR per i dipendenti pubblici? 

L’importo del TFR varia in base all’accantonamento. Ogni anno di servizio, o frazione di anno, viene accantonata una quota pari al 6,91% della tua retribuzione annua lorda. Se hai lavorato solo una parte dell’anno, la quota viene ridotta proporzionalmente.

La retribuzione annua lorda che viene considerata per calcolare il TFR non può superare i 240.000 €.

Ogni anno, l’accantonamento aumenta grazie alla rivalutazione, che viene calcolata applicando un tasso composto dall’1,5% fisso e dal 75% dell’aumento dell’indice ISTAT, ad eccezione della quota maturata durante l’anno in corso.

Liquidazione TFR dipendenti pubblici

Se lavori nel pubblico impiego, hai terminato il servizio e hai maturato i requisiti pensionistici, il TFR viene pagato:

  • in unica rata se l’ammontare complessivo lordo è pari o inferiore a 50.000 €.
  • in due rate annuali, se l’ammontare complessivo lordo è superiore a 50.000 € e inferiore a 100.000 € (la prima rata è pari a 50.000 € e la seconda è pari all’importo residuo).
  • in tre rate annuali, se l’importo complessivo lordo del TFR è superiore a 100.000 €. In questo caso, la prima e la seconda rata saranno di 50.000 €, mentre la terza coprirà l’importo residuo. La seconda rata verrà pagata 12 mesi dopo la prima, e la terza dopo altri 12 mesi, quindi a 24 mesi dalla decorrenza del diritto al pagamento della prima rata.

Il TFR è corrisposto in automatico: questo significa che non devi fare alcuna domanda.

Tempi liquidazione TFR dipendenti pubblici

Quando viene pagato il TFR ai dipendenti pubblici?

I tempi di liquidazione del TFR ai dipendenti pubblici sono diversi a seconda della causa di cessazione del rapporto di lavoro. 

La liquidazione del TFR ai pubblici dipendenti avviene:

  • entro 105 giorni se il rapporto di lavoro si interrompe per inabilità o decesso. Se il pagamento non avviene entro questo periodo, hai diritto agli interessi legali per ogni giorno di ritardo;
  • dopo 12 mesi dalla cessazione del rapporto di lavoro,  se è avvenuta per raggiungimento del limite di età, scadenza del contratto a tempo determinato, o risoluzione unilaterale del datore di lavoro in seguito al raggiungimento dei requisiti per la pensione anticipata. Se il pagamento non viene effettuato nei successivi tre mesi, maturano gli interessi.
  • dopo 24 mesi dalla cessazione in tutti gli altri casi (dimissioni volontarie con o senza diritto a pensione, licenziamento/destituzione, ecc.). Anche in questo caso, se non ricevi il TFR entro i successivi tre mesi, ti spettano gli interessi.

I dipendenti pubblici possono chiedere l’anticipo del TFR?

Se lavori nel settore pubblico e vuoi chiedere l’anticipo del TFR (Trattamento di Fine Rapporto) o del TFS (Trattamento di Fine Servizio), hai la possibilità di farlo, ma ci sono alcuni aspetti da considerare.

Attualmente, puoi richiedere questo anticipo tramite le banche che hanno aderito a un accordo specifico. Questo accordo ti permette di ottenere fino a 45.000 € del tuo TFR/TFS in anticipo, invece di dover aspettare i tempi lunghi previsti per ricevere l’importo completo una volta che smetti di lavorare.

Per fare domanda, devi rivolgerti a una delle banche che partecipano all’accordo e chiedere un finanziamento. La banca ti anticipa una parte dei soldi del tuo TFR/TFS, che poi saranno restituiti una volta che maturerai il diritto a ricevere l’intero importo.

Il servizio di anticipo tramite l’INPS è temporaneamente sospeso, quindi al momento l’opzione disponibile è attraverso queste banche

Pignoramento TFR dipendenti pubblici: cosa fare? 

Il TFR dei dipendenti pubblici può essere pignorato, proprio come quello di chi lavora nel settore privato. La regola generale prevede che venga pignorato un quinto del TFR, ma questa percentuale può aumentare fino alla metà se ci sono più creditori.

Cosa puoi fare se subisci il pignoramento del TFR? L’atto di pignoramento non arriva mai come una sorpresa, perché deve essere preceduto dalla notifica di un titolo esecutivo (come una sentenza o un decreto ingiuntivo) e da un precetto. Se la procedura non è stata rispettata o se ti vengono richieste somme non dovute, puoi fare opposizione al pignoramento.

Per quanto riguarda la percentuale da pignorare, di solito viene trattenuto il quinto del TFR, in attesa che il giudice stabilisca definitivamente l’importo da versare al creditore.

 

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